Gli episodi di intorpidimento degli arti possono essere dovuti ad una cattiva circolazione sanguigna. Questo problema può avere come conseguenza fastidi (anche intimi) e essere legato a patologie come l’osteoporosi. Ecco perché non devi sottovalutare i formicolii.

Questo articolo è stato scritto in collaborazione con il nostro staff di medici e specialisti.

Le gambe accavallate per troppo tempo, una posizione poco composta sulla sedia, troppe ore seduta alla scrivania: è capitato a tutte, almeno una volta nella vita, di avvertire un formicolio alle gambe. A qualcuna anche in gravidanza, quando il pancione cresce e l’utero può esercitare pressione sui nervi delle gambe.

Ora che sei in menopausa, se ti capita di sentire tutto a un tratto una gamba intorpidita e dolorante, non liquidare l’episodio come “il solito formicolio”.

In questa fase della tua vita, quando l’organismo sta ritrovando un nuovo assetto in conseguenza dei cambiamenti ormonali, il formicolio può dipendere da fattori legati proprio a questa trasformazione fisiologica.

Banali episodi di “gambe addormentate” potrebbero essere, se ripetuti, un campanello d’allarme duplice: l’eventualità è che siano causa oppure effetto di problematiche o di vere e proprie patologie. In ogni caso vanno approfondite. Come? Il tuo riferimento è sempre il medico: il medico di base, oppure il ginecologo che ti segue periodicamente e dal quale ancora oggi devi farti seguire con regolarità per tutelare la tua salute, il tuo benessere e la tua serenità in menopausa.

In menopausa una buona circolazione è ancora più importante

Alla base del formicolio alle gambe, oltre ad una banale postura scorretta, ci può essere un disturbo della circolazione sanguigna. Si tratta di un problema molto comune con il progredire dell’età e che interessa maggiormente le donne.

Né il passare degli anni, né la menopausa, sono amici di una buona circolazione (così come non lo sono il fumo, la sedentarietà, un’alimentazione ricca di sale, ma questo è un altro discorso). Ecco perché, anziché liquidare il formicolio come un episodio antipatico, dovresti parlarne con il tuo medico.

In menopausa, infatti, una cattiva circolazione può avere tra i suoi effetti una serie di fastidi intimi molto frequenti: parliamo di secchezza, prurito e Atrofia Vulvo Vaginale. Vediamo perché.

Secchezza intima e problemi di circolazione

La secchezza intima è uno dei principali disturbi della menopausa, dovuto ai cambiamenti ormonali.  La ridotta capacità di autoidratarsi delle mucose è assolutamente fisiologica, l’alterazione nella produzione di estrogeni e progesterone, che ha ripercussioni anche sull’ambiente vaginale,  può dipendere  da una cattiva circolazione.

Prurito intimo e problemi di circolazione

Anche nel caso del prurito, una delle principali cause del disturbo è un ambiente vaginale meno umido e meno idratato rispetto all’età fertile.

Così, se la secchezza rende i rapporti dolorosi (dispareunia), le microlesioni che si producono nelle pareti vaginali troppo “asciutte” possono irritarsi e procurare bruciore, prurito e sanguinamenti.

Atrofia Vulvo Vaginale e problemi di circolazione

I fastidi e il dolore, che con un po’ di superficialità potresti scambiare per secchezza, potrebbero invece chiamarsi Atrofia Vulvo Vaginale. Forse parlando con le tue amiche sai che molteL'Atrofia Vulvo-Vaginale interessa una donna su 2 soffrono la scarsa lubrificazione naturale in menopausa e hai accantonato i tuoi fastidi con questa giustificazione.

In questo modo, non solo il problema non si risolve, ma può peggiorare con il passare del tempo.

Se infatti si tratta dei sintomi dell’AVV, la diagnosi precoce è fondamentale.

Si tratta infatti di una patologia che colpisce 1 donna su 2 in menopausa e dà sintomi fastidiosi ed imbarazzanti (secchezza e prurito intimi, dolore durante i rapporti, perdite ematiche) perché causa un assottigliamento dei tessuti vulvari  che diventano sempre meno elastici e più fragili.

La sua parte in causa ce l’ha anche la circolazione sanguigna: un cattivo ritorno venoso può limitare l’ossigenazione dei tessuti vaginali. Così, in presenza di una minore produzione di muco (dovuta ai ridotti livelli di estrogeni), i tessuti vaginali perdono la loro idratazione, un po’ come avviene alla pelle del viso e del corpo che in menopausa tendono ad essere più secche.

Quando il formicolio alle gambe può essere legato all’osteoporosi

I formicolii, lo abbiamo detto, sono riconducibili a uno stato momentaneo (se sporadici) oppure possono essere legati ad alcune patologie (se ricorrenti).

Per questo motivo, frequenti episodi di intorpidimento e dolore agli arti in menopausa, vanno approfonditi con il ginecologo o il tuo medico.

Il formicolio, soprattutto quando è doloroso, è uno dei sintomi tipici dello schiacciamento di dischi vertebrali prodotto dall’osteoporosi, il cui rischio in menopausa aumenta sensibilmente per effetto della carenza di estrogeni.

L’attività ormonale durante la vita fertile, infatti, gioca un ruolo fondamentale anche nella rigenerazione del tessuto osseo, che in menopausa “soffre” la carenza di estrogeni. Da qui può derivare una perdita progressiva di massa ossea: questa comporta un indebolimento osseo.

La fragilità ossea può essere causa anche dello schiacciamento dei dischi vertebrali e di ernie del disco: in entrambi i casi il formicolio e l’intorpidimento possono essere spia di questi traumi. Quando i dischi comprimono i nervi spinali circostanti allora compare anche il dolore.

La parestesia, un disturbo non pericoloso che provoca formicolii e crampi

Le donne in menopausa possono soffrire di parestesie: si tratta di alterazioni della sensibilità degli arti, il cui sintomo più riconoscibile è proprio il formicolio.

Gli episodi di “scossette” alle gambe, unita all’intorpidimento e talvolta ai crampi e quindi al dolore vero e proprio, sono particolarmente fastidiosi perché il disagio che ne deriva può essere tale da avere un impatto negativo sui piccoli gesti della quotidianità.

Anche questa volta la causa va individuata nella carenza di estrogeni e progesterone, ma una cattiva circolazione (unita ad una forte ritenzione idrica) può peggiorare le cose. Anche la carenza di vitamine del gruppo B (in particolare la B12) può essere causa degli episodi di formicolio.

Sai bene che il giusto apporto di minerali e vitamine in menopausa è fondamentale perché il nuovo assetto del tuo organismo ne determina anche un fabbisogno “speciale” (pensa all’importanza del calcio e della vitamina D per prevenire l’osteoporosi). Anche in questo caso devi parlarne con il ginecologo, che potrebbe valutare l’introduzione nella tua alimentazione di integratori specifici.

La soluzione a questi disturbi? Vai dal ginecologo

Trova un esperto

L’Atrofia Vulvo Vaginale è una vera patologia, e non un disturbo passeggero.

La prima cosa da fare è dunque una corretta diagnosi e può farla solo il ginecologo.

Lo specialista individuerà insieme a te unaterapia  personalizzata (con controlli periodici) aiutandotia gestire i sintomi. In questo senso, anche quelli che pensi siano solo piccoli disturbi, ma che comunque creano disagio al rapporto di coppia o alla quotidianità, vanno riferiti al ginecologo in modo aperto e schietto: solo lui potrà accertare se sono spia di qualcos’altro e, in ogni caso, individuare la terapia più giusta per te per tenerli sotto controllo.

Spesso ad un semplice fastidio fisico corrisponde un ben più importante disagio, anche psicologico: non aspettare che passi da solo (come il formicolio).

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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