Un disturbo molto frequente al quale bisogna fare attenzione per via delle conseguenze che può portare nell’area intima.
Stress, vita sedentaria, alimentazione poco regolare, scarsa integrazione di liquidi e poi ancora assunzione di farmaci e ridotto apporto ormonale. Sono queste le più frequenti cause di stitichezza e stipsi soprattutto dopo i 50 anni.
E rileggendole sai che è assolutamente normale, specialmente in questa epoca, riuscire a collezionarle tutte.
Così sai anche che la stitichezza è un problema molto frequente (ne soffre il 30% circa della popolazione, soprattutto femminile) ma, nonostante ciò, molte trovano imbarazzante riferirlo al medico e sopportano per anni, oppure si affidano via, via a rimedi fai-da-te, erbe e integratori che spesso non risolvono il problema alla radice ma ne mitigano solo le manifestazioni più immediate.
Non riuscire a evacuare con semplicità, però, oltre a essere un enorme disagio nella vita quotidiana può anche comportare altre conseguenze importanti. Ecco quali sono.
In questo post parleremo di:
Che cos’è la stitichezza?
Si considera la stitichezza come una difficoltà ad evacuare regolarmente ed è considerato a tutti gli effetti un disturbo dell’apparato digerente. La stitichezza o stipsi è un disturbo più tipicamente femminile.
Questo fatto è anche determinato da una differenza congenita del tratto finale dell’intestino, più lungo di circa 10 cm nelle donne, oltre che dalla fisiologia stessa del corpo femminile che porta molte funzioni ad essere strettamente correlate con il dosaggio ormonale. Ecco che in menopausa, quando la produzione di estrogeni rallenta, ci potrebbero essere ripercussioni sull’apparato digerente e quindi anche sulla regolarità.
Come specificano i professori Giovannelli e Graziottin sul paper “Stipsi e disfunzioni sessuali femminili: il ruolo del proctologo”: “La stipsi non è una malattia ma un sintomo oppure un segno clinico. Ciò implica che tutte le forme di stipsi sono secondarie a qualche condizione”. È chiaro dunque che la stitichezza va sempre indagata.
Quando puoi dire di soffrire di stitichezza?
Può capitare, a volte anche semplicemente perché sei in vacanza e non sei nel “tuo” bagno. L’intestino non si sa perché si ribella, manca la giusta concentrazione, la pancia si gonfia e iniziano le prove. Ma se questo ti è accaduto solo qualche volta nella vita, non puoi dire di essere stitica.
Un medico parla di stitichezza quando nell’arco di un anno una persona ha sofferto di stitichezza regolarmente, almeno per un quarto del tempo. Insomma, può succederespesso.
Questo disturbo può portare con sé:
- Ridotto numero di evacuazioni settimanali (una volta ogni 3 giorni)
- Difficoltà e sforzo nell’evacuare
- Feci dure, frammentate
- Sensazione di blocco/ostruzione
- Gonfiore addominale e “aria” nella pancia
Se sperimenti con frequenza questi disturbi, è arrivato il momento di fare qualcosa.
Le conseguenze della stitichezza in menopausa
La stitichezza è sempre un problema che va risolto, non solo dopo i 50 anni. Il perché è anche nelle conseguenze indirette che la stitichezza può portare.
Vediamo quali sono:
Emorroidi ricorrenti
Uno sforzo prolungato per tentare di liberare l’intestino e la difficoltà nel farlo possono dare luogo a emorroidi. Queste dolorose manifestazioni, sono dilatazioni dei plessi venosi situati in corrispondenza dei tessuti dell’ultimo tratto del retto e dell’ano. Sono normalmente piccoli cuscinetti, irrorati da molti vasi sanguigni, che svolgono un ruolo importante nel ricambio di sangue a livello dell’ano. Se però sono sottoposte a uno stress particolare, come quello richiesto a una persona stitica, possono ingrossarsi causando dolore.
Il fastidio può essere contestuale al momento dell’evacuazione, ma le emorroidi possono anche peggiorare nel tempo.
Ragadi anali
Particolarmente dolorose, le ragadi anali sono dei taglietti, tecnicamente delle ulcerazioni, che possono interessare il tratto finale del retto.
Le ragadi di solito sono causate da evacuazioni difficoltose, feci troppo voluminose o anche irritanti (ad esempio per via di infezioni enteriche, o di un’alimentazione squilibrata). La stipsi è tra le cause più frequenti delle ragadi.
Indebolimento del pavimento pelvico
Qui siamo un po’ nel paradosso dell’uovo o della gallina: una lassità del pavimento pelvico che predispone all’abbassamento degli organi sorretti da questo muscolo (retto, vescica, utero), potrebbe essere all’origine della stitichezza. La stitichezza, però potrebbe anche peggiorare una situazione di lassità del pavimento pelvico a causa degli sforzi prolungati e ripetuti che lo stitico è costretto ad affrontare.
Rinuncia a risolvere il paradosso e invece parla con il tuo ginecologo di entrambe le problematiche che vanno trattate singolarmente ma in modo coordinato.
Stitichezza e vita di coppia, conseguenze sull’amore
Nello studio (già citato sopra) di Giovannelli e Graziottin si legge che anche dispareunia, dolori pelvici e vaginiti possono avere un doppio legame con la stitichezza: “Si osserva che un miglioramento delle funzioni intestinali spesso coincide con un significativo miglioramento della patologia pelvica e viceversa”. Questo significa che la stitichezza può anche avere delle conseguenze sulla vita intima.
Un motivo in più per prendertene cura e parlarne al più presto con il tuo ginecologo.