Potrebbe arrivare come una diagnosi inattesa da parte del ginecologo ma dopo la menopausa l’Atrofia Vulvo Vaginale è un problema molto frequente. Vediamo meglio di capire come puoi comportarti e cosa aspettarti.
Atrofia: significato
La parola Atrofia in senso ginecologico sta a indicare in forma più estesa l’Atrofia Vulvo Vaginale, una condizione progressiva che interessa più del 50% delle donne in menopausa e postmenopausa e che comporta un progressivo assottigliamento delle pareti vulvari e vaginali che diventano via, via più fragili e sensibili al dolore. La sensibilità al dolore è dovuta proprio al fatto che le terminazioni nervose contenute in gran numero in tutto l’apparato genitale, si vengono a trovare in una posizione più superficiale, poiché si riduce la protezione di uno strato di mucosa che – a causa dell’Atrofia – si è assottigliata.
Per questo motivo tra le conseguenze più immediatamente riconducibili all’Atrofia possono essere il dolore durante i rapporti (dispareunia) e le perdite ematiche.
Oltre questi disturbi ci sono altri disturbi che potrebbero interessare la sfera intima e che possono essere:
Atrofia Vaginale
L’apparato genitale femminile è compostoda una parte interna e da una più esterna. La parte più interna è appunto chiamata vagina.
La vagina indica generalmente il canale che dalla vulva conduce sino alle ovaie, alle tube e all’utero, l’organo centrale del sistema riproduttivo femminile. È composta da un fascio di muscoli e membrane la cui elasticità è, per l’appunto, funzionale al passaggio e all’espulsione del feto durante il parto.
Quando la vita fertile cessa e interviene la menopausa, è fisiologico che i muscoli di tutto il corpo si riducano progressivamente di volume, perdendo massa, e le mucose perdano elasticità e resistenza, diventando più asciutte e fragili.
Ecco perché, al livello vaginale, l’atrofia potrebbe causare dolorose microlesioni o abrasioni sulle pareti interne che diventano più sensibili al contatto o allo sfregamento durante l’atto sessuale. Queste piccole abrasioni possono sanguinare (ed ecco spiegato il motivo delle perdite ematiche) e possono infiammarsi, così come può infiammarsi tutta la mucosa rilasciando una sensazione di calore e bruciore che spesso si accompagnano a infezioni ripetute nel tempo.
Tieni presente che questa situazione non migliorerà con il tempo ma sarà necessario studiare un approccio con il ginecologo, non solo per le infezioni, ma soprattutto per gestire adeguatamente l’Atrofia Vaginale e le sue caratteristiche.
Atrofia Vulvare
La parte più esterna dell’apparato genitale è la vulva, ovvero quella zona composta da grandi e piccole labbra, dal clitoride e dall’ingresso dell’orifizio vaginale. Anche questa zona può trasformarsi e subire le conseguenze dell’Atrofia. In questo caso sarà la secchezza vulvare il disturbo che potrà fornire un campanello d’allarme.
In menopausa la capacità delle mucose di auto-idratarsi diminuisce naturalmente, così anche le secrezioni che permettono alla vagina e alla vulva di restare sempre umide e idratate possono venire meno. In questi casi la sensazione sarà di prurito, più o meno intenso. Comprensibilmente il prurito intimo è un disturbo molto frequente che può avere tante cause ed essere facilmente sottovalutato. Tuttavia la secchezza vulvare determinata dall’atrofia ha la peculiare caratteristica di non alleviarsi con il tempo
In presenza di questi fastidi, perciò, è molto importante rivolgersi al ginecologo che potrà valutare, con un semplice esame visivo, le condizioni della mucosa e l’integrità dei tessuti. A lungo andare, infatti, l’atrofia può portare disagi tali da rendere difficili persino alcune normali attività quotidiane come lo star seduti o il camminare. Ecco perché una diagnosi precoce è quantomai necessaria.
Cosa fare se ti accorgi che qualcosa non va
È facile! Richiedi un colloquio in videoconferenza da casa tua con un ginecologo esperto in menopausa vicino a te.
Non ci sono consigli su rimedi fai-da-te o pratiche che possono tentare di risolvere i disagi provocati dall’Atrofia Vulvo Vaginale. Come abbiamo detto si tratta di una condizione cronica che va trattata in modo specifico dal ginecologo, tenendo conto anche dello stato di salute generale e di altre situazioni che la donna si trova a vivere.
Sicuramente contattare un ginecologo, magari esperto in menopausa, è la migliore cosa che puoi fare per te stessa e per la salute della coppia. L’Atrofia, infatti, può compromettere la vita intima per via dei dolori e delle infiammazioni.
Ecco perché chiedere un consulto a un ginecologo oppure chiedere un secondo parere a uno specialista è una buona idea non solo per la tua salute intima, ma anche per la tua salute generale. Un atto semplice, importante per la prevenzione non solo dell’Atrofia Vulvo Vaginale, e che ti consigliamo di fare subito magari approfittando della possibilità di fissare un primo colloquio a distanza.