Sono molto frequenti e generalmente innocue ma è importante tenerle sotto controllo. Ecco perché.

Le cisti ovariche sono nella maggior parte dei casi formazioni benigne che è sufficiente tenere sotto controllo costantemente al fine di monitorarne lo sviluppo. In questo modo, solo in casi particolari, si può stabilire la necessità di asportarle: generalmente quando raggiungono dimensioni importanti oppure se ostacolano le normali funzioni fisiologiche per via della posizione nella quale sono cresciute.

Le cisti ovariche sono “sacche” piene di liquido, che possono nascere sia all’interno che all’esterno delle ovaie e rappresentano un fenomeno piuttosto frequente tra le donne, soprattutto in età fertile. Se vengono rilevate da una visita ginecologica, è probabile che possano subire accrescimenti o restringimenti durante particolari momenti della vita. Ad esempio durante la gravidanza potrebbero aumentare di volume per poi retrocedere dopo il puerperio, con il ritorno dell’equilibrio ormonale allo stato normale. Allo stesso modo anche la menopausa potrebbe avere effetto sulla dimensione delle cisti ovariche oppure, in casi sporadici, evolvere in formazioni di natura diversa, a volte patologica.

Ecco perché è particolarmente importante, specialmente se sai di avere delle cisti ovariche, non rimandare la visita periodica dal ginecologo. Prenota un consulto almeno una volta ogni anno e se hai bisogno di un secondo parere di uno specialista in menopausa puoi trovare il più vicino a casa tua da questo elenco.

La diagnosi delle cisti ovariche è semplice e indolore: bastano due esami di controllo. In questo articolo ti diciamo quali sono.

Cisti ovariche in menopausa: perché possono formarsi

Quando si prepara la menopausa e l’attività ovarica diminuisce in vista della scomparsa definitiva delle mestruazioni, gli equilibri ormonali che cambiano in modo lento ma graduale potrebbero dare origine alla formazione oppure – più spesso – all’accrescimento di cisti ovariche già presenti precedentemente e mai rilevate.

In menopausa però, quando le ovaie non producono più ormoni, la comparsa di cisti deve sempre essere indagata: possono essere dovute a cause diverse e più rare di quelle funzionali e richiedono un’indagine e un parere medico.

Le cisti che interessano le pareti delle ovaie possono anche essere la conseguenza di una patologia che colpisce circa il 10% delle donne in età fertile: l’endometriosi. In questo caso si tratta, però, di cisti differenti e di una casistica totalmente diversa. Le cisti endometriali infatti sono composte da tessuto dell’endometrio cresciuto al di fuori della sua sede naturale e piene di sangue. Può essere piuttosto improbabile che tu te ne accorga soltanto in perimenopausa visto che si tratta di una condizione  che si manifesta con forti dolori mestruali, spesso invalidanti, e cicli emorragici.

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Cisti ovariche in menopausa: quali sono i sintomi

Come abbiamo già detto, nella maggior parte dei casi le cisti ovariche non hanno una sintomatologia specifica ed è per questo motivo che i controlli ginecologici regolari rappresentano, spesso, l’unico modo per diagnosticarle. Tuttavia, soprattutto in età matura e se hanno raggiunto dimensioni importanti, le cisti ovariche potrebbero dare luogo a disturbi come:

  • sensazione di pesantezza pelvica
  • dolore al ventre (che può essere particolarmente acuto)
  • dolore durante i rapporti (dispareunia)
  • Necessità di urinare frequentemente oppure sensazione di non riuscire a svuotare completamente la vescica.

Come vedi da questo elenco, ascoltare il tuo corpo e non trascurare eventuali campanelli d’allarme può essere, come sempre, un’ottima strategia per capire che qualcosa non va e rivolgersi allo specialista in tempo utile. Individuare precocemente la presenza di una cisti ovarica, infatti, è importante per tenerne sotto controllo lo sviluppo ed evitare di arrivare ad una diagnosi tardiva, quando la formazione in questione potrebbe già aver raggiunto dimensioni importanti che possono creare pericolo per la salute.

Cisti ovariche in menopausa: i controlli da fare

Se hai notato uno di questi segnali sul tuo corpo, e magari da un po’ non ti sottoponi ad una visita di controllo, prendi appuntamento con il ginecologo. Per diagnosticare una cisti ovarica bastano una visita obiettiva ginecologica e due semplici (e indolori) esami:

  • ecografia pelvica (transvaginale o transaddominale): rappresenta l’esame principe per individuare la presenza di una cisti ovarica, la sua tipologia e la sua natura (benigna o maligna)
  • I casi più difficili possono essere valutati anche con la risonanza magnetica, ad esempio, se il contenuto della cisti non è completamente liquido e presenta zone solide o pareti spesse e irregolari, o quando la cisti non regredisce nel tempo, il ginecologo può consigliare ulteriori esami di approfondimento.

Nel caso in cui dovrebbe essere necessaria un’asportazione, questa può essere effettuata anche in laparoscopia: si tratta di una tecnica chirurgica mininvasiva che consente, mediante l’introduzione di una microtelecamera nella cavità addominale, di osservare e, al tempo stesso, asportare una cisti ovarica.

Aldilà di un’eventuale diagnosi che attesti la presenza di una cisti ovarica, può essere importante che tu ti sottopponga periodicamente anche ad altri esami utili a tenere sotto controllo lo stato della tua salute intima, soprattutto in menopausa: scarica qui la lista degli esami diagnostici che è bene ripetere periodicamente in menopausa.

La prevenzione è un’arma potentissima per tutelare la tua salute e il tuo benessere di donna. In questa delicata fase della tua vita di donna, ancora più di prima, questi sono comportamenti essenziali perché, sebbene la menopausa sia un evento del tutto naturale, il tuo corpo e la tua mente potrebbero andare incontro a diversi cambiamenti che potrebbero richiedere qualche accortezza in più.

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