Con l’ausilio di alcuni casi reali, che la dottoressa ci ha raccontato in modo anonimo, cerchiamo di capire qual è l’importanza del dialogo con lo specialista.

“L’Atrofia Vulvo Vaginale (AVV) è una condizione progressiva caratterizzata dall’assottigliamento del tessuto dei genitali interni ed esterni, da perdita di elasticità e turgore. I disturbi, spesso aspecifici, possono includere prurito, dolore, perdite ematiche, cambiamenti di colore, urgenza minzionale e cistiti ricorrenti.

Molte donne tendono a sottovalutare questi segnali, non collegandoli alla menopausa o alla riduzione degli estrogeni. Tuttavia, questi disturbi possono impattare notevolmente la qualità della vita ed è fondamentale parlarne con il ginecologo per ottenere una diagnosi corretta e un trattamento adeguato”.

Inizia così, in modo chiaro e diretto, l’intervista alla dottoressa Federica Brosio, ginecologa che riceve a Roma, che abbiamo ascoltato durante una ricca intervista nella quale ci ha raccontato alcuni casi clinici (anonimi) che chiariscono molto bene la sintomatologia dell’Atrofia Vulvo Vaginale e le conseguenze, ma non solo. Scopriamolo insieme.

Disturbi connessi dell’AVV: il racconto di alcuni casi clinici

Per comprendere meglio come si manifesta e si evolve questa condizione, la dottoressa Federica Brosio ci racconta alcuni casi clinici (in forma anonima) che mostrano quanto sia importante un trattamento personalizzato e tempestivo. Useremo nomi di fantasia.

Marta: una menopausa recente e rapporti difficili

Marta ha 49 anni, è in menopausa da 18 mesi e si presenta in ambulatorio lamentando lievi disturbi sistemici (poche vampate, una leggera insonnia che non dà fastidio) ma ha difficoltà nei rapporti, nonostante l’uso di creme da banco che le ha consigliato un’amica che quindi non sembravano funzionare. I rapporti sono diventati pochi e fastidiosi. Per questo problema, Marta si è rivolta alla dottoressa Brosio.

“Dopo una valutazione delle mucose vulvo-vaginali che effettuo con l’ausilio di uno score diagnostico, cioè una vera e propria scala che mi aiuta non solo a definire il grado di complessità della situazione, ma anche a seguirne le evoluzioni nel tempo, ho notato le mucose leggermente atrofiche.

In questo caso, dopo averne parlato con la paziente, abbiamo optato per un trattamento mirato esclusivamente al trofismo delle mucose, visto che vampate e insonnia, tutto sommato, non erano né fastidiosi, né frequenti, tantomeno preoccupanti per la paziente.

Due mesi dopo, Marta riporta miglioramenti significativi e, durante un incontro del tutto casuale in vacanza, il marito mi vede da lontano, mi raggiunge e mi stringe la mano: Grazie dottoressa, ci ha ridato la vita”.

Sandra: menopausa precoce e cistiti recidivanti

Sandra ha 53 anni, è andata in menopausa precoce a 40 anni e soffre per vari disturbi che non ha mai avuto cura di trattare: ha cistiti recidivanti, vampate di calore, sbalzi d’umore, insonnia ed è stata costretta a interrompere del tutto i rapporti intimi con il marito per il dolore. A una prima visita, la ginecologa rileva una stenosi vaginale marcata.

Donna con Atrofia vulvo-vaginale Donna con Atrofia vulvo-vaginale
Icona menopausa Buono a sapersi

Dolore ai rapporti

Il 59% delle donne in post-menopausa evita l'intimità sessuale.

“Sandra non era un caso facile: avevo difficoltà anche ad adoperare lo speculum per la visita. Vista la presenza di disturbi di varia natura, abbiamo deciso di provare la strada di un trattamento combinato: abbiamo scelto di iniziare un trattamento sistemico, quindi con efficacia più ampia, insieme a un trattamento locale topico. Abbiamostabilito di vederci ogni tre mesi per capire come evolveva la situazione. Dopo un po’, i disturbi vasomotori (vampate, sudorazioni), l’insonnia e l’umore erano migliorati sensibilmente, ma i disturbi intimi persistevano con grande sgomento di Sandra che, invece, si aspettava di risolvere la questione.

Così abbiamo pensato di modificare il trattamento locale con un farmaco specifico che aiuta il trofismo delle mucose: al successivo controllo la paziente ha riferito un netto miglioramento della sua sessualità e anche a un esame le mucose si presentavano più elastiche”.

Roberta: un rapporto fiacco e necessità di riabilitazione pelvica

Roberta ha 51 anni ed è in menopausa da 24 mesi. Alla dottoressa Brosio riferisce pochi sintomi sistemici ma gravi difficoltà nei rapporti, difficoltà che si sono aggravate nel tempo.

Dopo tre mesi di trattamento combinato (un trattamento più generale e uno locale), Roberta ha raccontato alla dottoressa un miglioramento nella possibilità di avere rapporti (meno dolore alla penetrazione, meno fastidio), ma riferisce anche una qualità ancora insoddisfacente: il piacere era minimo.

“Con Roberta abbiamo parlato molto e abbiamo deciso di aumentare le dosi di alcuni principi, in particolare introducendo un trattamento più specifico per il trofismo delle mucose, insieme a una terapia di riabilitazione del pavimento pelvico, con esercizi specifici e strumenti di supporto, che potesse ridare “potenza” al piacere. Dopo un solo mese di trattamenti combinati, la qualità della vita intima della paziente era migliorata notevolmente”.

Carla: menopausa indotta da trattamento oncologico

Carla ha 30 anni ma è in menopausa indotta a seguito di una terapia oncologica. Quando si rivolge alla dottoressa è ancora in terapia preventiva. Da quando è in menopausa, Carla lamenta secchezza intensa, dolore ai rapporti e impossibilità alla penetrazione.

“Per una paziente così giovane è fondamentale restituire la possibilità di avere una vita sessuale, il più possibile soddisfacente. Visto anche il trascorso oncologico, abbiamo optato per un trattamento combinato con strumenti rigenerativi insieme a terapie per il trofismo vulvo-vaginale. Dopo un periodo di trattamento, Carla ha ripreso l’attività sessuale con successo ed è tornata a sorridere”.

Come abbiamo visto dai casi che ci ha riferito la dottoressa Brosio, è chiarissimo che ogni donna ha esigenze diverse e una storia diversa: anche per questo il trattamento dell’AVV (Atrofia Vulvo Vaginale) deve essere altamente personalizzato.

“La terapia dipende dalla storia della paziente”, spiega la dottoressa Brosio. “Se i sintomi si inseriscono in un quadro menopausale più ampio, si può valutare un trattamento sistemico. Se invece il problema principale è il trofismo delle mucose, si può optare per un intervento più mirato.”

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L’importanza dell’aderenza al trattamento (cioè, seguirlo con costanza)

Un aspetto fondamentale per il successo della terapia è l’aderenza al trattamento, ovvero la necessità che le donne si impegnino a seguire le indicazioni del medico in modo continuativo.

“Molte donne si scoraggiano se non vedono risultati immediati”, spiega la dottoressa Brosio. “Ma la costanza è essenziale: la paziente deve impegnarsi a seguire le visite di controllo e proseguire il trattamento anche se inizialmente non nota miglioramenti evidenti. Anche per questo discutere prima dei trattamenti, può aiutare a centrare meglio le preferenze della paziente. Se il trattamento non è sgradevole da seguire, è probabile che la donna lo seguirà più volentieri e in modo più continuativo.”

Inoltre, spiega la dottoressa, è importante non avere paura dei trattamenti: “Una delle principali difficoltà che incontriamo è l’accettazione di alcune terapie che proponiamo, ma una volta superata la diffidenza iniziale, le donne comprendono quanto possano migliorare la loro qualità di vita in modo del tutto sicuro”, sottolinea la ginecologa.

Attività sessuale e trofismo delle mucose: un legame essenziale

La dottoressa Brosio conclude con un messaggio chiaro: “L’attività sessuale è il primo trattamento naturale per contrastare il deperimento delle mucose. La stimolazione costante, infatti, migliora la vascolarizzazione locale, favorisce l’ossigenazione dei tessuti e aiuta a mantenere un buon trofismo vulvo-vaginale.

Per questo motivo, è fondamentale mantenere attiva la vita intima, anche con il supporto di un ginecologo che sappia indicare la strategia terapeutica più adatta alle esigenze della paziente”.

In conclusione

L’Atrofia Vulvo Vaginale è una condizione che può compromettere il benessere femminile, ma affrontarla nel modo giusto permette di migliorare notevolmente la qualità della vita. Ogni caso è diverso, e la personalizzazione del trattamento è fondamentale per ottenere risultati efficaci.

Se riconosci alcuni dei disturbi descritti in questo articolo, non esitare a parlarne con il tuo ginecologo. Un dialogo aperto e sincero è il primo passo per trovare la soluzione più adatta a te.

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