Forse hai sentito parlare di endometriosi, magari conosci bene l’apparato genitale femminile e sai anche cos’è l’endometrio. Ma sai cosa accade a questo tessuto in menopausa?

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La vita fertile di una donna ruota intorno all’utero, la cavità che durante la gravidanza accoglie il feto o che, in assenza di fecondazione, si “disfa” ogni mese, provocando le mestruazioni. In realtà ciò che viene eliminato con il ciclo mestruale è uno strato delle pareti interne dell’utero, composte da un tessuto speciale – l’endometrio – che costituisce la “culla” per l’eventuale embrione.

È chiaro che questo processo di crescita e disfacimento dell’endometrio, che continua per tutta la vita fertile, si arresta con l’arrivo della menopausa perché la riserva ovarica è terminata e non c’è più ragione di preparare il corpo a una gravidanza.

In condizioni normali, dunque, l’endometrio in menopausa non cresce più e risulta pertanto sottile stabilizzandosi nel tempo intorno ai 5 millimetri.

Ma vediamo più nel dettaglio.

Che cosa è l’endometrio?

L’endometrio è il tessuto che riveste la cavità uterina e che si sviluppa normalmente all’interno di essa. Di norma L’endometrio cresce tra una mestruazione e l’altra passando da uno spessore minimo di 1 millimetro nella fase mestruale, fino a raggiungere i 14 millimetri nella fase periovulatoria.

L’endometrio è formato da uno strato epiteliale ghiandolare e da una mucosa.

Dove si trova l’endometrio?

L’endometrio si trova dentro la cavità uterina e ne riveste le pareti interne.

Che cosa accade all’endometrio in menopausa?

Con l’arrivo della menopausa e la fine definitiva dei cicli mestruali e della fertilità, l’endometrio non ha più ragione di crescere per rendere accogliente l’utero. L’endometrio si assottiglia e, in questa fase, ciò è completamente fisiologico e naturale.

È buona norma sottoporsi al Pap-Test periodico che è opportuno fare anche dopo la menopausa su consiglio del ginecologo, per tenere sotto controllo lo stato delle cellule interne dell’utero.

Che cos’è l’endometriosi?

L’endometriosi è una malattia che interessa le donne in età fertile, spesso dolorosa, nella quale il tessuto che normalmente cresce all’interno dell’utero – l’endometrio – si sviluppa anche in luoghi diversi, al di fuori dell’utero.

L’endometriosi colpisce quasi esclusivamente le donne in età fertile e può provocare dolori acuti e disagi soprattutto durante il ciclo mestruale e durante i rapporti intimi.

A volte la malattia è silente ma le sue conseguenze si scoprono durante la vita: “Al momento, si stima che il numero di donne con endometriosi è vicino al 10% di quelle in età riproduttiva – dice il Dottor Kenny Sinervo, del Center for Endometriosis Care ad Atlanta, in Georgia – Ma, è importante notare che queste sono solamente stime, e che tali statistiche possono variare in maniera estesa.

L’endometriosi più comunemente coinvolge le ovaie, l’intestino o il tessuto che riveste  l’interno dell’addome. Questa proliferazione anomala può generare cisti (dette cisti endometriosiche) che possono  rompersi e sanguinare esattamente come accade durante il ciclo mestruale al tessuto uterino, solo che questo flusso ematico, che non giunge dall’utero, non ha modo di uscire e resta all’interno del corpo generando a volte infezioni, irritazioni, aderenze.

Endometriosi in menopausa

È semplice immaginare che la menopausa può essere un sollievo per le donne affette da questa malattia, perché l’interruzione del ciclo mestruale e la drastica riduzione della produzione di estrogeni favorisce un naturale miglioramento della malattia, ma non è sempre così.

Grazie ai cambiamenti ormonali che la menopausa comporta i principali sintomi dell’endometriosi tendono a scemare gradualmente, fino a scomparire. Il tessuto endometriale ha infatti bisogno degli estrogeni per crescere, ormoni che sono prodotti dal sistema endocrino prevalentemente in età fertile. È per questo motivo che alcune donne trovano sollievo nella menopausa: il tessuto che cresce in modo anomalo fuori dalla sua sede naturale semplicemente smette pian, piano di farlo.

Per tante donne che durante la loro vita fertile hanno sofferto per le conseguenze dell’endometriosi dunque, la fine del ciclo mestruale e l’arrivo della menopausa rappresenta una speranza. Vampate, irritabilità, insonnia diventano niente in confronto alla liberazione da quei dolori che ogni mese costringono a letto per 4-5 giorni, dal senso di nausea, dalle dismenorree o dalla dispareunia.

Donna con Atrofia vulvo-vaginale Donna con Atrofia vulvo-vaginale
Icona menopausa Buono a sapersi

Dolore ai rapporti

Il 59% delle donne in post-menopausa evita l'intimità sessuale.

Gli anni che precedono la menopausa potrebbero essere più duri

Tuttavia in alcuni casi, quando cioè l’endometriosi è giunta ad un livello di gravità, i disagi che la malattia comporta potrebbero non scomparire mai del tutto. Inoltre, la scienza fa notare che alcune donne si accorgono di avere l’endometriosi solo negli anni che precedono la menopausa perché i sintomi tipici della malattia iniziano a far sentire il loro peso maggiormente in questo periodo. Succede spesso che l’endometriosi resti infatti asintomatica per moltissimi anni durante la vita fertile.

Facciamo chiarezza: sintomi dell’endometriosi

Moltissime donne lamentano forti dolori mestruali (dismenorrea). Naturalmente si tratta di una condizione sgradevole che potrebbe essere risolta con una visita dal ginecologo e con l’assunzione di farmaci adeguati.

La dismenorrea può anche essere un sintomo di endometriosi ma non è detto che chiunque abbia dolore durante il ciclo presenti la patologia.

I sintomi più comuni dell’endometriosi sono:

  • Dolori pelvici anche molto forti che si manifestano durante la mestruazione e l’ovulazione
  • Dolori durante i rapporti sessuali (dispareunia)
  • Alterazioni della regolarità intestinale con disturbi durante l’evacuazione (stipsi o diarrea che si presentano con frequenza)
  • Dolori addominali e lombari anche durante i giorni “normali”
  • Addome gonfio
  • Sensazione di stanchezza persistente
  • Nausee, capogiri, mal di testa localizzati in certi periodi del mese (con frequenza durante l’ovulazione)
  • Mestruazioni molto abbondanti

e ripetuta di cisti ovariche – scrive la ginecologa Alessandra Graziottin – o di un intero ovaio se sede di grossa cisti endometriosica, riducono drasticamente il patrimonio di follicoli della donna. Predispongono quindi all’esaurimento precoce del patrimonio follicolare, causando menopausa precoce e sterilità definitiva da causa ovarica.”

Endometriosi e nuovi LEA, oggi è considerata malattia cronica e invalidante

Anche il Sistema Sanitario Nazionale ha inserito l’endometriosi tra le malattie croniche e invalidanti, dando la possibilità alle donne malate di accedere a una serie di esami e di cure gratuitamente.

Prima di questa riforma la malattia faceva parte delle patologie rare, anche se la sua diffusione – come si è scoperto da studi e inchieste – è molto più ampia di quel che si possa pensare.

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