In menopausa cambia il meccanismo di rimodellamento osseo e la parte interna del nostro scheletro potrebbe impoverirsi gradualmente aumentando il rischio di fratture. Ecco quali sono i segnali.
Fino ai 20 anni il nostro corpo costruisce; dai 20 ai 45 conserva; dopo i 45 inizia un’azione di “risparmio” di risorse che si trasforma, in correlazione anche al crollo estrogenico, in un cambiamento del meccanismo di rimodellamento osseo.
Rimodellamento osseo, cos’è e perché da ciò può dipendere l’osteoporosi
Il rimodellamento osseo è quel meccanismo grazie al quale ogni singolo osso del nostro corpo viene “rinnovato” periodicamente: le cellule ossee vecchie vengono infatti rimpiazzate da nuove che garantiscono la possibilità che il nostro sistema scheletrico si mantenga sano e forte, a lungo.
Durante tutta la vita, questo rimodellamento presenta un bilancio in pareggio: ogni cellula ossea vecchia viene sostituita da una nuova.
Dopo la menopausa, però, può esserci una perdita graduale di cellule che non vengono rimpiazzate. Si parla – secondo dati medici – del 2/3% annuo di massa ossea che non viene rimpiazzata.
Questo fenomeno interessa tutto l’osso, ma si è osservato che la spesa maggiore è a carico delle parti interne: ecco perché possono generarsi quei “pori” interni, quella densità minore, che è alla base dell’osteoporosi e che rende le ossa più fragili.
Osteoporosi in menopausa: qual è la causa
Abbiamo visto qual è il processo fisiologico di invecchiamento osseo, ma sappiamo anche che non tutte le donne manifestano un vero problema di osteoporosi. Quali sono le cause scatenanti, allora?
Innanzitutto dobbiamo sottolineare una questione squisitamente genetica: le donne sono maggiormente soggette a osteoporosi rispetto agli uomini, nei quali si assiste a una perdita di densità ossea più lenta e meno rilevante dal punto di vista medico.
Detto ciò è chiaro quanto le alterazioni estrogeniche alle quali si assiste in menopausa siano le imputate principali: gli ormoni femminili – come avviene per altre situazioni – proteggono infatti anche l’apparato osteoscheletrico dall’invecchiamento. Quando gli estrogeni (principalmente) vengono a mancare, l’invecchiamento cellulare potrebbe accelerare bruscamente perché questi ormoni intervengono direttamente nella regolazione della quantità di calcio presente nell’osso.
Al di là dei fattori predisponenti, esistono però alcuni comportamenti che possono aumentare il rischio osteoporosi. Vediamo quali sono.
Comportamenti che possono favorire la comparsa di osteoporosi in menopausa
Ecco un elenco di fattori che possono predisporre la comparsa di osteoporosi in menopausa e che sono, pertanto, da sconsigliare o da correggere:
- Inattività fisica e vita sedentaria
- Abitudini scorrette come fumo di sigaretta e consumo di alcol
- Alimentazione poco equilibrata e carente di nutrienti essenziali per la salute ossea quali calcio, potassio, ferro e vitamine (specialmente A, C e D)
Accanto a queste abitudini che vanno, in ogni caso, corrette per una vita migliore in tutti i sensi, sappiamo anche che c’è un riscontro maggiore di osteoporosi nelle donne che devono sottoporsi a trattamenti prolungati con farmaci cortisonici.
Osteoporosi in menopausa: quali sono i sintomi?
Il campanello d’allarme, purtroppo, è costituito dall’evento traumatico: la frattura. L’osteoporosi infatti non dà dolore. Spesso si prova dolore alle giunture per un’artrosi che può essere concomitante all’osteoporosi ma non va confusa con questa. A volte ci si può accorgere dell’osteoporosi perché la statura diminuisce sensibilmente (anche 3,4 centimetri).
Ci si accorge dunque spesso dell’osteoporosi da microfratture – con conseguente dolore forte – che possono interessare alcuni distretti in particolare, che sono i più colpiti e i più caratteristici.
Le ossa più esposte ai danni da osteoporosi sono infatti le vertebre, il femore e i polsi.
Le fratture, specialmente di femore e polsi, avvengono anche per piccoli traumi apparentemente lievi. In casi particolarmente gravi le fratture possono anche accadere senza che ci sia un urto o una caduta: semplicemente l’osso “collassa” su se stesso.
Osteoporosi: esami preventivi per controllare lo stato delle ossa in menopausa
La prevenzione è uno dei modi migliori per controllare lo stato delle ossa e scongiurare danni da osteoporosi.
La MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) è un esame strumentale che viene comunemente prescritto dopo la menopausa: non è traumatico né doloroso, serve per verificare se c’è una diminuzione della massa ossea non più fisiologica ma patologica, con conseguente diagnosi di osteoporosi da menopausa.
Osteoporosi: cosa fare, cosa mangiare
Abbiamo visto quanto l’alimentazione e i comportamenti quotidiani possano costituire un fattore di protezione per l’osteoporosi e quanto l’alimentazione sia importante per garantire sostanze utili e benefiche.
- L’esposizione al sole è fondamentale per fare fronte a una carenza di vitamina D. Questo gruppo vitaminico è importante per la mineralizzazione dell’intero apparato osteoscheletrico dal momento che contribuisce a controllare assorbimento di calcio e fosforo.
- L’assorbimento della vitamina D è favorito fortemente dall’esposizione al sole. Una soluzione ideale e doppiamente benefica, potrebbe essere impegnarsi a fare una passeggiata veloce all’aperto di giorno, anche durante l’inverno.
- Anche a tavola è possibile supplire a una carenza di vitamina D (seguendo però il consiglio del medico) con l’introduzione nella dieta di pesci grassi (salmone e aringhe, ad esempio) oppure attraverso un consumo periodico (ma moderato) di latticini, cereali, uova.
- Altri alimenti consigliati per la salute ossea sono mandorle, perché ricche di calcio, avocado come preziosa risorsa di “grassi buoni”, verdure in genere e spinaci in particolare perché mediamente più ricchi di ferro. Possono essere importanti anche alcune spezie come zenzero dal potere protettivo e antinfiammatorio, cannella che contiene manganese, fondamentale per l’assorbimento del calcio e semi di sesamo, particolarmente ricchi di calcio, che contengono anche ferro, selenio, potassio e fosforo.
- Ricorda di bere acqua a sufficienza perché anche la disidratazione potrebbe favorire il depauperamento osseo.
(*) Referenze
- Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
- Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
- Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379