L’AVV è una patologia della quale soffre il 50% circa delle donne in menopausa e postmenopausa. Ecco tutte le informazioni e le risposte ai tuoi dubbi.
Che cos’è l’Atrofia Vulvo Vaginale
L’Atrofia Vulvo Vaginale, conosciuta anche come Atrofia Vaginale o Vaginite Atrofica o indicata semplicemente con la sigla AVV, è una condizione patologica progressiva che può interessare le donne in menopausa e postmenopausa.
Si tratta di un assottigliamento (atrofia) delle pareti vaginali e vulvari che vanno incontro per questo motivo a sfaldamento, irritazione, microlesioni, provocando spesso dolore al contatto con la biancheria o ai rapporti intimi (dispareunia).
Quali sono i sintomi dell’Atrofia Vulvo Vaginale e come si manifesta
L’Atrofia vulvo-Vaginale si manifesta inizialmente con una serie di fastidi non specifici: prurito intimo, bruciore, sensazione di secchezza intima.
Proprio per il fatto che questi sintomi non sono indicatori di una specifica patologia ma sono disturbi piuttosto comuni nella vita delle donne (come sintomo di infezioni, di irritazioni da contatto o semplicemente di stress), vengono spesso ignorati o fraintesi (magari scambiati per una infezione).
L’Atrofia Vulvo Vaginale è però una condizione progressiva che può aggravarsise non curata adeguatamente.
I disturbi che si possono manifestare frequentemente con l’avanzare della malattia sono:
- Infezioni ricorrenti
- Sanguinamenti
- Dolore ai rapporti sessuali (dispareunia)
- Difficoltà a gestire passeggiate o attività fisica in generale per via del dolore o del fastidio genitale
- Forte prurito e secchezza
- Fastidio anche allo sfregamento con la biancheria o con l’asciugamano dopo l’igiene intima
I tuoi disturbi sono simili a quelli descritti sopra?
Prima cosa: niente panico. L’Atrofia Vulvo Vaginale è molto comune nelle donne in menopausa e postmenopausa e si può efficacemente trattare. Quel che devi fare al più presto è, però, riportare i tuoi disturbi al ginecologo con il quale potrai pianificare un percorso adeguato per aiutarti a stare meglio.
Se pensi di provare vergogna a parlare apertamente della tua intimità e degli eventuali problemi della sfera sessuale, puoi fare il test anonimo qui sotto e portare con te i risultati. Il ginecologo sarà molto agevolato e tu non dovrai raccontare troppo!
Quali sono le conseguenze dell’Atrofia Vulvo Vaginale
Generalmente le conseguenze sono legate a una difficoltà quotidiana, più lieve o più severa a seconda dello stadio della malattia.
Fastidi intimi
Pruriti e fastidi, infezioni ricorrenti e senso di secchezza vaginale sono sintomi, ma al tempo stesso conseguenze della malattia che possono rendere difficile la gestione della vita quotidiana. I rimedi fai-da-te e i consigli dell’amica hanno, di solito, poca efficacia.
Per risolvere efficacemente questi fastidi occorre una diagnosi precisa che solo un ginecologo esperto in menopausa può fare.
Fastidi intimi durante la menopausa
Ne soffre più della metà delle donne.
Vita di coppia
La vita intima di coppia può e deve continuare anche dopo la menopausa. È un segno di benessere, alimenta l’affiatamento e il piacere di stare insieme, rende felici e oltre ciò contribuisce a mantenere appieno la funzionalità dell’apparato genitale femminile.
Tuttavia l’Atrofia Vulvo Vaginale potrebbe costituire un importante deterrente al rapporto intimo completo a causa primariamente del dolore coitale, conosciuto come dispareunia, e di una serie di difficoltà psico-fisiche: la vergogna a causa della secchezza, spesso confusa dal partner con una mancanza di desiderio, il disagio per le perdite, il dolore che limita il piacere e che spesso si traduce in un rifiuto, da parte della donna, al rapporto sessuale.
A lungo andare questa chiusura nei confronti dell’intimità con il partner, sebbene sofferta, potrebbe tradursi in una crisi.
Dolore ai rapporti
Il 59% delle donne in post-menopausa evita l'intimità sessuale.
Vita quotidiana
Fare sport, uscire per una passeggiata con un’amica, stare seduta per qualche ora, magari alla scrivania del proprio ufficio. Sono attività quotidiane normalissime che con l’avanzare dell’Atrofia Vulvo Vaginale potrebbero andare incontro a uno stop forzato.
Questi cambiamenti, specialmente se connessi alla menopausa e quindi intesi come “conseguenze inevitabili”, possono portare a una sensazione di sconfitta, di malessere, di umore depresso. Ovviamente questa reazione è tanto più forte quanto più acuti sono i disagi e quanto più è innata la tendenza caratteriale a buttarsi giù e non reagire.
Una tendenza che, nei soggetti predisposti, potrebbe portare alla ad ansia o umore depresso.
Come curare l’Atrofia Vulvo Vaginale?
L’Atrofia Vulvo Vaginale è una patologia e come tale va affrontata. La prima cosa da fare è dunque rivolgerti al tuo ginecologo oppure, se desideri un secondo parere, a un ginecologo esperto in menopausa nella tua zona che puoi cercare inserendo il CAP della tua città oppure il nome della tua città nel modulo qui sotto.
A seconda del parere dello specialista, potrà essere necessario sottoporti a qualche esame di controllo e solo dopo potrà essere elaborato un percorso terapeutico adeguato alla tua persona e allo stato di avanzamento dell’Atrofia Vaginale.
Tieni presente che, come per una carie dentale tentare di sedare il dolore con un analgesico non risolve il problema, così per l’Atrofia Vulvo Vaginale tentare delle terapie palliative del sintomo non equivale a risolvere il problema.
10 cose da fare se pensi di avere l’Atrofia Vulvo Vaginale
Se pensi di essere interessata da questo problema ecco cosa devi fare al più presto:
1. Non trascurare i piccoli disturbi intimi che avverti: il dolore non è normale, la secchezza neppure. Se hai qualche disagio parlane con un esperto in menopausa superando l’imbarazzo iniziale: un bravo medico sa comprendere la sua paziente.
2. Allo stesso modo devi saper ascoltare ciò che il medico ti dice: chiedi se non comprendi, domanda chiarimenti se ti sembra di non aver capito.
3. Anche dopo la menopausa, è importante continuare ad avere una vita intima di coppia attiva perché l’attività intima può migliorare anche la salute genitale. Se c’è qualcosa che ti impedisce di vivere l’amore come sempre, non lasciar cadere la cosa come fosse una normale conseguenza della menopausa. Non è così.
4. Se hai continue infezioni evita di peggiorare la situazione con un’igiene intima troppo aggressiva oppure con lavande. Cerca piuttosto di prendere un appuntamento con il ginecologo al più presto e di scegliere un detergente delicato che rispetti il tuo pH.
5. Le perdite in menopausa, di qualsiasi entità e colore, sono un chiaro segno che hai bisogno di un controllo ginecologico. Potrebbe trattarsi di sfaldamento dell’epitelio vaginale, una fase iniziale dell’Atrofia Vulvo Vaginale: è possibile arrestare l’AVV prima che l’irritazione si trasformi in vere e proprie lesioni.
6. Evita pantaloni stretti o biancheria sintetica. Cerca di scegliere abiti più comodi che non stringono il cavallo e il ventre e tessuti naturali che lascino respirare l’area genitale.
7. Se hai prurito evita il più possibile i rimedi sintomatici e soprattutto evita di grattarti: è un sollievo tanto momentaneo quanto inutile e dannoso perché potresti provocare un’irritazione ancor più fastidiosa.
8. Parla dei tuoi problemi intimi con il partner: probabilmente non immagina neppure ciò che stai provando e attraversando e – non sapendo – potrebbe interpretare le tue reazioni in modo errato. Il modo migliore per risolvere un problema imbarazzante è cercare di parlarne in modo adeguato con le persone care.
9. Se le conseguenze dell’Atrofia Vulvo Vaginale ti provocano un disagio psicologico particolarmente importante, aumentando irritabilità, tendenza depressiva, ansia, che già sono tipiche in premenopausa, puoi chiedere l’aiuto di uno psicoterapeuta che può, in pochi incontri, indirizzarti verso uno sguardo più proattivo sul tuo disagio.
10. Last but not least: prendi appuntamento con il tuo ginecologo o con uno specialista esperto di menopausa che puoi anche scegliere da questo elenco.