di Rossella Boriosi
Autrice del libro “Nega, ridi, ama. Diario tragicomico di una menopausa”, Giunti.

Amori, passioni e amicizie nate all’uscita della scuola quando sarebbe meglio parlare dell’allarme pediculosi e invece (colpa della maternità sempre più avanzata) si parla di menopausa: una specie di bomba al Napalm pronta ad esplodere.

Ci sono persone che con quell’ambizione lì ci nascono: “Cosa vuoi fare da grande”, chiedevano gli adulti quando erano piccoli; “Il rappresentante di classe”, rispondevano loro.

Quando hai quel talento innato, quella predisposizione a organizzare vite altrui, nulla ti ferma: non i gruppi di mamme su WhatsApp, né la scelta dei regali da fare ai maestri, neppure l’organizzazione delle cene di fine anno – figuriamoci la menopausa. La quale menopausa può diventare un argomento di conversazione da trattare con i genitori in attesa dell’uscita dei ragazzi da scuola, al posto della solita invasione di pidocchi.

La menopausa è l’inverno

Fa freddo, molto freddo. Fa così freddo che siamo in pochi sul piazzale della scuola in attesa della fine delle lezioni, gli altri hanno preferito rimanere in auto col riscaldamento acceso. I temerari danno segni di irrequietezza: spostiamo il peso da un piede all’altro, intirizziti; osserviamo il fiato formare nuvole di vapore; sfreghiamo i palmi delle mani nel tentativo di scaldarle.

Indossiamo tutti sciarpe e cappelli, tranne un esiguo gruppo di signore che rompe le suggestioni glaciali esibendo cappotti aperti e maglie leggere. Intuendo la ragione di tanta calorosità la Bassi, in piumino da mezza stagione, si guarda attorno sorridendo sorniona.

Nessuno dei genitori della 3^C raccoglie le sue occhiate allusive, così è costretta a essere esplicita: “Non è così male essere in menopausa, dopotutto”.

Glissiamo tutti sperando che l’argomento venga fatto cadere – e succede, ma purtroppo viene raccolto da un’altra signora in abiti leggeri: la Fiorentini, rappresentante di classe. Un po’ contrariata per non avere avuto l’idea di iniziare quella conversazione, la Fiorentini ha però intenzione di portarla avanti e infatti inizia la sua dissertazione sul tema.

“Ho sempre associato la menopausa all’autunno perché mi suggeriva sensazioni di decadenza e appassimento, ma mi sbagliavo. La menopausa è invernale.”

“Ma pensi che coincidenza, anche io l’ho sempre associata all’inverno!” – annuisce Moretti nell’eterno sforzo di compiacerela.

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“Moretti, lei non può associarla a niente. È un uomo”

Moretti china la testa mortificato, bofonchia qualcosa riguardo sua moglie, sua madre, le sue colleghe, insomma l’argomento gli è familiare.

“Si allontani, da bravo, ché mi inibisce”. Lo sguardo della Fiorentini spinge Moretti ai bordi del piazzale, dove non può sentire.

“Dicevo: se la menopausa fosse una stagione, sarebbe l’inverno. Non per via di una facile contrapposizione alla vampate di calore, ma proprio perché richiama suggestioni che tradizionalmente associamo a questa stagione. Alla menopausa si addice una dimensione intima, più ritirata rispetto l’esuberanza del periodo in cui siamo tutte un fiorire di estrogeni. Tra disturbi della memoria, calo del desiderio e dolori articolari, mi sono convinta che noi donne dovremmo reagire allo sconquasso ormonale come fanno i mammiferi a cui il processo evolutivo ha insegnato a entrare in letargo. È questa la giusta risposta ai cambiamenti morfologici e fisiologici innescati dal cambio di stagione, che sia meteorologica o di vita.

“Sono d’accordo!” urla Moretti in fondo al piazzale. Ovvio che lo sia: lui adora la Fiorentini, per questo si lascia maltrattare. Un cenno di assenso della rappresentante e l’uomo riprende il suo posto nel crocchio di genitori. “È quello che dico sempre a mia moglie quando la sento lamentarsi” – continua lui – “La menopausa è una fase di passaggio verso la nuova luce, un momento di sospensione che è preludio a nuove fioriture”.

La Fiorentini guarda Moretti con gli occhi dell’amore; lui, ringalluzzito, continua. “Posso capire la portata simbolica del termine dell’età fertile, ma quello che sembra finito in realtà non lo è, si sta solo preparando a mettere nuovi germogli per ricominciare”.

L’impressione è che si stia assistendo all’inizio di una storia d’amore. I genitori della 3^C si guardano l’un l’altro perplessi sperando che qualcuno cambi in fretta discorso. Perché non è stato dato il solito allarme pediculosi? Non c’è mai quando serve!

La menopausa è l’autunno

 “Signora Fiorentini, perdoni se la contraddico. Secondo me la menopausa è proprio associata all’autunno”. Ne ha di coraggio, la Bassi. Peraltro è anche l’unica che osi opporsi alle attività extracurriculari proposte dalla rappresentante in sede di Consiglio di classe.

La signora Fiorentini sorride condiscendente facendo scintillare i canini, la Bassi finge di non vedere. “È l’associazione più logica” – insiste – “Le foglie ingialliscono e seccano, noi avvizziamo e ci viene l’atrofia vulvo-vaginale. Non abbiamo né la leggerezza né la spensieratezza delle stagioni calde, le nostre giornate sono più corte, faticose e fitte di impegni. Come nell’anno solare, anche noi iniziamo la parabola discendente e lo facciamo coprendoci al meglio e sottraendo alla vista quei corpi che le ragazze esibiscono con tanto orgoglio. Fiorentini cosa fa, sta piangendo?”

“Sono solo raffreddata. A ogni modo, le sue argomentazioni sono risibili. Nessuno vieta alle donne di indossare alcunché, si informi. Neppure a quelle della nostra età. Non esiste alcuna dittatura estetica che impone di coprire ginocchia spiegazzate e nascondere girovita, la bellezza non si declina esclusivamente in viso privo di rughe. E per quanto riguarda le foglie ingiallite e la secchezza vaginale, è tutto superabile con un buon giardiniere e un ginecologo che le sappia come curare e rimettere a posto il tutto là sotto”.

“Ma…”

“Shhh! Lasci perdere” mormora Moretti sollevando appena lo sguardo da terra.

La menopausa è l’estate

 “Fiorentini lei ha ragione, sa?” – squittisce Sala. È fatta così, condiscendente sino alla piaggeria: per lei ha ragione chi urla più forte e più di tutti ha ragione la rappresentante. Così vivono le persone schiave del principio di autorità.cos'è l'atrofia vulvo vaginale

“Ha ragione, ma ha anche torto. Ha torto avendo ragione, insomma. Secondo me la menopausa ha a che fare con l’estate: ci si libera dei vestiti e dei condizionamenti di troppo per mostrare la nostra vera essenza. Superato quel primo momento di imbarazzo in cui ci si ritrova in spiaggia pallide e mollicce, ci riconosciamo subito nelle nostre coetanee e come loro superiamo le nostre inibizioni esibendo senza più remore quello che siamo diventate grazie agli anni vissuti e alle esperienze acquisite.

Più passa il tempo più diventiamo sicure di noi stesse, quasi irriverenti. In estate ci si rilassa e ci si diverte, superiamo i timori e ci concediamo colpi di testa che in inverno ci vieteremmo. Lo stesso capita con la menopausa: come Woody Allen fa dire al protagonista di Misterioso omicidio a Manhattan: “Cosa ti è preso ultimamente? Conserva un po’ di pazzia per la menopausa!”. L’estate slatentizza e porta in superficie parti di noi che teniamo nascoste, e lo stesso succede in questa fase della vita in cui, dopo essere state tante cose, stufe di compiacere gli altri torniamo a noi stesse.”

La menopausa è la primavera

 “Adesso potremmo parlare di pidocchi, per favore?”. Il signor Loreti è un nonno vecchia maniera, di quelli con i capelli bianchi, il cappotto in loden, i modi garbati e la voce bassa. “Tanto, avete tutti torto. Quella cosa là – ché ancora non mi sono abituato alla disinvoltura con cui sviscerate in pubblico questioni ormonali – appartiene alla primavera. Lo dice pure Meryl Streep nel film “La morte ti fa bella” che voi non ricorderete perché avevate vent’anni quando uscì, ma mia moglie sì, lei lo ricorda bene e lo ricorda anche a me. “Ecco, siamo arrivate qui… Non vedo un autunno, né un inverno. Siamo creature della primavera”.

Come la primavera, la menopausa è una fase di passaggio a nuovo giro di luce, un momento di attesa e preludio di imponenti fioriture, nutrimento di energia nuova. È come dice la signora Fiorentini: quello che sembra finito si sta solo preparando a mettere nuovi germogli. E se né un’attrice, né la vostra rappresentante vi sembrano titolate a sufficienza per parlare di, ehm – sì, insomma – di menopausa, potrete apprezzare gli aforismi della poetessa Alda Merini.

Lei sosteneva che la menopausa fosse il periodo dorato dell’amore. E quando ci innamoriamo – della vita, di un nuovo lavoro, del compagno di sempre o di uno nuovo di zecca – se non in primavera?”.

Sospirano tutti, incantati. Anche la Fiorentini, già. Ci pensa il suono della campanella a farci uscire dal sogno. Nel trambusto dei ragazzi che escono da scuola, la sentiamo chiedere al nonno: non è per caso che sua moglie avrebbe un ginecologo da consigliare?

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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