L’atrofia vulvo vaginale è una condizione patologica molto comune nelle donne in menopausa. Conoscerne gli effetti ci permette di riconoscerla e di affrontarla serenamente. Vediamo come.

Quando i disturbi riguardano l’intimità e la sfera più personale del rapporto di coppia, chissà perché anche le donne che meno soffrono a parlare di sé, si fanno ritrose e, a volte, spaventate.

Quello che intimorisce e che fa provare vergogna, dopo i 55/60 anni, è confessare – in qualche modo esplicito o implicito, al medico curante o al ginecologo – che c’è ancora quella voglia di stare in intimità con il partner, il fatto di non poter dedicare all’amore il coinvolgimento che esso merita, il fatto che un distacco forzato dalla sfera sessuale diventi un problema.

“Ho più di 50 anni, non sono più una ragazzina, forse è ora di mettersi l’anima in pace…”, sussurra quella vocina interiore che ti fa arrossire. Ma sei davvero sicura di voler rinunciare a qualcosa di bello, appassionante, coinvolgente e soddisfacente per metà della tua vita?

Ascolta il tuo corpo per una diagnosi precoce: quando ci sono pruriti e secchezza

Donna con Atrofia vulvo-vaginale Donna con Atrofia vulvo-vaginale
Icona menopausa Buono a sapersi

Fastidi intimi durante la menopausa

Ne soffre più della metà delle donne.

L’Atrofia Vulvo Vaginale, una condizione patologica della quale moltissime donne in menopausa dichiarano di soffrire, si manifesta con sintomi e conseguenze che possono creare imbarazzo: dapprima fastidiosi pruriti intimi, poi dolore durante i rapporti, perdite ematiche, i tessuti e la mucosa che si assottigliano e perdono elasticità, la lubrificazione, indispensabile al benessere locale, inizia a scarseggiare, il pH è alterato, tutta l’area vulvare è esposta ai traumi e, dunque, al dolore.

Sono questi i principali segnali che è necessario iniziare a prendersi cura di sé e parlarne perché potrebbe trattarsi di Atrofia Vulvo Vaginale.

Conoscere gli effetti di questa condizione che colpisce oltre una donna su 2, ed è dunque estremamente comune, è un modo per affrontare la situazione con serenità, senza paure né ritrosie.

Generalmente tutto inizia con la secchezza vaginale a volte associata a prurito intimo e non è raro che essi vengano scambiati per una banale infezione, ad esempio da candida. Infatti, spesso, si tenta con la “solita” terapia antibatterica o antimicotica, pur di non parlarne ed è solo quando questa via fallisce che diventa chiaro che si tratta di un problema differente. Rivolgersi al medico è sempre una buona idea, anche se i tuoi disagi ti imbarazzano.

Nel caso dell’Atrofia, infatti, la secchezza ed i pruriti possono diventare molto fastidiosi fino anche a impedire – nei casi più gravi – lo svolgimento di normali attività quotidiane come camminare o fare esercizio fisico: la sensazione di secchezza deriva dell’assottigliamento delle pareti vaginali provocato dal progressivo calo di estrogeni che interessa ogni donna dai 50 anni in poi.

La secchezza locale è dunque uno dei primi sintomi e un disturbo che può creare un profondo disagio nelle donne. A volte, i genitali esterni diventano così delicati che persino azioni quotidiane e banali come sedersi o camminare generano fastidio o dolore. Le mucose, se c’è un’atrofia, diventano estremamente sensibili e non sono più capaci di sostenere attriti e sfregamenti.

Questa situazione può renderti insicura, fragile e vulnerabile: sai di avere un problema ma non sai come affrontarlo.

Solo lo specialista potrà esaminare con certezza la tua situazione e valutare lo stadio della patologia. Individuare in breve tempo un’Atrofia Vulvo Vaginale significa poter vivere serenamente la menopausa e la vita intima di coppia ancora per lungo tempo.

Quando il tuo problema diventa “di coppia”

Altre volte, oltre prurito e secchezza, il campanello d’allarme diventa il dolore durante i rapporti intimi. La dispareunia lascia sempre un po’ sgomente quando si manifesta: in un momento che dovrebbe essere di piacere, ecco che arriva il dolore, fastidioso, inspiegabile, quasi in contrasto con la risposta “naturale” che aspetti dal tuo corpo.

Come dirlo al partner? Cosa c’è che non va? Si sentirà colpevole? Penserà che non lo desidero più?

Insieme alla preoccupazione che sia qualcosa di veramente grave, si tenta di nascondere il dolore, di cambiare discorso, rinunciando persino a coccole e carezze.

Dopo un po’ diventa sempre più difficile giustificare i rifiuti, sei quasi angosciata all’idea di trovarti la sera, da sola, con lui, perché ti senti in difetto, senti di non ricompensare il suo amore con il tuo.

Non sei sempre disposta a sopportare il dolore per farlo felice e per soddisfare la voglia di intimità che pure c’è ancora.

Se sei, poi, all’inizio di una nuova relazione è davvero difficile glissare sul fuoco sacro della passione naturalmente accesa dal suo profumo e dai suoi sguardi. Un po’ paradossalmente ti ritrovi, invece, a dover dissimulare, con la paura di dare l’impressione che l’intimità non ti interessi più e con il terrore di determinare la fine di un rapporto al quale tieni.

Pensare che basta così poco per vivere serenamente e per superare anche le situazioni che più sembrano insormontabili: devi parlarne, dapprima con il tuo partner, spiegando quali sono le tue sensazioni e il tuo umore, poi con il medico o con il ginecologo, raccontando i momenti nei quali la dispareunia arriva a farsi sentire. Con il tuo compagno sarà semplice trovare il modo giusto per tornare ad amarsi e il tuo ginecologo saprà consigliarti la strada migliore per tornare a godere appieno di ogni momento della tua vita.

Quella che dovrai affrontare sarà una normale visita ginecologica per definire meglio il tuo stato di salute e, nel caso dovessero riscontrarsi stati compatibili con l’AVV.

Sei ancora convinta che far finta di niente sia la scelta migliore? 

L’Atrofia Vulvo Vaginale non deve spaventare

Se pensi che l’Atrofia Vulvo Vaginale possa essere il tuo problema, ora sai che non sei sola e che è necessario consultare lo specialista al più presto. Agisci e fatti forza, parlane con le persone che ti vogliono bene, a partire dal tuo compagno di vita.

Mettiti nei suoi panni: se tu lo vedessi nervoso e preoccupato, sfuggente alle domande, riluttante ai rapporti intimi, cosa penseresti? Se lui ti spiegasse, invece, che ha un problema e che ha bisogno del tuo aiuto per venirne a capo, saresti pronta ad aiutarlo e comprenderlo, non è vero?

Ecco. È la stessa cosa.

Agisci presto per te stessa e per coloro che ami.

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(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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