Mettere d’accordo lavoro/carriera, famiglia e tempo libero risulta ancora molto difficile per una donna. Secondo i dati emersi al WIN (Women’s International Networking, giunta alla 19esima edizione), le manager dedicano il 60% della loro giornata al lavoro ma puntano al 50%, per poter poi dedicare un 20% di tempo alla famiglia e il rimanente 30% a sé stesse (anche per studiare e migliorare le proprie competenze).
Insomma aumenta la voglia di lavorare meno e farlo meglio.
Per fortuna, il 70% delle donne manager si dice comunque soddisfatto e valorizzato, convinto che a favorire la carriera sia la presenza delle quote rosa. Infatti l’ostacolo principale al riconoscimento del lavoro di una donna manager rimane la mancanza di opportunità, secondo il 61% delle intervistate, e la mancanza di tempo, secondo il 19% di loro.
Donne manager: la situazione in Italia e nel mondo
Secondo il Rapporto del centro studi internazionale IBR International Business Center), nell’ultimo anno in Italia la percentuale di donne manager è stata rivista al rialzo di tre punti percentuali raggiungendo quota 29%, che ci permette di posizionarci al 111° posto su 145 paesi (dati del World Economic Forum).
Un trend in crescita con un retrogusto amaro, se si considera che le donne nel ruolo di amministratore delegato sono diminuite dal 14% all’11%: tra le aziende italiane il 36% non ha affidato ruoli manageriali alle donne.
Tra le altre nazioni del G7, peggio di noi, solo la Germania e il Giappone, rispettivamente con il 15% e il 7% dei ruoli di alto livello ricoperti da donne. Nel resto dell’Europa si conta il 35% di posizioni di leadership e il 16% di aziende senza donne manager in direzione.
La situazione migliore? In Russia, dove le donne occupano il 45% delle seniority, e nelle Filippine con il 39% di presenza femminile e uno striminzito il 9% di imprese con top manager solo al maschile.
Manager al femminile: chi sono e da dove arrivano
Per quanto riguarda l’Italia, le regioni che esportano il maggior numero di donne con qualità manageriali sono Puglia, Campania, Basilicata e Calabria. Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Lombardia le regioni che più importano donne manager, secondo i dati di Infocamere.
Ma il divario uomo-donna nelle posizioni di potere è ancora molto ampio: a fronte di 2,8 milioni di donne manager in posizioni di amministrazione, troviamo 7,7 milioni di uomini che occupano le stesse cariche. Un rapporto decisamente zoppo nei confronti delle donne.
Migliorano la loro posizione soprattutto le over 50 e le over 70, segnando una crescita del 26%, mentre sotto i 49 anni il calo delle posizioni di potere si attesta sul -10%.
Le cariche manageriali al femminile si perdono soprattutto nell’agricoltura e nelle aziende manifatturiere, mentre migliorano nella sanità e nel campo dell’assistenza sociale.
Donne manager: come fare a far tutto
La vera forza delle donne sono cooperazione, intuito ed empatia: doti e caratteristiche che in un mondo del lavoro in cui vigono leggi dettate dagli uomini rendono il successo una chimera da inseguire per lungo tempo.
E invece, secondo Kristin Engvig, imprenditrice, fondatrice e CEO di WIN, “la vera questione non è cambiare le donne ma creare il giusto ambiente di lavoro in cui poter esprimere il proprio potenziale” e, soprattutto, abituarsi a conciliare famiglia e lavoro.
Ecco le sue regole:
- Riconosci i tuoi limiti. Evita l’eccesso di stanchezza, mentale e fisica, e dedicati a ciò che ti regala vitalità. Affrontare il quotidiano con le energie ridotte al minimo non ti permette di completare i tuoi impegni ed è la prima causa della demotivazione.
- Rigenera la tua creatività. Nell’arco della giornata, ritagliati il tempo da dedicare ad un’attività che ti faccia sognare e sentire viva e vitale.
- Prenditi cura del tuo corpo. Il movimento fisico (non per forza in palestra) è fonte di nuova vitalità ed equilibrio interiore. Vai in ufficio a piedi o in bicicletta, usa le scale invece dell’ascensore, esci dall’ufficio durante la pausa pranzo: prenditi cura di te.
- Accetta e rispetta i tuoi limiti. “Dio esiste, ma non sei tu: rilassati!”.
- Tempo in famiglia, con gli amici e per te stessa. Rispetta te stessa e chi ti sta intorno: ad un certo punto della giornata stacca tutto. Stacca il cellulare, la connessione e anche il wifi e dedica del tempo di qualità alla tua famiglia, ai tuoi cari e a te stessa in prima persona.
- Combatti lo stress negativo. Lo stress derivato da posizioni manageriali e di responsabilità si distingue in due parti: eustress e distress. Mentre il secondo è legato ad una condizione di ansia psico-fisica derivata e ha conseguenze logoranti per il tuo corpo, l’eustress è una vera e propria carica energetica e adrenalinica di chi vive situazioni altamente competitive con la consapevolezza di poterle dominare. Questo tipo di stress positivo ha ottime conseguenze non solo sulla psiche ma anche sul tuo corpo, risvegliando la libido e il desiderio di piacere e piacersi. E tu cosa aspetti a lasciare spazio all’amore?
(*) Referenze
- Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
- Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
- Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379