Fra i disturbi del periodo, è probabilmente quello del quale si parla meno, ma non per questo è meno fastidioso. Ecco come tachicardia e menopausa sono correlati e cosa puoi fare per gestire questo disturbo.
In questo post parleremo di:
- Tachicardia notturna: come si manifesta
- Tachicardia notturna: definizione
- Cause principali della tachicardia notturna
- La tachicardia notturna può dipendere dalla menopausa?
- Tachicardia, palpitazioni, cardiopalmo e aritmia: le differenze
- Perché la tachicardia notturna in menopausa
- Tachicardia in menopausa, attenzione alle altre cause
- Tachicardia in menopausa, cosa fare?
- Tachicardia in menopausa, qualche consiglio per stare meglio
Tachicardia notturna: come si manifesta
Ti svegli all’improvviso con il cuore in gola, batte all’impazzata e il suo ritmo sembra non tornare regolare: ti agiti, chiedendoti cosa ti stia accadendo.
Questo basta per turbare il tuo riposo notturno e… addio sonno. Se poi ci si aggiungono anche le sudorazioni notturne e il disagio di doverti alzare per rinfrescarti e cambiare la biancheria da notte, si prospetta proprio una pessima nottata.
Tachicardia notturna: definizione
Con il termine tachicardia si intende, in medicina, un aumento sensibile della frequenza cardiaca, ovvero dei battiti del cuore che superano, a riposo, i 100 bpm (battiti al minuto).
Non è un sintomo necessariamente correlato a patologie cardiache.
La tachicardia può manifestarsi di notte, durante il sonno causandone spesso l’interruzione.
Cause principali della tachicardia notturna
Generalmente le cause della tachicardia notturna non sono di origine patologica, cioè non sono legate a una malattia o a un malfunzionamento dell’apparato circolatorio e del cuore.
Se la tachicardia notturna si manifesta con frequenza è opportuno fare un controllo medico, tuttavia – se sei in menopausa – è più probabile che le motivazioni siano:
- Ansia e stress: un disturbo ansioso o una condizione di stress, frequenti corollari del periodo di transizione menopausale, possono essere il motivo di un’accelerazione del ritmo cardiaco durante il sonno. In questi casi il risveglio è repentino e, avvertendo il ritmo cardiaco più veloce del solito (cardiopalmo), chi prova questa condizione può spaventarsi ancor di più o addirittura andare nel panico, rischiando di peggiorare la situazione.
- Carenza di ferro: anche l’anemia può essere causa della tachicardia notturna e diurna. Questo accade perché gli organi – per compensare la condizione di carenza d’ossigeno che l’anemia comporta – tentano di richiamare più sangue, obbligando il cuore ad accelerare il suo ritmo.
- Reflusso gastroesofageo o difficoltà di digestione: anche in questo caso, per riequilibrare la situazione, il cuore può essere sottoposto a un’ulteriore richiesta che lo costringe ad accelerare il suo ritmo normale. Considerando che spesso, in menopausa, si può andare incontro a un cambiamento anche nell’alimentazione, questa è una possibile conseguenza.
- Cambiamenti ormonali: anche un cambiamento dell’equilibrio ormonale può generare episodi di tachicardia..
La tachicardia notturna può dipendere dalla menopausa?
La risposta è dunque sì: la tachicardia può essere uno dei disturbi legati alla fine dell’età fertile perché può essere conseguenza degli scompensi ormonali. Insieme alle sudorazioni notturne, è una delle cause principali dell’insonnia per le signore over 50.
Eppure la tachicardia è uno dei fastidi di questa fase della vita di una donna di cui si parla di meno, ma non per questo è tra i meno frequenti.
Tachicardia, palpitazioni, cardiopalmo e aritmia: le differenze
Intendiamoci, un po’ di ansia in menopausa è normale quando si vive un passaggio delicato come questo, ricco anche di implicazioni psicologiche.
Il ciclo sparisce, si perde la fertilità, il corpo si trasforma, i cambiamenti che di giorno in giorno si notano sul fisico e sulla psiche impensieriscono, le giornate possono sembrare più faticose per effetto dell’affaticamento generale e dell’insonnia (frequenti in questo periodo). Ce n’è abbastanza per avvertire un po’ di ansia e di inquietudine, soprattutto perché non tutte le donne accettano la menopausa con facilità e serenità.
Ma i risvegli col cuore in gola a causa della tachicardia notturna sono un’altra cosa (e molto più fastidiosi).
La tachicardia può manifestarsi, oltre con la percezione dell’aumento della frequenza cardiaca, anche con l’impressione di avere il cuore in gola (la tachicardia si può avvertire anche sul collo e sul torace), confusione, vertigini, capogiri, sudorazione intensa, difficoltà a deglutire o a respirare.
La tachicardia non va confusa con:
- Cardiopalmo: la sensazione di avvertire il battito cardiaco (normalmente “silenzioso”). Può essere una sensazione di mancamento, un “tuffo al cuore”. Non è un sintomo specifico e può derivare da molte situazioni, specialmente legate a ansia o stress.
- Palpitazioni: genericamente sinonimo di cardiopalmo, è una sensazione per la quale il battito cardiaco è “forte”, al punto da essere percepito dalla persona, cosa che invece di norma non avviene. Può capitare di avere la sensazione che il cuore salti un battito.
- Aritmia: è causata da un’anomalia del cuore che altera il ritmo cardiaco determinando battiti irregolari con un aumento e una diminuzione della frequenza cardiaca.
Se ti capita di avvertire una di queste sensazioni rivolgiti ad un medico: il medico di base o il cardiologo. Soltanto loro possono valutare lo stato di salute del tuo cuore e prescriverti gli esami necessari a formulare una diagnosi corretta (analisi del sangue, elettrocardiogramma o ecocardiografia). In questo modo è possibile escludere patologie che, invece, vanno curate con apposite terapie personalizzate.
Perché la tachicardia notturna in menopausa
La tachicardia può essere conseguenza del repentino calo del livello di estrogeni, tipico della menopausa. Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, San Raffaele Resnati, Milano, la spiega così: “l’ipotalamo, la parte del cervello che regola le funzioni neurovegetative, può essere particolarmente sensibile alla carenza di estrogeni. Da questa deregolazione dipendono vampate, tachicardia, ipertensione, insonnia”.
Ma anche i disturbi “emotivi” della menopausa come gli sbalzi d’umore e il calo del desiderio, o i disagi fisici più fastidiosi e più “invalidanti” nella quotidianità (come l’Atrofia Vulvo Vaginale) possono concorrere a creare ”agitazione” provocando episodi di tachicardia.
Le alterazioni ormonali di questo periodo non aiutano la stabilità emotiva e, unite all’irritabilità e alla stanchezza cronica che possono derivare da eventuali disturbi del sonno, rischiano di innescare una spirale “nervosa” dalla quale può essere difficile uscire. Il rischio è che questi stati d’animo, se particolarmente esasperati, alla lunga possano sconfinare in depressione.
Tachicardia in menopausa, attenzione alle altre cause
Oltre alle più frequenti cause non-patologiche, la tachicardia può avere cause diverse che vanno prese con un’attenzione ancor maggiore.
- Ipertensione: la tachicardia può essere dovuta anche alla pressione alta, una condizione piuttosto comune in menopausa, conseguenza delle variazioni ormonali ma anche dell’avanzare dell’età.
- Alterazioni della tiroide: sono frequenti in menopausa perché la tiroide può risentire parecchio della drastica riduzione dei valori di estrogeni (gli ormoni, infatti, hanno un ruolo fondamentale nell’attività di questa ghiandola).
- Sforzi eccessivi ed attività fisica: se sovraccarichi il tuo cuore in modo imprudente puoi correre dei rischi. Svolgi attività fisica adeguata alla tua età e alle tue condizioni di salute.
- Attacchi di panico: la tachicardia è anche uno dei sintomi dell’attacco di panico, insieme al dolore al petto, alla sudorazione, all’affanno e alle vertigini.
Tachicardia in menopausa, cosa fare?
Se la tachicardia è solo ed esclusivamente legata alla forte carenza di estrogeni, in linea di massima non necessita di terapie specifiche. In ogni caso, soltanto il medico può confermarlo, te lo ripetiamo ancora.
Per questo motivo la salute del tuo cuore va controllata con regolarità, soprattutto in questa delicata fase della tua vita: almeno una volta ogni due anni, o più frequentemente su richiesta del tuo medico, ricordati di fare un controllo cardiologico.
La regola è sempre quella di fare prevenzione a 360 gradi perché la prevenzione è lo strumento fondamentale per tutelare la tua salute.
Tachicardia in menopausa, qualche consiglio per stare meglio
Se la notte ti capita di svegliarti con il cuore a mille ma il tuo medico ha confermato che si tratta solo di un disturbo collegato alla menopausa, puoi mettere in pratica alcune buone norme che dovrebbero far parte del tuo stile di vita e che possono aiutarti a tenere a freno piccoli episodi di tachicardia legati alla menopausa:
- Segui un’alimentazione sana ed equilibrata: riduci il consumo di carne rossa ed insaccati e consuma ogni giorno almeno 5 porzioni tra frutta e verdura fresche.
- Consuma una cena leggera ed evita di andare a letto subito dopo mangiato. Cerca di far passare almeno 2 ore dal pasto serale prima di coricarti.
- Evita le sostanze “eccitanti”: caffè, the, cioccolato, spezie, alcol, specialmente nelle ore pomeridiane.
- Evita il fumo e l’assunzione di alcol.
- Consuma regolarmente tisane a base di erbe che hanno un’azione “calmante” e in più favoriscono il riposo notturno come la melissa e la camomilla, la passiflora per combattere l’ansia e il biancospino che, oltre ad aiutare nella fase dell’addormentamento, ha anche una funzione cardioprotettiva. Puoi preparare in anticipo un infuso di biancospino e lasciarlo sul comodino per la notte in modo da berlo al bisogno in caso di episodi di tachicardia.
- Pratica discipline dolci e rilassanti come lo yoga o la meditazione e impara a rilassanti anche ritagliandoti del tempo per praticare attività che ti piacciono e che ti fanno stare bene.