Verità o leggenda? È vero che l’età accorcia? Sembrerebbe di sì per almeno 2 motivi, uno fisiologico, l’altro patologico. Se hai questa sensazione, verifica qual è il tuo caso.
In menopausa è possibile diventare più basse e, anche se non è una diretta conseguenza dei cambiamenti ormonali, è un’evenienza che per qualcuna si può manifestare in modo evidente. Ci sono casi di signore che si “abbassano” anche di 5-7 centimetri.
Ma com’è possibile tutto questo? Da cosa dipende?
Più basse dopo la menopausa: perché può succedere
Le motivazioni che fanno sì che la statura si possa ridurre dopo i 55 anni sono essenzialmente tre:
1) Riduzione dello spazio intervertebrale per motivi legati ai cambiamenti ormonali, e in particolare al calo di estrogeni
I dischi che si frappongono tra una vertebra e l’altra della nostra colonna sono composti da materiale fibroso (collagene, elastina e proteine complesse) che trattiene l’acqua per garantire l’idratazione ottimale. Questa parte che contiene molta acqua, dà spessore ai dischi intervertebrali.
Dopo la menopausa, specialmente se non sostenuta da una giusta attenzione alla salute e ai segnali che il corpo manda, la produzione di elastina e collagene – stimolata indirettamente dagli estrogeni – potrebbe calare. Anche i dischi intervertebrali, composti da queste strutture, possono assottigliarsi e irrigidirsi perdendo la capacità di assorbire acqua.
Lo spazio intervertebrale può passare da una media di 1,8 centimetri in un corpo giovane, e arrivare dopo i 55 anni, a perdere fino a quasi mezzo centimetro. Se moltiplichiamo per tutti i dischi presenti nella nostra colonna, ecco che ci può essere un cambiamento nella statura di una donna dopo la menopausa, anche sensibile.
2) Osteoporosi
La maggiore frequenza dell’osteoporosi in menopausa non è una novità e, insieme all’artrosi, costituisce uno dei problemi ossei più frequenti dopo i 55 anni.
L’osteoporosi è una malattia che rende le ossa fragili e porose. Diventa così possibile sviluppare delle microfratture vertebrali che provocano un vero e proprio “collasso” delle vertebre che diventano così più sottili riducendo, di conseguenza, anche l’altezza.
In questo caso, a differenza del primo caso che è per lo più asintomatico, è frequente avvertire mal di schiena cronico, sviluppare deformazioni della colonna, come ad esempio l’ingobbimento.
3) Posture sbagliate che cronicizzano, scoliosi pregresse
Un altro motivo che potrebbe determinare un leggero abbassamento della statura dopo la menopausa è dovuto ad atteggiamenti scoliotici oppure a posture sbagliate che possono degenerare in vere e proprie deformazioni della colonna.
Questo accade perché – per quanto detto – si riduce l’elasticità dei dischi intervertebrali, si riduce la capacità del sostegno muscolare per via della progressiva perdita di massa (sarcopenia), e la colonna ha sempre più difficoltà a restare dritta e tesa, adagiandosi su atteggiamenti errati.
Un’attività sedentaria che non tiene conto delle buone regole posturali, l’assenza di attività fisica che non rinforza la muscolatura di sostegno e, infine, una dieta poco ricca di calcio e vitamina D, possono comportare una cronicizzazione di alcuni atteggiamenti non corretti.
Prevenire l’abbassamento di statura dopo la menopausa
Lo stile di vita è una componente importante della prevenzione e può davvero determinare la salute delle donne dopo i 55 anni e per tutta l’esistenza.
Il movimento fisico dolce, specialmente in acqua, è ideale per rinforzare i muscoli a sostegno della colonna vertebrale e conservare una buona postura eretta, a lungo. In questo senso anche tutte le attività che stimolano la flessibilità vertebrale (stretching, nuoto, pilates, yoga, fra gli altri) aiutano a lungo termine ad allungare i muscoli paravertebrali.
A tavola bisogna assicurarsi di assumere sempre la giusta dose di Vitamina D e Calcio. Ricorda che per l’assorbimento della vitamina D in particolare, è fondamentale l’esposizione alla luce naturale. Se sei in ufficio tutto il giorno, oppure in inverno, cerca un modo per fare una passeggiata all’aperto ed esponiti alla luce naturale il più possibile. D’estate il corpo è naturalmente più scoperto e si va al mare, ed è perciò più facile fare scorta di raggi UV.
(*) Referenze
- Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
- Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
- Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379