Quando i figli lasciano la casa perché vanno a studiare fuori o perché trovano una loro dimensione di coppia, ci si ritrova di nuovo soli, come appena sposati. Una condizione che può diventare un grande e piacevole alleato e far ritrovare quell’intimità un po’ dimenticata…
Tuo figlio ha deciso di andare a studiare fuori, ne avete discusso, ha fatto e superato il test per l’ammissione al corso di laurea, avete insieme cercato e trovato una casa con altre matricole e ora le lezioni stanno per iniziare ed è tempo per lui di partire. Un momento importante per ogni genitore, forse ancor di più per una mamma che vede il suo “bambino” cresciuto, tanto da lasciare la casa e vivere per proprio conto.
La stessa cosa è accaduta quando tua figlia e il suo fidanzato vi hanno invitati a cena in un ristorantino vicino casa per comunicarvi che avevano deciso di “andare a convivere”, di prendere una casa insieme e iniziare un percorso di coppia più solido e strutturato.
Una sensazione strana, mista di gioia, dolore, stima per il loro percorso e per il tuo essere genitore, dispiacere per non averli più a casa. Un momento di transizione ed evoluzione che segna inevitabilmente la vita di ogni famiglia.
Di nuovo soli: yes, we can!
Dopo i saluti ai figli in partenza eccovi, tu e il tuo compagno, seduti sul divano di casa, presi dallo stesso pensiero, solidali, complici e compassionevoli l’uno verso l’altro. Si sospira. Si ragiona sul tempo che passa e sul fatto che sia bello aver passato questo momento insieme. È un distacco ma è normale e, anzi, generalmente prelude a nuove soddisfazioni e gioie.
C’è un tempo fisiologico nel quale bisogna abituarsi al nuovo status quo, è normale. Alcune coppie possono manifestare segni di crisi, la famosa “sindrome del nido vuoto”, ma generalmente il momento in cui i figli lasciano la casa rappresenta un cambiamento in positivo. Quando parliamo di questo argomento dobbiamo necessariamente fare riferimento al ciclo vitale della famiglia e della persona, ossia quella fase nota in letteratura come svincolo. – dice Dario Cafagna, psicologo, sessuologo e Ricercatore e Docente di Psicologia e Psicopatologia della Sessualità presso l’Università eCampus – Questo processo assolutamente evolutivo determina necessariamente un cambiamento, una crisi (in senso letterale, ndr), nel precedente assetto del sistema familiare; da una parte troviamo un figlio teso alla sua realizzazione personale, dall’altra una famiglia con un “posto vacante”, ed è proprio con questa dimensione che la coppia deve necessariamente fare i conti”.
“Uno spazio e un tempo da riconquistare – continua il professor Cafagna – in cui valorizzare i diversi aspetti della coppia, ritrovare la dimensione affettiva e sessuale, la dimensione sociale e ludica, la progettualità comune. Molte coppie che nella vita hanno investito gran parte delle proprie energie sui figli, possono trovarsi male nel vivere questo passaggio, a volte il proprio partner potrebbe essere visto e percepito come un “estraneo”, tuttavia è questo il momento in cui riscoprirsi come persone complici, affiatate ed affidabili”.
“L’intimità di coppia in questa fase occupa un posto importante e può assumere altre sfumature in cui il piacere dell’incontro viene ad incentrarsi prevalentemente sull’affettività. È proprio questo il momento in cui valorizzarsi e aver maggiore cura di sé, è proprio questo il momento in cui il proprio partner ricopre la funzione fondamentale di chi sa amare ed apprezzare. Il gioco, l’intrigo, la seduzione consentono alla coppia di giocare e ravvivare il proprio rapporto. Se da ventenni ciò che seduceva ed alimentava il desiderio era basato prevalentemente sulle apparenze fisiche, in questa fase ciò che seduce ed alimenta l’immaginario è quel piccolo segreto di ogni donna che si intravede e che non viene svelato”.
L’affettività, l’intimità ritrovata, possono dunque realmente condurre a un cambiamento in positivo, a un avanzamento, ad una nuova e ricca fase della vita di coppia, che l’età può solo contribuire a migliorare e a rendere unica.
Il fatto di essere in menopausa non deve spaventarti né condurti a pensare che non sia un discorso che ti riguardi solo perché qualche fastidio ti crea turbamento: “Il cambiamento del proprio corpo dovuto alle modificazioni ormonali, il termine del proprio periodo fertile sono variabili che incidono fortemente sulla propria identità – chiarisce il prof. Cafagna – Sentirsi belle, apprezzate, amate diventa necessario e fondamentale per la salute sessuale, fisica e psichica, sia individuale che di coppia. Alcune donne pensano erroneamente che con la fine del loro periodo fertile perdono ogni diritto alla sessualità e per questo possono tendere a lasciarsi andare e a trascurarsi perdendo stima di se stesse. È invece proprio questo il momento in cui valorizzarsi e aver maggiore cura di sé”.
Se quel che ti preoccupa, dunque, sono i piccoli fastidi connessi con la menopausa e pensi che siano questi ad impedirti di ritrovare una vita sentimentale completa puoi chiedere consiglio al tuo ginecologo che saprà ascoltarti e consigliarti la terapia migliore. Stai tranquilla, si tratta di questioni che riguardano la maggior parte delle donne e delle quali non c’è nulla di cui avere vergogna.
È il momento di un rinnovato tempo e di prendersi cura di se stesse
Essere di nuovo soli significa avere più tempo per sé. Potrai finalmente dedicare tempo a molte delle cose che per evidenti ragioni di priorità hai accantonato negli ultimi anni, rimettendoti in gioco, valorizzandoti e prendendoti cura di te stessa come avresti sempre desiderato.
Si tratta di cose semplici, piccoli “lussi” ormai dimenticati dai genitori che vivono sotto lo stesso tetto con i figli adolescenti o poco più: concedersi un weekend in montagna decidendo di partire il venerdì sera senza organizzazioni funamboliche e giorni di preavviso; lasciare che la giornata si protragga nella sera, decidendo senza sensi di colpa di non tornare a casa per la cena, optando per un aperitivo in centro con gli amici; iscriverti finalmente al corso di tango che hai sempre sognato di fare con lui, facendo uno sport dolce, salutare e divertente per entrambi.
Questo tempo ritrovato può significare un nuovo inizio, dunque, soprattutto per te e per il tuo partner, sia che si tratti di una relazione consolidata negli anni, sia che si tratti di una relazione nata da poco. Un momento prezioso da vivere appieno e dal quale trarre ogni beneficio possibile.
(*) Referenze
- Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
- Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
- Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379