A volte capita che la menopausa si presenti precocemente. Alcune volte accade in modo naturale e inaspettato, altre volte invece è una conseguenza di terapie o interventi chirurgici. In tutti questi casi possono sorgere dei disturbi intimi che possono rendere la vita di coppia difficile e faticosa. Ecco come affrontare il problema efficacemente.

Quante volte, con la schiena piegata dal dolore alle ovaie, con un mal di testa da omicidio, hai pregato affinché arrivasse presto il momento “liberatorio” della menopausa? Hai immaginato un periodo libero dal ciclo, senza una gravidanza in corso né l’impegno dell’allattamento, hai sognato viaggi senza scomode sorprese, vacanze estive senza pantaloncini sopra il costume, abiti chiari da indossare tutti i giorni senza ansie.

Alla fine qualcuno deve avere ascoltato le tue preghiere perché a un certo punto, ben prima di quello che aspettavi, dopo un periodo di mestruazioni ballerine, il ciclo è sparito. Finito. Stop. Ma di quel senso di liberazione neppure a parlarne: sono iniziati disturbi dei quali non conoscevi neppure l’esistenza.

Cos’è? È la menopausa precoce. Quella che arriva spontaneamente prima dei 45 anni oppure dopo una terapia o un intervento chirurgico particolarmente invasivo e che compromette la funzionalità ovarica.

È una condizione che spaventa e che fa arrabbiare e porta con sé, oltre ai disagi normalmente associati alla menopausa, anche difficoltà psicologiche: ogni cosa, in questo contesto, deve essere affrontata con decisione e tempestività per poter continuare a vivere il proprio benessere, la propria fisicità e la propria intimità nel migliore dei modi possibili.

La menopausa precoce spontanea (POF) è una malattia?

Parliamo qui di un fenomeno che interessa l’1% delle donne e che arriva dopo un processo a volte lungo e per niente semplice da individuare. Si incomincia con un’irregolarità del ciclo che prima si accorcia, facendo arrivare il ciclo più spesso del previsto, a volte con flussi piuttosto abbondanti, per poi allungarsi fino a saltare anche un mese intero.

Insieme a ciò possono insorgere insonnia, vampate, irritabilità, tachicardie notturne, tutti segnali che qualcosa negli equilibri ormonali sta cambiando. Peggiora la sindrome premestruale, cambia il tenore delle giornate, che possono virare verso la depressione, la tristezza, l’apatia.

Oltre ai disagi a livello psicologico, ci sono anche conseguenze ravvisabili fisicamente: la pelle appare più secca, i capelli si assottigliano e può comparire una fastidiosa secchezza vaginale che determina prurito e irritazione, oltre a compromettere la vita intima.

Dovremmo subire passivamente tutto questo?

Neppure a pensarci! Il fil-rouge che lega i tanti forum e siti web dedicati alla menopausa precoce spontanea o iatrogena è l’essere popolati da donne guerriere, pronte e ferme nell’affrontare una nuova vita, ricca, felice, soddisfacente, serena e in salute.

Il diktat è intervenire tempestivamente perché molto può essere fatto per migliorare la vita personale, quotidiana e di coppia. La POF viene normalmente trattata come una malattia e di fatto lo è: si tratta di un’anomalia per la quale spesso non si trovano ragioni scatenanti certe. A volte la responsabilità si dà alla genetica, a volte a malattie autoimmuni, altre volte è “colpa” di disfunzioni endocrine o virus.

Cosa fare? Innanzitutto consultare un ginecologo esperto in menopausa e seguire le sue indicazioni senza disperare: anche con una diagnosi di POF si può vivere bene, serenamente, in salute e continuare ad avere un rapporto di coppia attivo e soddisfacente.

Menopausa precoce, invecchiamento e disturbi intimi: quali sono le relazioni e come evolvono

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Uno dei motivi che maggiormente rende difficile accettare una condizione di menopausa precoce nelle giovani donne, è sicuramente la prospettiva di vedere accelerati i processi di invecchiamento. Ma questo rapporto di causa-effetto, è davvero così stretto?

“Per decenni, gli scienziati sono stati in disaccordo sul fatto che sia la menopausa a provocare l’invecchiamento o sia l’invecchiamento a provocare la menopausa – sottolinea Steve Horvath, professore di genetica umana e biostatistica presso la David Geffen School of Medicine presso l’Università della California a Los Angeles – E’ come l’uovo o la gallina: chi è nato prima? Il nostro studio è il primo a dimostrare che la menopausa rende l’invecchiamento più veloce”. Dunque, tragedia?

Calma. Andiamo per ordine. Il team del professore americano ha studiato il DNA di oltre 3mila donne lungo 15 anni, analizzando cellule prelevate da saliva, sangue e pelle. La misurazione voleva definire il rapporto tra età biologica ed età anagrafica e i risultati sembrano effettivamente aver riscontrato una correlazione fra l’arrivo della menopausa e l’accelerazione del processo di invecchiamento.

Questo significa, come ha raccontato Horvath in una intervista che è possibile utilizzare il monitoraggio delle modifiche al DNA nel corso del tempo, in modo da poter agire in anticipo e valutare i possibili trattamenti, per rallentare l’invecchiamento, anche e soprattutto nei casi di POF.

In poche parole, bisogna controllare più spesso del solito il benessere della salute intima e di quella generale per poter intervenire per tempo e con effiacia sulle cause e sugli effetti dei disturbi della menopausa.

Perché parliamo di invecchiamento in un paragrafo dedicato ai disturbi intimi? Una delle maggiori preoccupazioni delle donne che sperimentano la menopausa precoce è quella di vedere declinare presto anche la salute genitale. E in effetti, dal punto di vista biologico, le strutture degli organi sessuali subiscono lo stesso processo di invecchiamento del resto del corpo.

Con la menopausa, infatti, cessa la produzione di estrogeni e progesterone, due principali ormoni femminili che governano la vita fertile e che mantengono gli organi sessuali pronti al concepimento e – dunque – al rapporto intimo. Quando il livello di questi ormoni scema e si interrompe, anche l’ecosistema intimo si modifica, le pareti vaginali si assottigliano e si “irrigidiscono” diventando più fragili e perdendo la naturale lubrificazione. Questa è la principale causa di disturbi e disagi che iniziano con un prurito, con i bruciori, per poi proseguire, se non opportunamente trattate, in una Atrofia Vulvo Vaginale conclamata.

Questo accade sia nel caso di menopausa in età “normale” che precoce e spontanea.

Nel caso di menopausa iatrogena, ovvero quando l’interruzione della fertilità è dovuta a terapie o interventi chirurgici, il rallentamento nella produzione di ormoni è più repentino e brusco. In questo caso l’impatto sull’invecchiamento sessuale può essere più severo.

4 spie da tenere sotto controllo per capire il grado di vulnerabilità all’invecchiamento intimo

Qualsiasi medico dirà che ci sono molti fattori che possono influire sulla qualità della vita di una donna in menopausa e sul processo di invecchiamento che naturalmente ognuna è chiamata ad affrontare.

Tuttavia, quando si parla di menopausa precoce ci sono alcuni marcatori che possono evidenziare l’insorgenza di problemi a livello intimo che influiscono più severamente sulla vita quotidiana, considerando anche l’età nella quale insorgono.

Avere difficoltà ai rapporti initimi a 60 anni, non è lo stesso che averne a 40 ed essere consapevoli di trovarsi in un punto dal quale non è facile tornare indietro. Ecco perché è fondamentale fare attenzione a questi punti:

  • L’età nella quale arriva la menopausa precoce. Questo può cambiare molto l’impatto sulla salute intima per quanto detto sopra. Nei casi di menopausa precoce è assolutamente necessario informare il proprio medico e ginecologo e decidere di farsi seguire con costanza.
  • Intensità e frequenza delle vampate di calore. La scienza ha confermato l’importanza di tenere sotto controllo questo notoFastidi intimi durante la menopausa disturbo correlato alla menopausa che, fino a qualche tempo fa, si pensava essere un segnale tra i più trascurabili. In realtà, come dichiarato dalla ginecologa Alessandra Graziottin: “Le ricerche hanno dimostrato che intense e frequenti vampate di calore possono essere messe in relazione con disturbi dell’umore (ansia, depressione), calo del desiderio, disturbi del sonno, tendenza a perdere la concentrazione o la memoria. Va sottolineato, naturalmente, che non è la vampata in sé che provoca questi problemi: è la perdita di estrogeni che, oltre a causare le vampate, innesca il deterioramento cerebrale. La vampata, essendo un sintomo molto evidente, costituisce un segnale d’allarme importante che deve spingere a verificare anche le condizioni del cervello”.
  • Secchezza intima e scarsità di lubrificazione naturale durante i rapporti. Quando entri in menopausa un importante marcatore di “invecchiamento”, potrebbe essere legato alla capacità del tuo ecosistema vaginale di mantenersi idratato. Normalmente, come sai, il trofismo vaginale e le secrezioni contribuiscono a mantenere un’idratazione intima efficace e sono responsabili anche dell’aumentata lubrificazione in caso di eccitamento.
    Proprio a scopo protettivo quando cioè c’è un momento particolarmente intimo della coppia, la produzione di muco aumenta per evitare danni alle mucose derivanti da uno sfregamento “meccanico” oltre a dolore durante il rapporto intimo.
    Quando sopraggiunge la menopausa questo sistema di auto-protezione potrebbe entrare in crisi provocando inizialmente una sensazione di prurito, poi bruciore e infiammazione, infine dispareunia, microlesioni, sanguinamenti.
    È importante sottolineare che questo processo può essere rallentato o arrestato ma occorre un approccio personalizzato e soprattutto la consulenza di un bravo ginecologo specializzato in menopausa.
  • Frequenza di infezioni o infiammazioni. Cistiti ricorrenti, vaginiti, candidosi o persino incontinenza da urgenza possono essere sintomatici di un ambiente vulvare che sta cambiando. L’ecosistema intimo è infatti tenuto in salute da un meccanismo di autodifesa: la vagina è un ambiente acido (che si mantinene in età fertile intorno a pH 3.5/4.5) che costituisceuna vera e propria barriera naturale contro alcune tra le più comuni infezioni. L’acidità normale contribuisce a rendere inospitale l’ambiente vulvare ai microrganismi come Escherichia Coli o Enterococcus Fecalis, naturalmente presenti nell’intestino, ma che sono i principali responsabili di vaginiti e cistiti.

Il fatto di avere infezioni ricorrenti potrebbe perciò essere un segnale che il pH vaginale sta cambiando, diventando via, via meno acido o addirittura neutro (in menopausa tende a salire fino a pH 7) e dunque rendendo di fatto più vulnerabile la zona intima.

Cosa fare se ti accorgi che i tuoi disturbi sono legati alla menopausa precoce?

Nei casi di POF o menopausa iatrogena è assolutamente necessario affidarsi alle cure costanti di un ginecologo esperto in menopausa.

Solo seguendo la giusta strategia e segnalando i tuoi disagi fin dai primi disturbi, è possibile frenare il processo di invecchiamento naturale ma sgradevole che accompagna la fine della vita fertile.

La menopausa in sé non è una malattia, ma un evento fisiologico. Tuttavia comporta disagi che non bisogna accettare passivamente solo per il fatto che siano legati all’età che avanza.

Solo grazie alla tua volontà e volendoti bene, puoi vivere una vita completa e soddisfacente in ogni momento, anche dopo la menopausa, anche se questo evento arriva prima del previsto.

Può restare un piccolo segreto fra te e il tuo medico, ma non fare che resti un tabù. Parla liberamente dei tuoi disagi, dei tuoi dolori, dei tuoi desideri senza remore né imbarazzo: una donna su due ha i tuoi stessi problemi.

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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