È abbastanza comune aver una sensazione di prurito o bruciore intimo in menopausa, ma è raccomandato, in alcuni casi, rivolgersi al ginecologo. Ecco in quali casi e quali sono i campanelli d’allarme.
In questo post parleremo di:
In menopausa certi fastidi intimi potrebbero essere più ricorrenti che nella vita fertile perché i cambiamenti ormonali che si verificano in modo lento e graduale in vista della scomparsa definitiva delle mestruazioni, alterano l’ambiente vaginale. Così, in conseguenza delle modificazioni che riguardano l’apparato genitale possono manifestarsi:
In questa fase, dunque, i fastidi intimi potrebbero essere abbastanza comuni per cause fisiologiche legate alla naturale variazione dei livelli ormonali. Ci sono, però, alcuni casi nei quali prurito e bruciore possono rappresentare un disturbo da osservare e trattare il prima possibile. Quand’è che è importante rivolgersi al ginecologo?
In questo post ti spieghiamo quali sono i segnali che, in caso di prurito o bruciore, dovrebbero spingerti a prendere appuntamento con lo specialista. Ma prima una premessa.
Prurito e bruciore non vanno mai sottovalutati
Perché è raccomandato il controllo dal ginecologo
Il fatto che siano disturbi molto comuni e che, per diverse cause, possono presentarsi tante volte nel corso della vita di una donna (a seguito di infezioni, irritazioni, micro-traumi, etc), non deve indurre a pensare che si tratti di una manifestazione trascurabile o che presto passerà da sola.
In generale prurito o bruciore in menopausa non devono mai essere trascurati perché possono essere indice del fatto che c’è qualcosa che non va. Si può fare un distinguo tra manifestazioni passeggere o persistenti e di diversa entità. Pertanto, è bene, specialmente dopo i 55 anni, fare qualche domanda allo specialista che saprà indirizzarti verso un trattamento adeguato.
Ti diciamo questo perché proprio prurito e bruciore intimi possono essere la conseguenza di secchezza vaginale. È vero che in menopausa può essere considerata fisiologica quando è lieve e non dà noie, ma se con il tempo tende a peggiorare potrebbe trattarsi dei primi segnali di Atrofia Vulvo Vaginale, una condizione progressiva che interessa oltre il 50% delle donne in menopausa.
Considerando che anche in questo caso la prevenzione è un’arma potentissima, continua a sottoporti a dei controlli periodici: è più di una buona abitudine.
È facile! Richiedi un colloquio in videoconferenza da casa tua con un ginecologo esperto in menopausa vicino a te.
Prurito in menopausa: quali sono i segnali da considerare
Cause e conseguenze del prurito intimo in menopausa da non ignorare
In menopausa il prurito può derivare da cause fisiologiche tipiche della fine dell’età fertile, prima tra tutte la secchezza, che rappresenta il principale effetto delle alterazioni ormonali- ma può anche essere la manifestazione di problematiche che è bene diagnosticare come:
- Vaginite batterica: in questo caso il campanello d’allarme è rappresentato dal fatto che il prurito è accompagnato da secrezioni biancastre di cattivo odore (simile a quello del pesce)
- Candidosi: il suo sintomo specifico è rappresentato dalle perdite biancastre e grumose simili a latte cagliato. Se il prurito o il bruciore si associano a questo segnale inequivocabile (che può essere accompagnato pure da gonfiore e irritazione generali della parte interessata) allora è il caso di contattare il ginecologo
- Tricomoniasi: questo tipo di infezione (che si trasmette perlopiù per via sessuale o attraverso l’uso promiscuo di indumenti e asciugamani) si manifesta, oltre che con prurito e bruciore, con secrezioni abbondanti e biancastre.
Ma il prurito può anche essere sintomo di Atrofia Vulvo Vaginale, ecco perché dovresti rivolgerti al ginecologo. Se il tuo ginecologo dovesse includere l’Atrofia Vulvo Vaginale tra le cause del tuo prurito, sappi che ci sono trattamenti diversi che lo specialista può aiutarti a scegliere, anche in base alle indicazioni anamnestiche e diagnostiche.
Bruciore in menopausa: da cosa può dipendere
Cause e conseguenze del bruciore intimo in menopausa da non ignorare
Come il prurito, anche il bruciore in menopausa può essere piuttosto frequente e non sempre è dovuto semplicemente agli squilibri ormonali che caratterizzano questa fase della vita femminile. Poiché si tratta di una manifestazione tutt’altro che specifica, il bruciore va sempre indagato per accertarne le cause. Ecco quando può rappresentare un campanello di allarme e deve spingerti a rivolgerti al ginecologo:
- Infezioni: quando il bruciore si accompagna, oltre che al prurito, a irritazioni, gonfiori e perdite anomale potrebbe essere il sintomo di un’infezione. In menopausa queste possono essere più ricorrenti a causa dell’alterazione del pH vaginale dovuta ai cambiamenti ormonali. Ad esempio, quando il bruciore si accompagna a dolore nella minzione e bisogno continuo di urinare, può essere sintomo della cistite.
- Irritazioni: possono essere legate alla presenza di microlesioni, per le quali in menopausa c’è un aumentato fattore di rischio a causa della secchezza vaginale e della riduzione della lubrificazione naturale. Queste condizioni possono rendere i rapporti intimi difficili e dolorosi. Non a caso, spesso il bruciore intimo si manifesta dopo i rapporti in conseguenza del fatto che lo sfregamento meccanico durante l’atto sessuale può provocare microlesioni dei tessuti vaginali già meno idratati e lubrificati per effetto della carenza di estrogeni. A loro volta, queste microlesioni possono costituire un ulteriore fattore di rischio per le infezioni da germi e batteri.
Prurito o bruciore in menopausa e Atrofia Vulvo Vaginale
Cos’è l’AVV e perché è importante conoscerla
Come vedi, le cause di prurito o bruciore intimi dopo una certa età possono essere tante e di diversa natura. Ce n’è una, però, che è importante conoscere in maniera più approfondita perché è particolarmente diffusa tra le donne in menopausa: si chiama Atrofia Vulvo Vaginale e interessa 1 donna su 2 dopo i 50 anni.
Si tratta di una condizione cronica che causa un assottigliamento dei tessuti vulvari, i quali diventano più fragili e meno elastici. Questa condizione è progressiva, quindi è fondamentale effettuare una diagnosi precoce dell’Atrofia Vulvo Vaginale. Nell’AVV a prurito e bruciore si accompagnano spesso anche:
- perdite ematiche
- dolore dopo i rapporti (dispareunia)
- Sensibilità alterata della zona vulvare (anche il semplice contatto con la biancheria può dar fastidio)