Quali e quante sono le donne italiane che hanno fatto carriera nel mondo del lavoro. Ecco esempi interessanti di donne di successo.

Donne e lavoro, carriera e famiglia, azienda e figli. In Italia le coppie di parole precedenti sono troppo spesso vissute ancora come dicotomie: “I dati dell’Istat e dell’Inail che rivelano un aumento della partecipazione al mercato del lavoro (tre milioni in più rispetto a 35 anni fa) mettono anche in evidenza un dato incontrovertibile: una su due non lavora. […] I dati dell’Oecd (Osce) rielaborati dall’Economist mostrano come l’Italia sia uno dei peggiori paesi per essere una donna lavoratrice. Per arrivare a questo conclusione sono stati considerati diversi parametri, dall’accesso all’educazione superiore alla partecipazione alla forza lavoro, dagli stipendi alla maternità: il giudizio complessivo lascia poco spazio all’interpretazione.”

Eppure… eppure c’è chi, anche nella nostra “piccola Italia”, senza rassegnarsi a certe difficoltà e alimentando passioni, sogni e ideali, riesce a conciliare una vita al femminile e una carriera di successo, in mondi spesso lontanissimi da quelli tipicamente associati alle donne.

Oggi parliamo di donne manager, di scienziate, di imprenditrici che hanno seguito le loro passioni e i loro sogni, dimostrando che non solo “si può fare”, ma ci si può anche riuscire con grande successo, senza sacrificare la famiglia e gli affetti, senza relegare la propria femminilità a margine, ma con impegno, caparbietà, determinazione e persino con il sorriso sulle labbra.

#1 Fabiola Gianotti, la signora della la ricerca nucleare

Un’intelligenza brillante, una carriera lunga ma lineare, seguita come se fosse tutto già preordinato nella sua mente. Fabiola Gianotti è un fisico nucleare oggi L'Atrofia Vulvo-Vaginale interessa una donna su 2direttore del CERN, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, dove è entrata nel 1987, a soli 27 anni, per seguire un progetto di ricerca.

Dal suo ingresso nel centro di ricerca i successi si sono succeduti, tanto da farle avere una vera collezione di riconoscimenti, premi e nomine tra le persone più influenti del mondo, specie dopo le scoperte e le osservazioni del Bosone di Higgs, una particella speciale che “dona massa” ad altre particelle dello spazio e che sarebbe intervenuto anche subito dopo il Big Bang, tanto da valergli l’appellativo di “Particella di Dio”. Il Time, nel 2012 la mette al quinto posto tra le “Person of the Year”, è tra le 100 donne più influenti al mondo secondo il Forbes e le è stato persino dedicato un asteroide.

Una carriera durante la quale non sono state mai lasciate a margine le sue passioni: è diplomata in pianoforte, ama la danza e le scarpe, non è sposata ma non per via della sua carriera: “Il Cern è un luogo che celebra la diversità – ha raccontato in un’intervista – Vi lavorano undicimila scienziati di cento nazionalità differenti, studenti che operano gomito a gomito con premi Nobel. Il genere, l’etnia, l’età e il passaporto contano poco. Sono qui perché sono un buon fisico, non perché sono donna”.

#2 Lucrezia Reichlin, una vita tra economia e finanza

Dopo la laurea in Economia e un Dottorato di Ricerca alla New York University, Lucrezia Reichlin torna in Europa e presto inizia la sua carriera partendo da un posto all’Università di Bruxelles, un incarico accademico al quale dedicherà molti anni, continuando a lavorare nella ricerca economica.

Sono questi gli anni durante i quali le sue incredibili capacità si mettono in evidenza: da esperta di previsioni, analisi del ciclo economico e politica monetaria, sviluppa modelli econometrici utilizzati da banche centrali e investitori privati di tutto il mondo.

Così nel 2005 viene chiamata a dirigere il centro di ricerche della Banca Centrale Europea e dal 2008 ad insegnare alla London Business School, uno dei luoghi del sapere economico più importanti al mondo, un ulteriore traguardo da segnare sul suo incredibile curriculum professionale dove non sono mancati, però, gli spazi per la famiglia.

Deve essere una persona molto riservata, Lucrezia Reichlin, visto che non è stato facile trovare notizie e informazioni sulla sua vita privata.

In una bella intervista su Elle, tuttavia, si è raccontata più da vicino e non ha risparmiato un consiglio alle giovani in carriera: “Fare figli presto. L’errore della nostra generazione è stato quello di pensare che rimandare la procreazione avrebbe aiutato la carriera. Invece è meglio fare figli da giovani, quando si ha energia fisica e mentale. Io ho rimandato questa scelta fino all’ultimo […] Noi donne siamo neofite delle carriere e quindi tendiamo a esagerare nel lavoro e nelle rinunce”.

#3 Samantha Cristoforetti, la più famosa dello spazio

Se di Lucrezia Reichlin si sa poco, la vita di “Astro Samantha”, com’è stata ribattezzata la più famosa astronauta italiana, è stata più volte oggetto delle cronache, vuoi per una giusta curiosità su quale sia la vita di uno dei mestieri più unici e misteriosi del mondo, vuoi per il suo essere nostra connazionale, vuoi pure – e non dirlo sarebbe una parzialità – perché si tratta di una donna che nonostante i viaggi nello spazio non ha trascurato l’amore (è sposata) e la maternità, arrivata tra i clamori delle cronache, lo scorso novembre.

Una donna senza dubbio speciale visto che detiene il record europeo di permanenza nello spazio in singola missione, con i suoi 199 giorni (quasi 7 mesi) trascorsi fra le stelle nella missione del 2014 che l’ha fatta conoscere anche alle cronache del nostro “piccolo” mondo terrestre.

La vita di Samantha, che compirà 40 anni quest’anno, è stata segnata da scelte non consuete per una donna fin da subito: la laurea in ingegneria aerospaziale, poi l’esperienza nell’esercito, in volo sui cacciabombardieri e un’abilitazione al pilotaggio degli aeromobili. Nel 2009 viene selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea per volare al di là dell’atmosfera, risultando la migliore fra 8.500 candidati.

Nella sua impareggiabile vita e nella sua incredibile carriera ha dovuto imparare a fare a meno di molte cose: nello spazio, infatti, si possono portare solo pochissimi effetti personali (poco più di un chilo), i vestiti sono regolamentati dalle necessità della capsula spaziale e vanno cambiati il meno possibile, si deve seguire un regime alimentare speciale e non esiste, praticamente, la possibilità di avere un contatto riservato con gli affetti sulla terra. Un tipo di vita, anche se vissuta per un breve periodo, al limite della sopportazione e della sopravvivenza, per affrontare la quale, infatti, sono necessari anni di preparazione e di studio, compresi durissimi corsi di sopravvivenza al freddo delle nevi in Russia oppure simulazioni in vasche d’acqua ghiacciata.

Cosa serve, dunque, per risultare la migliore candidata al volo spaziale? “Quella di Samantha Cristoforetti è la classica carriera della self-made-woman ovvero della donna che con la sola propria tenacia, determinazione, caparbietà e laboriosità, riesce ad entrare in un mondo esclusivo qual è quello degli astronauti”.

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#4 Laura Iris Ferro: il biotech vola in borsa

Il suo nome forse non ti dirà molto, ma c’è da dire che normalmente i manager d’azienda non salgono agli onori delle cronache, a meno di occorsi che riguardino condotte non proprie.

Tuttavia le loro carriere e le loro vite, come quella di Laura Iris Ferro, sono spesso straordinarie e costellate di successi e di soddisfazioni, tanto da essere inserita dal Wall Street Journal tra le persone da “tenere d’occhio” in Europa.

In questo caso parliamo di una imprenditrice nell’ambito delle biotecnologie e della salute che è stata capace di prendere in mano le sorti dell’azienda farmaceutica di famiglia, in una situazione non semplice dopo la crisi del 2009, riportandola a una piena attività. Nel 2001 ha creato Gentium, ad oggi unica azienda italiana quotata al Nasdaq di New York che nel 2013 ha ottenuto persino un rialzo record del 600%.

Uno spirito imprenditoriale senza pari che l’ha spinta a cambiare costantemente per raggiungere il successo. Avrebbe potuto fermarsi ai successi dell’azienda di famiglia ma Laura Iris Ferro si è spinta ancora oltre perché sentiva forte: “La necessità di recuperare una dimensione di competitività nell’attività di famiglia e nello stesso tempo valorizzare lo straordinario patrimonio che quell’esperienza comprendeva. – dichiara l’imprenditrice in un’intervista – Partendo dalle persone. Il nome Gentium deriva, infatti, dal latino e significa “delle persone”, perché sono i cervelli che fanno la differenza. Mi piacciono le sfide e ho pensato che sarebbe stato importante – non solo per me e per la mia azienda, ma anche per il territorio dove operiamo e per l’Italia – sviluppare un’iniziativa imprenditoriale in un ambito nel quale il nostro Paese non ha una cultura diffusa: il biotech”.

#5 Silvia Candiani, una carriera in Microsoft senza rinunce

“Mamma, moglie e manager in ordine sparso”, come ama definire se stessa, Silvia Candiani è una delle donne più influenti del panorama Microsoft mondiale, un vero super-capo, responsabile di una divisione dell’azienda in dieci paesi europei, sempre impegnata a viaggiare da una sede all’altra, nel mondo.

Una carriera veloce e di successo, incominciata scalando il colosso della Silicon Valley dopo 10 anni di lavoro per altre grandi aziende, sempre nella difficile e perigliosa divisione consumer, ovvero quella dedicata ai prodotti per i consumatori finali.

Secondo la sua esperienza i fattori che rendono una persona adatta a ricoprire ruoli di così grande responsabilità, anche a livello internazionale, sono le cosiddette “soft skills”, sempre più importanti per le aziende: l’insieme cioè di quelle attitudini non tecniche e non specifiche di settore, ma che descrivono atteggiamenti e modalità relazionali a lavoro.

Secondo Silvia Candiani le caratteristiche più importanti per il suo successo sono state: “Essere una persona che si pone delle domande, che ha fatto esperienze diverse […] il fatto di vedere un approccio propositivo, proattivo, curioso – racconta in una videointervista – Anche comunicare bene è molto importante, quindi sapersi posizionare ed essere molto chiari rispetto a quello che si vuole fare e come si può contribuire al successo dell’azienda per la quale si va a lavorare”.

Sulla sua vita privata è altrettanto chiara e sicura: “Ho due figli di 6 e 9 anni (all’epoca dell’intervista, ndr) e sicuramente una delle sfide per noi donne che siamo impegnate a lavoro è quella di conciliare, mettere insieme, tutti gli aspetti della nostra vita. Non credo che ci sia una ricetta perfetta […] ma quello che cerco di fare io è quello di dedicare loro tempo di qualità […] Uno dei segreti del successo è di avere un buon compagno di vita, un buon marito perché ci vuole sempre un buon bilanciamento”.

Un fattore fondamentale, la solidità e la serenità in famiglia, che può contribuire ad “allungare la vita”.

Continuare a osare e fare spesso bilanci: se non si impara più è il momento di cambiare

Donne grandi, con una marcia in più, senza alcun dubbio. Nello stesso tempo persone comuni, semplici, con una vita privata affatto difforme dalle nostre. Con figli, mariti, problemi e orari da gestire e organizzare. Persone che dimostrano che volendo si può fare tanto, tutto e persino di più di quel che si pensa, quando c’è la volontà e la centratura sugli obiettivi, la chiarezza degli intenti e la capacità di organizzare i propri tempi e i propri spazi.

Le donne speciali delle quali abbiamo parlato non sono diverse da te, hanno fatto forse scelte diverse dal consueto, senza mai dimenticare la centralità di se stesse rispetto alle proprie vite, alle proprie aspirazioni, alle proprie velleità e ai propri piaceri con una schiettezza e una semplicità da ammirare e… da copiare.

 

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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