Con la menopausa può cambiare il profilo lipidico. Ecco perché, anche se non hai problemi di linea, dovresti controllare i livelli di colesterolo nel sangue.

La menopausa è un periodo di cambiamenti significativi per le donne. Oltre ai sintomi più noti, come le vampate di calore e la secchezza vaginale, questa fase può comportare anche cambiamenti nel profilo lipidico (diversi tipi di grassi nel tuo sangue, colesterolo e trigliceridi), incluso l’aumento dei livelli di colesterolo.

Per molte donne, anche se normopeso, la menopausa può rappresentare il primo momento in cui ci si trova a dover affrontare un problema di colesterolo alto, un dato che merita attenzione considerando la stretta correlazione con la salute del cuore.

Già durante la perimenopausa, i livelli di estrogenil’ormone che ha un effetto protettivo anche sull’apparato cardiocircolatorio – iniziano a diminuire. Questo può portare a un aumento delle lipoproteine LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, e a una diminuzione delle HDL, o “colesterolo buono”. Le prime trasportano il colesterolo dal fegato alle cellule del corpo, le seconde invece lo rimuovono riportandolo al fegato perché sia eliminato.

Ma perché il colesterolo aumenta e quando e come puoi correre ai ripari?

In questo articolo, esploreremo quindi il legame tra menopausa e colesterolo alto.

Cos’è il colesterolo e perché il suo valore può aumentare?

Il colesterolo è una sostanza lipidica presente naturalmente nel tuo corpo e ha il compito di garantire diverse funzioni vitali: contribuisce alla struttura delle membrane cellulari, è la base per la produzione di alcuni ormoni e della vitamina D.

Il colesterolo viene prodotto dal fegato ma può essere introdotto anche con l’alimentazione attraverso l’assunzione di cibi che lo contengono. C’è colesterolo (anche se in diversa misura in base al tipo di alimento) nella carne, in formaggi e latticini, nelle uova. Frutta, cereali e verdura invece non ne contengono.

Il colesterolo, quindi, è necessario ma l’equilibrio è fondamentale. Livelli elevati di colesterolo nel sangue possono portare a problemi di salute.

Questo eccesso di colesterolo può infatti accumularsi nelle arterie, formando delle placche che possono restringerle o bloccarle. Un processo conosciuto come aterosclerosi che può portare nel tempo alla formazione di vere e proprie placche (o ateromi) che ostacolano il flusso sanguigno, o addirittura lo bloccano del tutto. È il motivo principale per cui il colesterolo alto è associato a un aumentato rischio cardiovascolare.

Come posso accorgermi che il colesterolo si alza?

Un aumento del colesterolo di solito non dà sintomi diretti. Si può però verificare attraverso esami del sangue di routine. Ecco perché è fondamentale fare controlli regolari e mantenere uno stile di vita sano, specialmente durante e dopo la menopausa.

L’ipercolesterolemia, cioè una problematica di colesterolo alto, è spesso definita come “killer silenzioso”. Questo proprio perché, di solito, non presenta sintomi evidenti. L’unico modo affidabile per rilevare il colesterolo alto è attraverso un esame del sangue che includa la misurazione dei diversi tipi di grassi nel tuo sangue, inclusi LDL, HDL e trigliceridi (profilo lipidico).

Tuttavia, se il livello di colesterolo è estremamente alto o rimane alto per un lungo periodo di tempo, potrebbe causare sintomi. Questi includono depositi di grasso sulla pelle, chiamati xantomi, che possono apparire come piccole protuberanze o eruzioni cutanee. In situazioni più severe, l’ipercolesterolemia può portare a dolori al petto o ad altri sintomi di malattie cardiache.

In ogni caso, l’assenza di sintomi non significa necessariamente che il colesterolo non stia danneggiando le tue arterie. Quindi, specialmente se sei in perimenopausa o menopausa, è fondamentale fare controlli regolari e discutere con il tuo medico dei tuoi livelli di colesterolo.

La menopausa e l’aumento del colesterolo: il ruolo degli estrogeni

La menopausa può rappresentare una sfida, ma con la giusta informazione e attenzione alla tua salute, puoi navigare in questa fase della tua vita con sicurezza e benessere.

Gli estrogeni svolgono un ruolo fondamentale nel modo in cui il corpo femminile gestisce il colesterolo. Questi ormoni aiutano a mantenere bassi i livelli di LDL, noto come colesterolo “cattivo”, e ad aumentare i livelli di HDL, il colesterolo “buono”.

Ma la loro funzione non si limita solo a questo: gli estrogeni, infatti, aiutano anche a mantenere la flessibilità delle arterie, permettendo un adeguato flusso di sangue.

Dunque è semplice comprendere che quando arriva la menopausa e i livelli di estrogeni nel corpo femminile diminuiscono si può verificare un aumento della concentrazione di colesterolo nel sangue.

Quindi menopausa = colesterolo alto?

La relazione tra menopausa e colesterolo alto non è una sentenza né una condanna: ci sono in ballo fattori ereditari e genetici che possono fare la loro parte importante e determinare il tuo profilo lipidico dopo la menopausa. Oltre ciò il sovrappeso può favorire l’ipercolesterolemia.

Lo stile di vita e le abitudini alimentari giocano un ruolo determinante anche in fase di prevenzione. Quindi non pensare che cambierai dieta quando e se ci sarà il problema: quel che hai fatto per te stessa in tutti gli anni precedenti sarà importante per la tua salute a lungo termine.

Fare attività fisica e limitare l’assunzione di cibi grassi e ricchi di colesterolo può essere importantissimo per mantenere i valori a livelli accettabili e abbassare così i rischi per la salute. Una dieta ricca di vegetali e povera di grassi saturi può aiutare a ridurre il livello di colesterolo “cattivo” LDL. Allo stesso modo, l’attività fisica regolare può aiutare ad aumentare il livello di colesterolo “buono” HDL.

Ricorda sempre però che ogni donna vive la menopausa in modo diverso. Quello che funziona per una potrebbe non funzionare per un’altra. Il modo migliore per gestire il tuo colesterolo durante la menopausa è parlare con il tuo medico. Lo specialista può aiutarti a creare un piano di gestione personalizzato basato sul tuo stile di vita, sulla tua storia medica e sui tuoi obiettivi di salute.

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