Molte donne non vedono l’ora, ma per altre il pensionamento è un momento difficile da affrontare. La routine che si rompe, le giornate che diventano improvvisamente vuote, le ore passate con il partner spesso aumentano. Ecco come puoi affrontare (anche) questo cambiamento.

È una questione di carattere: c’è chi accetta i cambiamenti con entusiasmo e chi invece è restio alle novità, le affronta generalmente con timore, ansia e disappunto: d’altro canto ogni cambiamento è sempre un po’ faticoso perché costringe il corpo e la mente a trovare una nuova stabilità, nuove soluzioni, nuove risposte a domande diverse dal solito.

Ecco perché per molte persone il pensionamento può rappresentare un momento di crisi, un punto di svolta che – in quanto grande cambiamento – comporta conseguenze psicologiche, fisiche e sociali.

Un repentino stop alla routine che ha accompagnato la tua vita per almeno 35 anni, può essere vissuto come un momento di “smarrimento”, un momento nel quale è necessario raccogliere le forze e concentrarti su te stessa, sui tuoi piaceri, sui tuoi hobby, sulla famiglia e sulla vita sociale. Alla base delle difficoltà che il pensionamento potrebbe portare a livello psico-emotivo, ci sono senza dubbio le inclinazioni caratteriali di ciascuna donna, ma su queste può pesare anche l’impatto emotivo degli squilibri ormonali nell’età matura.

Anche l’età della pensione può essere una stagione d’oro

Parliamo innanzitutto di cose belle, cioè di quanto andare in pensione possa costituire un momento del quale approfittare per riappropriarti del tuo tempo, esattamente come quando eri adolescente, ma senza l’onere della scuola.

Se con l’età matura hai raggiunto un buon equilibrio interiore, metterti a riposo dal lavoro può rappresentare una stagione formidabile della tua vita in cui riappropriarti di tempo prezioso per dedicarti a te stessa e alle persone che ami.

Libera dagli impegni lavorativi e in gran parte da quelli familiari legati alla cura dei figli puoi ricavarti uno spazio tutto tuo per:

Se provi disagio, il primo step è programmare il tuo tempo libero

La tua routine è stata interrotta ed è soprattutto questo che può creare disagio. Il disagio viene per lo più dal fatto di non avere più un riferimento preciso, una lista di cose da fare, uno schema prestabilito che – per quanto a volte ti sia sembrato limitante e soffocante – costituiva una struttura solida e certa delle tue giornate.

Ecco perché potrebbe essere psicologicamente importante ed efficace, ora che sei in pensione, programmare con accuratezza il nuovo tempo a tua disposizione. La noia, quella stanchezza che può essere una conseguenza delle alterazioni ormonali, potrebbero prendere il sopravvento in certe giornate e finire per renderle pesanti pur senza fare molto di concreto.

Ecco perché è importante seguire questi consigli:

1)      Pianifica la settimana con appuntamenti “fissi”

L’appuntamento dal parrucchiere, il caffè con l’amica, la camminata veloce con la tua playlist preferita nelle orecchie, la domenica a pranzo con i figli o i nipoti. Sono tutti appuntamenti che possono diventare fissi nelle tue settimane e fare da pilastro per organizzare il tuo tempo. Niente di oneroso, come vedi, ma è importantissimo avere dei riferimenti da rispettare.

Non farti prendere dalla noia e abituati a fare le cose in modo routinario: questo ti aiuta a gestire meglio il tempo e a non farti prendere dalla noia, dall’insoddisfazione che possono verificarsi, anche per una questione ormonale.

2)      Gestisci meglio il tempo in più con il partner: datevi degli obiettivi

Essere in pensione significa anche passare più tempo a casa e quindi, presumibilmente, con il tuo partner. Spesso anche la persona che condivide con te la quotidianità è in pensione.

Questo fatto divide le platee perché possono venire qui a galla alcune problematiche di coppia preesistenti ma che fino a questo momento sono passate in secondo piano, quasi celate dagli altri impegni quotidiani.

Così come è accaduto nei più intensi periodi di lock-down, la convivenza forzata potrebbe portare uno scossone per gli equilibri della vita a due, specie nelle coppie di lunga data. Un altro elemento che può diventare fonte di “stress da pensione”.

In questi casi è ancor più importante che entrambi prendiate l’impegno di lavorare sulla vostra vita di coppia. Potete iniziare ad esempio un’attività insieme, lavorando entrambi per un obiettivo comune. Niente di straordinario: potrebbe essere la cura del giardino per farlo diventare come quello che avete disegnato insieme, immaginare un investimento come un camper o una casetta al mare, decidere una vacanza, ma pure scegliere di vedere insieme una serie televisiva, posto che però vi impegniate entrambi, ad esempio, a scriverne una recensione o a parlarne dopo la visione esternando le vostre impressioni e le vostre opinioni.

Questo potrebbe portare contestuali tensioni e divergenze d’opinione, ma la discussione sarà una ottima palestra per allenarvi a rimanere nel merito del problema senza lasciare spazio ad altro. Inoltre è un modo ottimo per imparare ad essere consapevoli che il proprio punto di vista è personale e potrebbe essere diverso da quello dell’altro ma non necessariamente giusto o sbagliato.

3)      Ricorda l’importanza della vita intima

Per molte donne la pensione, più che la menopausa (che poi arrivano generalmente una dopo l’altra), rappresenta un momento psicologicamente cruciale. Alcune rifioriscono e riprendono in mano la propria vita e le passioni, altre donne invece non riescono a distaccarsi dal binomio che accomuna la parola “pensione” alla parola “vecchiaia”.

Questo pensiero si può riversare sulla vita intima, complici anche i disturbi tipici del periodo e, nel 50% delle donne in menopausa e postmenopausa, anche l’Atrofia Vulvo Vaginale.

Un mix delicato per la salute sessuale e la vita di coppia ed è fondamentale agire, non fare finta di niente, e rivolgersi a uno specialista: non sono solo problemi complessi da gestire per l’umore e la psiche, ma – se ignorati – possono condurre anche a veri e propri disagi fisici, come la dispareunia, la stenosi vaginale, le perdite ematiche.

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Andare in pensione può essere stressante? Ecco come affrontare (anche) questo cambiamento

 L’impatto delle giornate improvvisamente vuote, senza i ritmi scanditi dagli orari di lavoro, può essere particolarmente forte, soprattutto per alcune donne già alle prese con i cambiamenti psicologici che la menopausa può portare con sé e che in alcuni casi possono essere delicati da gestire. Oltre a fastidi e disagi fisici, infatti, le variazioni nei livelli ormonali potrebbero favorire:

Questo già basta per spiegare perché per alcune donne tanto la menopausa quanto il pensionamento potrebbero rivelarsi fonte di stress.

A ciò può aggiungersi il fatto che la menopausa può modificare l’intimità e per questo avere ripercussioni anche sul rapporto a due. Per questo, accertati che non ci siano altre questioni irrisolte a dividere la coppia, come quelle legate alla sfera intima.

A questa età i principali “nemici” della serenità di coppia possono essere:

In 1 caso su 2 questi disturbi rappresentano i segnali-spia di una condizione cronica molto comune nelle donne in menopausa: l’Atrofia Vulvo Vaginale. Si tratta di una condizione progressiva che causa un assottigliamento dei tessuti vulvari, i quali diventano più fragili e meno elastici.

Fare finta di nulla non è mai una buona idea perché certi disturbi che possono essere legati alle alterazioni ormonali non passeranno da soli se non ti deciderai a prendere appuntamento con il ginecologo. Allo stesso tempo, è fondamentale confidarli anche al tuo partner in modo da fargli avere ben chiare le cause della tua “distanza” e rassicurarlo sul fatto che ci sono motivi pratici e non psicologici o legati al sentimento. Superare una crisi di coppia dopo i 50 anni si può ma il dialogo e la sincerità sono fondamentali (su ogni argomento).

Se ritroverai il tuo benessere di donna e con esso la tua voglia di fare e una vita intima appagante, anche la pensione ti apparirà come una nuova, imperdibile, opportunità di vita!

 

Book readerI medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.


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