Unghie fragili o ispessite, funghi, calli e alluce valgo, sono alcuni dei problemi con i quali molte donne over 50 devono fare i conti. Ecco cosa fare.

In menopausa anche le unghie, al pari della pelle e dei capelli, potrebbero risentire delle alterazioni ormonali che si verificano in modo del tutto fisiologico, quindi naturale, quando l’organismo si prepara alla scomparsa definitiva delle mestruazioni.

Così, in conseguenza delle variazioni dei livelli di ormoni tipiche di questa fase, lo squilibrio nel rapporto tra estrogeni e progesterone potrebbe avere effetti anche sulla salute delle unghie, dei tessuti e delle mucose.

Le conseguenze possono essere che:

Non è detto che tutte le donne sperimentino questi disagi: ognuna è diversa e pertanto anche ogni menopausa è diversa. In ogni caso, questi fastidi potrebbero essere tutti riconducibili ad un’unica causa ormonale. Questa, infatti, può comportare una riduzione dell’idratazione di tessuti e mucose o della produzione di cheratina, una proteina essenziale per la salute di capelli e unghie.

In questo articolo ci occupiamo nello specifico della salute dei piedi, la cui cura è essenziale per il benessere di tutti, a tutte le età, ma può necessitare di maggiori attenzioni soprattutto dopo i 50, in concomitanza con la delicata fase che conduce alla menopausa. Vediamo perché e cosa è bene fare.

Cura dei piedi dopo i 50: perché in menopausa la salute delle unghie può essere a rischio

Esiste una relazione tra la riduzione nella produzione di estrogeni e la diminuzione di cheratina. Questa proteina fa parte della struttura dei capelli e delle unghie, perciò una sua carenza può mettere a rischio la salute e, di conseguenza, la bellezza.

Così le unghie possono diventare fragili, sfaldarsi e assottigliarsi.

Gli squilibri ormonali caratteristici della fine dell’età fertile, inoltre, possono contribuire anche a disidratare le unghie perché potrebbero causare una riduzione del grasso presente nella lamina ungueale: te ne accorgi da quelle antipatiche (e antiestetiche) striature, sottili e verticali che si possono notare su una delle tue unghie. Si chiamano onicoressi e sono un po’ l’equivalente delle rughe che si formano sulla pelle a causa della disidratazione dovuta, allo stesso modo, al trascorrere del tempo in generale ma al calo nella produzione di estrogeni in particolare, perché questo accelera il fisiologico processo di invecchiamento. La buona notizia, però, è che nel caso delle unghie queste striature molto spesso si risolvono da sole e sono, dunque, destinate a scomparire.

A questa condizione di debolezza può concorrere anche una carenza di vitamine e minerali (soprattutto di vitamina D e calcio), che in questo particolare periodo della vita femminile potrebbe manifestarsi per cause del tutto naturali. Se non opportunamente colmata, però, può mettere a rischio non soltanto l’aspetto di pelle, capelli e unghie ma soprattutto la salute delle tue ossa, per le quali l’osteoporosi rappresenta il nemico principale di questi anni.

Cura dei piedi dopo i 50: le problematiche più comuni dopo i 50 anni

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Così indebolite dall’interno (per effetto delle variazioni ormonali), le unghie sono maggiormente esposte al rischio di contrarre infezioni e deformarsi. In particolare, quelle dei piedi, in età matura, possono andare incontro a problematiche che sono piuttosto comuni per incidenza ma sempre e comunque disagevoli (alle volte persino dolorose) come:

Unghie fragili o ispessite

Le variazioni ormonali, lo abbiamo detto, potrebbero costituire un fattore di rischio e poi l’utilizzo di scarpe strette, scomode o poco traspiranti potrebbe contribuire a intaccare l’integrità delle unghie. I risultati possono essere fragilità, rotture o ispessimenti della lamina ungueale.

In quest’ultimo caso a provocarli è un’eccessiva riproduzione di cellule della cute che si accumulano tra l’unghia e il letto ungueale. Questa problematica, che colpisce in particolare le unghie dei piedi, prende il nome di ipercheratosi subungueale (proprio per l’eccessiva produzione di cheratina). Il risultato è un’unghia ispessita, deforme, ingiallita, che spesso tende a sollevarsi (e persino a staccarsi) dalla sua sede naturale. Come puoi immaginare, le conseguenze sono per lo più estetiche, anche se in alcuni casi un’unghia così danneggiata può provocare anche dolore.

Onicomicosi (funghi) che colpiscono le unghie dei piedi

I funghi che possono attaccare le unghie sono diffusi nell’ambiente: in spiaggia, in palestra, in piscina e più in generale nelle zone più calde e umide. Ecco perché proprio tra le pieghe tra le dita dei piedi si notano pellicine, vescicole o vere e proprie lesioni (il famoso piede d’altleta) che sono spesso il risultato di una micosi ovvero dell’attacco di un fungo.

Oltre alla pelle, però, anche le unghie possono essere attaccate dai funghi. Le forme più comuni sono le onicomicosi degli alluci.

Le infezioni causate dai funghi alterano la struttura dell’unghia, che diventa ispessita, opaca, giallognola, facilmente predisposta a sfaldarsi o a rompersi. Questa problematica, se non trattata con gli appositi medicinali antimicotici può diventare cronica con un danno permanente all’unghia, sia in termini di dolore che di aspetto estetico. Una brava estetista sarà in grado di riconoscere un’unghia colpita da micosi anche prematuramente e di limitare così conseguenze più severe e durature; per combattere un’infezione di questo tipo, però, non dimenticare di chiedere il parere del medico.

Calli, duroni, geloni

Si tratta di ispessimenti della pelle provocati una produzione eccessiva di cellule cutanee (ipercheratosi). Hanno in genere forma tondeggiante e piatta, aspetto rugoso, ruvido, quasi “ceroso”.

I calli possono formarsi in particolar modo sotto il tallone o l’avampiede, nelle zone dei piedi più sollecitate dalle pressioni e dallo sfregamento nella postura che, per risposta, attivano un meccanismo di “protezione” mediante un ispessimento dell’epidermide appunto.

Simili ai calli, sono i duroni, altre formazioni cheratiniche caratterizzate, però, da un’infiammazione intorno alla zona ispessita. Calli e duroni possono anche essere una conseguenza di patologie come il diabete ma, generalmente, tanto più si “usano” i piedi, quanto più frequenti sono questi ispessimenti. Ecco perché dopo una certa età sono così tanto frequenti.

L’abitudine alla pedicure sicuramente limita drasticamente fastidi e dolori che possono derivare da calli e duroni che possono essere rimossi dal podologo – nei casi più gravi – o dall’estetista in quelli più lievi.

Stesso discorso vale per i geloni che però non hanno origine dall’altalena ormonale degli anni della perimenopausa e menopausa: è il passaggio troppo brusco dal freddo al caldo che determina questi ispessimenti, spesso arrossati e irritati e anche molto dolorosi, che possono essere risolti con una buona idratazione costante e con un uso più sapiente di calze calde e scarpe adeguate alle temperature esterne.

Alluce valgo

Come noto, l’alluce valgo è una deformazione dell’articolazione dell’alluce che devia verso l’esterno e non risulta più in asse con il resto del piede. Questa deformazione, che può interessare anche persone giovanissime, comporta problemi di natura estetica, pratica (le scarpe si deformano o non calzano bene), può provocare problemi di infiammazione all’articolazione o ancora problemi di postura, specialmente quando il secondo dito “salta” sull’alluce che si piega vistosamente all’interno.

L’alluce valgo può essere una condizione particolarmente noiosa e dolorosa ma per fortuna esiste la possibilità di intervenire chirurgicamente per risolvere il problema che colpisce soprattutto le donne (esiste anche una familiarità), in particolare tra i 40 e i 60 anni. In questo periodo della vita, non a caso, i cambiamenti ormonali potrebbero mettere a dura prova la salute delle ossa o più semplicemente ripercuotersi sulla funzionalità di gambe e piedi.

Cura dei piedi dopo i 50: ecco cosa fare

La salute e la bellezza dei tuoi piedi passano per un impegno costante nel prenderti cura di essi:

  • Comincia con l’effettuare una pedicure curativa (e non solo estetica) periodica, almeno ogni 1-2 mesi secondo le condizioni dei tuoi piedi, affidandoti ad un professionista podologo. Segui i consigli del podologo anche in merito alla scelta degli smalti da applicare eventualmente sulle unghie: generalmente viene sconsigliato l’utilizzo di semipermanenti o gel che potrebbero danneggiare la lamina ungueale.
  • A casa impegnati nel “mantenimento”: applica mattina e sera una buona crema specifica per le ruvidità e gli ispessimenti dei piedi e nutri le unghie con un olio apposito
  • Aiuta la salute dei tuoi piedi anche dall’ “interno” con un’alimentazione equilibrata che può essere integrata e supportata da principi attivi, vitamine e sali minerali su consiglio del medico.
  • Presta sempre attenzione ad asciugare bene i piedi dopo bagni e docce, specialmente tra le dita: abbiamo visto che è nelle pieghe della pelle che proliferano più facilmente i funghi. Se ne hai la possibilità, resta il più possibile senza calze e con una ciabatta aperta in casa.
    Inutile dire che la regola principale per assicurare igiene generale e salute dei piedi è togliere le scarpe in casa. Una buona regola che va assolutamente e al più presto mutuata dalle culture orientali.
  • Se le tue unghie e i tuoi piedi ti lanciano segnali del fatto che qualcosa non va e sei in menopausa, puoi anche rivolgerti al ginecologo e mostrare il problema.

Certamente una visita ginecologica può essere risolutiva dei disturbi intimi più comuni in questa fase (come secchezza vaginale, piccole perdite ematiche o, addirittura, Atrofia Vulvo Vaginale) ma potrebbe aiutarti anche a ritrovare il benessere dei piedi e delle unghie considerando l’influenza decisiva degli ormoni e della menopausa sulla salute generale.

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