Se ne parla poco perché il calo del desiderio dopo la menopausa e, in genere, la vita intima di ogni donna dopo i 50 anni è un argomento sul quale sono ancora presenti molti pregiudizi. Ma è vero che quando cessa la vita fertile la voglia si riduce? Quali sono le cause e quali i possibili rimedi?

Pur essendo tanto evolute dal punto di vista sociale e culturale, ci sono alcuni momenti nella vita di una donna che riportano immediatamente alla luce la nostra origine animale, il nostro appartenere a quel gruppo di esseri viventi dominato dagli istinti e dagli stimoli biologici. Ce ne accorgiamo quando diventiamo mamme – specialmente se questo avviene in modo naturale – quando attraversiamo delle ore che ci riportano a contatto strettissimo con il nostro essere: viventi, pulsanti, potenti.

In quel preciso momento tutto assume un’importanza fondamentale e persino il dolore diventa funzionale ad un’attività tanto importante: dare alla luce una nuova vita. È in questi momenti – e se li hai vissuti sai di cosa sto parlando – che ci si rende conto di quanto a ogni piccolo cambiamento dei nostri equilibri, corrisponda una risposta del corpo, (bio)logica.

Così, quando la vita fertile termina, dopo l’ingresso in menopausa, anche il desiderio di una vita intima intensa scende perché la spinta biologica alla sessualità, che ha come obiettivo basilare quello della procreazione, viene meno.

Tuttavia – come dicevamo all’inizio – siamo degli essere evoluti dal punto di vista sociale e culturale e l’amore con il partner, come accade in tutte le società evolute, non è legato solo a una mera questione riproduttiva.

Calo del desiderio e libido: tra biologia e psicologia

La distinzione tra desiderio e libido è davvero sottile però una differenza c’è e come.

Qui parliamo da un lato di chi non pensa più alla cosa perché non sente più stimoli, non ha più fantasie né desiderio di una vita intima attiva, dall’altro di una diminuzione della ricerca del piacere sessuale come conseguenza di cambiamenti a livello fisico e ormonale. Nel primo caso parleremo di calo del desiderio e ci troviamo di fronte a una questione più legata alla sfera psicologica; nel secondo caso di scarsa libido ed è un fatto generalmente biologico.intimità e menopausa

È vero, però, che durante la menopausa le due cose possono convivere in un’unica problematica per la coppia: non c’è più tanta voglia anche se non è per mancanza d’amore.

Al di là degli aspetti legati alla situazione sentimentale contingente (c’è un partner fisso o no, un partner nuovo o no, etc) esiste una reale motivazione che può portare la donna a trovare meno piacevole un rapporto intimo. Lo spiega la ginecologa Rossella Nappi in una intervista: “Il cervello della donna in menopausa risponde meno prontamente agli stimoli biologici e dunque si allungano anche i tempi della risposta sessuale”, dice il medico. Dunque c’è sicuramente un problema legato alla fantasia e all’eccitazione: le terminazioni nervose responsabili di tutto ciò che di piacevole c’è in un rapporto intimo si fanno meno sensibili e ricettive, il segnale diventa più lento e, a volte, discontinuo.

Inoltre gli squilibri ormonali comportano – come sappiamo – una serie di disagi: poca elasticità dei tessuti, secchezza, atrofia vulvo-vaginale, cose che già di per sé possono comportare un sostanziale rifiuto per timore di rapporti intimi dolorosi.

Tutto insomma sembra remare contro, ma per fortuna ciò che sembra un’evidenza logica trova scarso riscontro nelle statistiche e nella realtà quotidiana.

Una vita intima attiva dopo la menopausa esiste (ed è possibile)

La menopausa non è la fine, ma l’inizio. Anche per quanto riguarda la vita intima: l’ingresso in questo nuovo periodo della vita segna una new wave, un nuovo corso.

Innanzitutto c’è più tempo: i figli sono grandi e difficilmente vorranno passare la notte nel lettone, se sono ancora in casa con te. Il lavoro non è più un problema, le carriere sono decollate da un pezzo e si vede già la possibilità di un imminente pensionamento (felice) che da un lato scansa le preoccupazioni, dall’altro prefigura tanto tempo a disposizione da passare fra le cose che ami di più, compresa la tua famiglia.

Sicuramente c’è più libertà: senza il rischio di una gravidanza inattesa tutto può essere molto più naturale e vissuto in pieno relax.

C’è maggiore consapevolezza: di sé, del proprio corpo, delle proprie sensazioni e del proprio modo di avere piacere. Allo stesso tempo c’è la maturità di comunicarlo al partner – nuovo o consolidato che sia – e questo rende ancor più piacevoli i momenti passati insieme. L’ansia da prestazione non esiste più, puoi sentirti tranquilla senza dover dimostrare nulla, tu come il tuo partner, e tutto diventa uno scambio alla pari dove si può viaggiare in sintonia e armonia tra coccole e sorrisi.

È questa l’agognata saggezza della quale tanto si parla: continuare a fare tutto ma con un atteggiamento positivo, uno sguardo nuovo, accompagnati da assertività, empatia, ascolto.

Secondo le ricerche, infatti, il 72% degli italiani over 50 dichiara di passare dei momenti piacevoli con il partner, in intimità, almeno una volta a settimana.

Se non senti più quella “spinta” parlane con il ginecologo

Il fatto di non provare più quella spinta emotiva e sensuale nei confronti del tuo compagno può diventare un problema per la coppia. Alcune donne si sentono “in difetto”, altre “costringono” se stesse al rapporto intimo, anche quando questo non è più fonte di piacere, altre – segretamente – si dispiacciono e non vedono via d’uscita.

Abbiamo visto come il calo del desiderio ha delle motivazioni sulle quali si può intervenire. Ricorda che la secchezza, il dolore, le perdite ematiche, il prurito, il bruciore o le infezioni ricorrenti non sono assolutamente “normali” in menopausa e devono essere curate con attenzione. Menopausa non significa sofferenza: molte donne – per secoli – hanno fatto mistero di questi disturbi, così come di tutto ciò che riguardava la propria sfera intima, ma oggi tutto è cambiato.

Ci sono metodi e cure per ognuno dei fastidi che la menopausa potrebbe comportare, da quelli fisici a quelli psicologici. Puoi chiedere consiglio al tuo ginecologo che sicuramente ti informerà in proposito. E in ogni caso parlarne con qualcuno è sempre un’ottima idea: serve ad attenuare la tensione e a vedere in una luce più chiara e obiettiva quello che ti rende pensierosa o ti causa ansia.

«L’amore non è un vestito già confezionato, ma stoffa da tagliare, preparare e cucire. Non è un appartamento “chiavi in mano”, ma una casa da concepire, costruire, conservare e, spesso, riparare.»

(M. Quoist)

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(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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