L’osteoartrite, o artrosi delle mani, è una patologia degenerativa riscontrata in special modo in donne prossime alla postmenopausa o che hanno superato i 65 anni di età. Un recente studio ha evidenziato come a soffrirne siano una media di quattro donne su dieci, vale a dire quasi una su due.
La causa principale che determina l’artrosi è la progressiva lacerazione della cartilagine articolare, quella speciale membrana elastica che separa le ossa del nostro corpo, rendendone più fluido il movimento. Man mano che si verifica la sua disgregazione, le ossa entrano in contatto tra loro e lo sfregamento prodotto dà vita a dolorose infiammazioni. Altre note complicazioni sono costituite dal gonfiore degli arti e della comparsa dei cosiddetti noduli di Haberden.
In linea di massima, si tratta di una patologia solitamente associabile ad uno stile di vita sedentario, sofferta in particolare da persone in sovrappeso, che abbiano subito traumi, fratture alle mani o abituate ad alcune tipologie di lavori manuali. La capillare diffusione di questa malattia ha determinato l’avvio di numerosi studi sull’argomento, mirati a evidenziarne le più frequenti cause e i rimedi ai quali è possibile affidarsi per contrastarla.
Artrosi della mano, i sintomi
Dolore alle ossa della mano, gonfiore e infiammazioni non evidenziano in modo certo l’approssimarsi dell’osteoartrite, che per essere diagnosticata correttamente deve prevedere specifici esami anamnesici o ai Raggi X. Una volta individuata è possibile intervenire in maniera diretta sui più frequenti sintomi che questa comporta.
I sintomi principali che generalmente vengono evidenziati includono:
- rigidità articolare,
- incapacità nel compiere movimenti seppur semplici come girare una chiave o aprire un barattolo
- un acuto dolore nel compiere determinati movimenti che prima risultavano naturali, come attività in cucina o in casa.
Il dolore è la si sintomatologia possono inoltre localizzarsi in più punti, interessando l’articolazione del polso, quella carpo-metacarpale del pollice o quelle delle falangi.
Le cure per l’artrosi della mano
Al momento purtroppo non esiste una vera e propria cura per l’artrosi delle mani. Le terapie farmacologiche vanno piuttosto a intervenire sulle sintomatologie specifiche, ovvero si occupano di sedare il dolore o il fastidio senza però curare propriamente l’artrosi.
Per ridurre il dolore e continuare a svolgere senza sforzo le più semplici attività quotidiane è possibile affidarsi a una serie di buone norme da seguire, da affiancare a eventuali terapie farmacologiche prescritte dal proprio medico curante.
Il riposo delle articolazioni colpite è senza dubbio al primo posto, insieme all’utilizzo di tutori in grado di evitare l’eccessivo affaticamento dell’arto che devono però essere correttamente prescritti dal medico o dallo specialista ortopedico. A volte gli specialisti associano delle creme analgesiche o antinfiammatorie in grado di ridurre il dolore.
Sedute di fisioterapia mirate al consolidamento di tessuti e legamenti della mani rappresentano un concreto aiuto per rallentare il decorso della patologia, purché eseguite quotidianamente, meglio se con l’ausilio, o su consiglio, di un fisioterapista esperto.
Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario un trattamento chirurgico finalizzato alla rimozione del tessuto osseo in eccesso o alla ricostruzione delle articolazioni danneggiate.
Attività fisica dolce eseguita in maniera costante, frequenti impacchi di ghiaccio (4-5 volte al giorno per non più di 15 minuti a sessione) e una dieta bilanciata producono ottimi risultati, specialmente all’insorgenza dei primi sintomi della patologia.
Tra i cibi da evitare ci sono, come al solito, quelli ricchi di sale, grassi e zuccheri raffinati, ai quali sarebbe opportuno prediligere verdure e frutta fresca, cereali integrali, legumi e carni magre, che aiutano a ridurre il gonfiore e l’infiammazione tipica dell’artrosi alle mani.
Frutti rossi, come uva, mirtilli, ciliegie e lamponi, agrumi (per l’apporto vitaminico) e prugne, fresche o secche, rappresentano un vero toccasana, nonché quel piccolo momento di piacere quotidiano che sarebbe indispensabile concedersi, indipendentemente dal resto.
(*) Referenze
- Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
- Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
- Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379