Anche se hai spesso sentito parlare di sintomi della menopausa oppure se tu stessa parli di sintomi menopausali sappi che scientificamente non è corretto farlo. Ti spieghiamo perché in questa guida che ti offre una panoramica sui disturbi principali.

Cos’è e quando arriva la menopausa

Le statistiche mediche parlano di 51 anni riferendosi all’età media nella quale la donna può entrare in menopausa, ovvero il momento in cui cessa definitivamente l’attività ovarica, la donna non è più fertile e pertanto non avrà più cicli mestruali. In alcune donne questo momento potrebbe arrivare prima, in altre addirittura dopo, ma ciò che è certo è che prima o poi questo evento del tutto naturale avrà il suo corso.

Così come in ogni donna giunge alla menopausa con i suoi tempi fisiologici (a meno di una menopausa indotta per motivi medici) così ogni menopausa si può manifestare in modo differente, attraverso una serie di cambiamenti fisici e psicologici che sono determinati principalmente da variazioni nei livelli ormonali e necessità del corpo di assestarsi su nuovi equilibri.

Sintomi della menopausa o disturbi?

Quello che ci preme sottolineare è che non esiste nulla di patologico in questi disturbi, che dunque non sono malattie né possono essere chiamati sintomi se riferiti direttamente alla menopausa. La menopausa infatti non è una malattia e dunque per definizione non ha sintomi. La maggior parte di essi infatti può essere considerato come fastidio transitorio pur con qualche eccezione che vedremo più avanti.

In quest’ottica possiamo fare distinzione fra i disturbi, quelli cosiddetti di origine vasomotoria e che possono essere più tipicamente identificati con le vampate di calore ma che si possono estendere anche alla sudorazione, all’irritabilità umorale, all’insonnia e stanchezza. Questi disturbi possono essere particolarmente insidiosi in perimenopausa, ovvero prima dell’ingresso definitivo in menopausa, per poi – generalmente – scemare con il passare degli anni.

I sintomi di condizioni non transitorie, invece, possono essere invece intesi come quelli che possono indicare l’Atrofia Vulvo Vaginale che di per sé è una condizione progressiva non transitoria. Ecco che in questo senso secchezza vaginale, perdite ematiche o dolore durante i rapporti possono essere intesi come sintomi dell’AVV.

Donna con Atrofia vulvo-vaginale Donna con Atrofia vulvo-vaginale
Icona menopausa Buono a sapersi

Dolore ai rapporti

Il 59% delle donne in post-menopausa evita l'intimità sessuale.

Disturbi frequenti correlati alla menopausa

I disturbi più frequenti correlati alla menopausa possono essere:

Insieme a ciò, il 50% circa delle donne in menopausa può registrare una sintomatologia compatibile con l’Atrofia Vulvo Vaginale, una condizione cronica e progressiva che determina un assottigliamento e perdita di elasticità delle pareti vulvari e vaginali. Questo può acuire una serie di disturbi intimi già menzionati sopra, o esserne la causa scatenante come nel caso delle perdite intime, del prurito, delle infezioni ricorrenti. Purtroppo questa condizione, se non trattata, tende a peggiorare nel tempo per cui è molto importante parlarne con il ginecologo perché è possibile individuare dei trattamenti su misura per arrestare l’avanzamento dell’atrofia e migliorare le condizioni di benessere quotidiano.

Primi segnali di menopausa

A partire dai 45 anni il corpo della donna può iniziare a subire cambiamenti importanti al livello di produzione ormonale anche se non è detto che questi si manifestino subito in modo evidente come irregolarità mestruale, disturbi o disagi.

Sicuramente però a partire da questo momento può essere opportuno fare caso a eventuali segnali che possono testimoniare l’inizio del processo – il climaterio o perimenopausa – che si concluderà con l’ingresso in menopausa e la fine definitiva del ciclo mestruale.

Le mestruazioni infatti ci possono essere ancora, così come una più saltuaria produzione ovarica. Ecco perché in perimenopausa può essere ancora possibile una gravidanza ed sarebbe dunque opportuno continuare a prendere le giuste precauzioni se non si desidera questa esperienza.

I segnali più frequenti in questa fase possono essere:

Quando la menopausa è arrivata: disturbi tipici

Quando sono passati ormai 12 mesi dall’ultimo ciclo mestruale puoi finalmente dire di essere entrata nella  menopausa conclamata. Il corpo femminile, in questo momento, ha esaurito la sua funzione riproduttiva, le ovaie sono “a riposo” anche se non cesseranno mai definitivamente di lavorare, ma non produrranno più ovuli, dunque da questo momento in poi non è più possibile una gravidanza.

In questa fase la produzione di estrogeni è ridotta al minimo anche se il nuovo assetto si va via, via definendo e per questo si può avere un miglioramento di molti dei disturbi che hanno accompagnato la perimenopausa come le vampate e l’irritabilità.

Tuttavia la carenza di estrogeni che perdura da qualche anno, ormai, potrebbe influire su altri disturbi tipici della menopausa.

I disturbi più frequenti in questa fase possono essere:

  • Infezioni intime ricorrenti per via del cambiamento del pH vaginale (che diventa meno acido)
  • Atrofia Vulvo Vaginale che può iniziare a manifestarsi inizialmente con un prurito evidente soprattutto in questo periodo. Il ginecologo può individuare con un esame visivo l’inizio di questo processo che si può evidenziare con macchie più chiare sulla vulva e nella vagina, piccole lesioni simili ad abrasioni, a volte minuscoli taglietti che danno dolore e bruciore. Nello stesso tempo è importante riferire l’eventuale dolore pelvico dopo un rapporto che può testimoniare la presenza dello stesso disturbo.
  • Incontinenza urinaria o altri problemi derivanti da una lassità del pavimento pelvico che può avere avuto origine dopo uno o più parti naturali, ma può aumentare di gravità dopo l’ingresso in menopausa per la naturale perdita di tono delle fibre muscolari delle quali è composto anche il pavimento pelvico.
  • Calo del desiderio
  • Difficoltà di concentrazione
  • Aumento di peso

Postmenopausa e disturbi tipici

Inizia verso i sessant’anni e può continuare fino alla fine della vita, può essere il momento del riscatto, delle somme, il momento nel quale l’equazione del “terzo tempo”, per usare un’espressione letteraria ispirata dal bel libro di Lidia Ravera, arriva al risultato: una senilità felice, serena e in salute – dice Ravera – prevede che tu abbia speso i tuoi anni precedenti nello stesso modo, ovvero senza abusi o vizi, facendo un po’ di attività fisica, lavorando costantemente per il tuo benessere psichico e facendo una buona attività di “manutenzione”.

La cosa positiva è che il tuo assetto ormonale può essere finalmente di nuovo definito: niente più oscillazioni, niente più cambi di rotta. Questo può portare un miglioramento di tutti i disturbi che probabilmente hai avuto fin ora, dalle vampate all’insonnia, dall’irritabilità fino ad arrivare ai disagi psicologici.

Ci possono essere meno disturbi ma più rischi legati al naturale processo di invecchiamento, ecco perché dovresti tutelarti con controlli periodici anche dal ginecologo.

I disturbi più frequenti in questa fase possono essere:

Menopausa precoce: i sintomi e i disturbi correlati

Può arrivare spontaneamente prima dei 45 anni, oppure può venire indotta per ragioni mediche a volte anche molto tempo prima del suo naturale esordio. La menopausa precoce interessa l’1% delle donne che spontaneamente cessano di avere il ciclo molto presto sulla linea anagrafica, generalmente intorno ai 40 anni, ma a volte anche prima.

Un evento dal peso soprattutto psicologico per le donne che si trovano ad affrontarlo, perché si trovano dinnanzi, prima delle amiche, ad avere a che fare con i naturali processi di invecchiamento dell’organismo, specialmente con quelli che riguardano il lato estetico. Ma non solo.

I disturbi della menopausa precoce fisiologica (POF) sono identici a quelli della menopausa che arriva in tempi normali e dunque se avverti qualcuno tra i disturbi descritti sopra (vampate, insonnia, sudorazioni, irritabilità, ansia, gonfiore), puoi avvertire il tuo ginecologo che può aiutarti a scoprire con un semplice esame ematico lo stato del tuo equilibrio ormonale. Nel caso la menopausa sia alle porte prima del tempo, lo specialista saprà trovare un trattamento adeguato e specifico per te che possa aiutarti a migliorare il benessere quotidiano e a mantenere una vita intima attiva e normale per lungo tempo.

Menopausa tardiva: i sintomi e i disturbi correlati

Se hai superato i 55 anni ma il ciclo mestruale non ti ha ancora abbandonato definitivamente, vuol dire che sei destinata a entrare in menopausa più tardi rispetto alla media delle donne e per questo ti aspetta una menopausa tardiva.

I motivi per cui il corpo decide di mantenere più a lungo del solito la fertilità possono essere di natura genetica e quindi per una predisposizione che solitamente si ritrova anche nelle parentele prossime, quindi nella madre o nelle sorelle. Anche numerose gravidanze possono, però, ritardare l’ingresso in menopausa della donna per una questione squisitamente matematica: la riserva ovarica “dura” di più perché fra gravidanze e allattamento i mesi nei quali non c’è stata ovulazione sono stati numerosi.

Fra i benefici della menopausa tardiva può esserci  minor incidenza di osteoporosi e problemi cardiocircolatori visto che cuore e ossa sono per più tempo “protetti” dagli estrogeni.

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