Nelle donne, si presenta spesso una condizione nota con la sigla BBD, ovvero la patologia benigna della mammella (Benign Breast Disease). Normalmente questo fastidio non è grave, anzi, è molto comune avvolte anche in premenopausa e raramente può rivelarsi un pericolo per la salute della donna.

I dolori al seno allarmano sempre, a ogni età. In menopausa sono addirittura più spaventosi perché il pensiero corre sempre a gravi malattie. Per scongiurare qualsiasi ansia o timore è molto importante eseguire controlli periodici: almeno una visita dal ginecologo accompagnata da una mammografia ogni anno o due.

Le Linee Guida per la definizione degli Screening mammografici e il Sistema Sanitario Nazionale, infatti, prevedono una mammografia ogni due anni per tutte le donne tra i 45 e i 69 anni. In alcune Regioni si sta sperimentando lo screening tra i 45 e i 74 anni (con una periodicità annuale nelle donne sotto ai 50 anni).

Gli episodi di dolore al seno chiamati anche mastodinia, mammalgia o mastalgia, e possono avere cause differenti. Eccone alcune tra le più frequenti.

Anche il reggiseno sbagliato può causare dolori al seno

A volte le ragioni del dolore alla mammella si possono nascondere anche dietro un reggiseno “sbagliato”: troppo stretto o con eccessivo sostegno dei ferretti.

A esempio con un seno abbondante sarebbe bene evitare push-up che tendono a “strizzare” troppo e possono causare dolore. Allo stesso modo sono da evitare quelli con coppe troppo piccole oppure con fasce posteriori troppo larghe (modelli fitness) perché potrebbero causare, oltre che mastodinia, anche mal di schiena o rigidità del collo.

Mastodinia: il dolore indipendente dal ciclo

Siamo tutte abituate a considerare normali quei leggeri dolori al seno poco prima e nei primi giorni del ciclo mestruale e infatti così è.

Ma esiste anche una mastodinia, ovvero un dolore al seno, che può presentarsi anche in maniera del tutto indipendente dal ciclo mestruale e questo può accadere anche in menopausa.

La mastodinia non ciclica può insorgere improvvisamente per poi scomparire oppure essere presente per lunghi periodi. È proprio il fatto di non avere una regola precisa che può dare origine a ansie e preoccupazioni.

Le cause possono essere molteplici ma spesso si verifica se si assumono farmaci a base di ormoni oppure medicinali per la cura della depressione (tecnicamente: inibitori della ricaptazione della serotonina che presentano il sintomo come possibile effetto collaterale).

La mastopatia fibrocistica

Si tratta di una condizione benigna che si può riscontrare nel 70% circa della popolazione femminile, anche se in molti casi le cisti restano totalmente asintomatiche.

Ci risiamo: anche gli squilibri ormonali tipici della menopausa e della perimenopausa possono essere all’origine di alcuni disturbi come la mastopatia fibrocistica, una displasia (non una vera e propria malattia) dovuta allo sviluppo anomalo delle zone nodulari della mammella che si manifesta solitamente fra i 30 e i 50 anni e si fa meno intenso dopo la menopausa.

A volte le cisti possono restare anche silenti per anni e non dare dolore né altri sintomi, infatti si parla di una condizione benigna riscontrabile, secondo la letteratura scientifica, nel 70% della popolazione femminile, in molti casi quando c’è una predisposizione genetica.

Ci troviamo di fronte a un disturbo assolutamente benigno, destinato peraltro a regredire con l’avanzare degli anni, ma che va tenuto sotto controllo. Le donne in menopausa potrebbero trovarsi, infatti, di fronte a un aumento di dimensione dei noduli e a un disagio dovuto a sensazioni di turgore o pesantezza, sensibilità al tatto o bruciore che a volte possono persino impedire di dormire supine o di fare attività fisica.

Il dolore e l’eventuale gonfiore è causato da cisti piene di liquido per le quali solo raramente si procede con la rimozione chirurgica. In questo specifico caso la menopausa è un alleato perché le cisti tendono a scomparire spontaneamente. In ogni caso una visita ginecologica e una mammografia saranno in grado di valutare il caso specifico distinguendo questa displasia da malattie più gravi.

Un caso più raro: l’ectasia del dotto mammario

È una patologia dei dotti che interessa donne di età compresa tra i 30 e gli 80 anni, ma si osserva soprattutto in perimenopausa. L’eziologia è pressoché sconosciuta anche se si ipotizza una iniziazione da parte degli estrogeni.

Con la menopausa o in perimenopausa i seni cambiano e i dotti lattiferi dietro al capezzolo si accorciano e si allargano. Durante il processo che conduce silenziosamente a questo cambiamento, si possono avvertire dolori, tumefazioni e persino perdite dal capezzolo (solitamente scure, marroni/giallastre). È un cambiamento fisiologico e non bisogna preoccuparsi, anche se le perdite possono generare allarme e ansia.

Una visita dal ginecologo sarà anche in questo caso risolutiva e potrà spiegare l’eventuale presenza di piccoli noduli (costituiti da tessuto cicatriziale) oppure la ragione dell’improvvisa introflessione del capezzolo.

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(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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