Una vacanza al mare tanto attesa ma che prurito, bruciore e dolore intimo possono rovinare. Perché succede così spesso di avere infezioni intime d’estate?

Per le donne in menopausa l’estate può comportare un aumento del rischio di infezioni intime.

I cambiamenti nell’ambiente vulvo-vaginale associati alla menopausa, infatti, possono facilitare l’insorgenza di contaminazioni e micosi, in particolare le cosiddette infezioni “da sabbia”.

Ma perché prima accadeva più di rado invece ora, dopo i 50 anni, sembra essere diventato un disagio ricorrente?

Lo scopriamo in questo post.

Cambiamenti nell’ambiente vulvo-vaginale durante la menopausa

La menopausa provoca una serie di cambiamenti del tutto naturali nell’organismo femminile. Si tratta di cambiamenti normali che non devono spaventare ma che bisogna conoscere: è il modo migliore per mantenere la salute, a lungo. È quindi importante essere consapevoli che il corpo cambia per evitare comportamenti che potrebbero generare disagio, come l’inattesa frequenza delle infezioni intime in spiaggia.

L’ambiente intimo diventa meno acido

Tra questi cambiamenti, al livello intimo, c’è una significativa alterazione dell’ambiente vulvo-vaginale: la riduzione degli estrogeni porta infatti a una “neutralizzazione” della zona intima, ovvero a una riduzione dell’acidità naturale (si traduce in un aumento di pH) della vulva e della vagina. L’acidità tipica della zona intima, infatti, è unfattoreche agisce da protezione contro le infezioni e che rende l’ambiente intimo inospitale per batteri e funghi che causano micosi. Quando in menopausa questo pH aumenta, tendendo alla neutralità, le mucose potrebbero popolarsi di colonie di batteri.

Se i batteri patogeni possono aumentare, alcuni “batteri buoni”, come i lattobacilli, potrebbero diminuire proprio per gli stessi motivi. Gli estrogeni stimolano la produzione di glicogeno nelle cellule epiteliali vaginali, che viene poi metabolizzato dai lattobacilli in acido lattico, mantenendo così un ambiente vaginale acido favorevole alla loro crescita. Con la riduzione degli estrogeni, diminuisce anche la produzione di glicogeno, rendendo l’ambiente meno ospitale anche per i lattobacilli, con conseguente aumento del pH

Meno batteri “amici”, più spazio per quelli che possono portare infezioni: ecco perché potresti trovarti con qualche spiacevole inconveniente proprio durante le vacanze al mare.

Ma perché si possono contrarre più infezioni intime in spiaggia?

La risposta è abbastanza scontata: la sabbia e l’umidità sono un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri e funghi, sono un ambiente “inquinato” dalla presenza di molti ceppi diversi di batteri patogeni che provengono dalle acque, dalla putrefazione dei microrganismi marini e, ovviamente, dall’intensa presenza umana.

prendere il sole, meglio sul lettino
Meglio stendersi sul lettino che direttamente sulla sabbia.

La sabbia può essere foriera di infezioni dunque, innanzitutto perché si tratta di un elemento fortemente contaminato. Sulla sabbia si cammina con le ciabatte sporche, con le scarpe e scalzi. Nella sabbia ci sono moltissimi microrganismi che vengono dal mare, dalla decomposizione dei pesci e delle alghe, si trovano cellule morte di tutti i generi e, di conseguenza, sulla sabbia proliferano moltissime colonie di batteri.

Uno studio ha quantificato la presenza di una grande varietà di ceppi di batteri (in particolare enterococchi e bacteroidales) nelle acque marine e quindi nella sabbia delle spiagge. Questo suggerisce che proprio la sabbia può agire come un serbatoio di batteri, in particolare quelli fecali (colibatteri), contribuendo potenzialmente al rischio di infezioni.

Ecco perché potrebbe essere più semplice del solito contrarre infezioni intime frequentando la spiaggia, specialmente con alcuni comportamenti che dovrebbero essere evitati, soprattutto in menopausa.

Come prevenire le infezioni intime al mare

Evitare di andare in spiaggia sicuramente non è un consiglio opportuno! Andare al mare è piacevole e con qualche accorgimento può continuare ad esserlo, senza rischi.

Fare la doccia e cambiare il costume dopo il bagno in mare

È fondamentale fare la doccia con acqua dolce e sciacquare bene la zona genitale dopo il bagno in mare. Dopo la doccia, è sempre opportuno cambiare il costume con uno asciutto: l’umidità residua può favorire la crescita di batteri e funghi e mantenere il costume bagnato, specialmente di acqua di mare, potrebbe trasformarlo in un ricettacolo di questi organismi.

Evitare di restare con il costume bagnato per troppo tempo

Cambiare il costume bagnato con uno asciutto, anche se hai fatto solo la doccia o un bagno in piscina, può ridurre significativamente il rischio di infezioni. L’ambiente umido creato dal costume bagnato è ideale per la proliferazione di batteri e funghi.

Evita di sederti direttamente sulla sabbia (meglio sull’asciugamano)

Da piccole si gioca sulla sabbia ed è molto divertente, ma da adulte sarebbe meglio evitare! Sedersi direttamente sulla sabbia o sulla battigia lambita dalle onde come nelle foto tropicali, non è una buona idea. Se non puoi proprio evitarlo, fai particolare attenzione all’igiene dopo il mare: è importante sciacquare via accuratamente la sabbia dalla zona genitale anche per evitare che i granelli causino irritazioni o portino microrganismi patogeni.

Diagnosi e trattamento delle infezioni intime

Come tutte le infezioni, anche nel caso delle infezioni intime è fondamentale diagnosticare correttamente e per tempo questi disturbi per poterli trattare efficacemente.

Se avverti:

  • Prurito
  • Bruciore
  • Fastidio quando fai pipì
  • Perdite ematiche

Rivolgiti subito a uno specialista che, con buona probabilità, ti consiglierà un esame delle urine per verificare la presenza di infezioni.

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Prurito, bruciore e infezioni anche senza andare in spiaggia?

A molte donne in menopausa capita di contrarre infezioni intime più spesso del solito, anche senza andare in spiaggia. Allo stesso modo, molte sperimentano fastidi intimi come pruriti o bruciori che persistono d’estate e d’inverno.

È il tuo caso?

Conosci e ri-conosci l’Atrofia Vulvo Vaginale

Dopo la menopausa il corpo delle donne subisce una trasformazione dovuta al cambiamento degli equilibri ormonali. Te ne sarai accorta: se avverti una persistente secchezza intima che ti dà noia anche nei rapporti con il partner, oppure hai a che fare con un prurito che negli ultimi tempi è diventato intenso e insistente soprattutto di notte, sappi che potrebbe non trattarsi di un’infezione passeggera.

Una donna su due, dopo i 50 anni, avverte disturbi e fastidi che potrebbero essere riconducibili all’Atrofia Vulvo Vaginale, una condizione progressiva che si manifesta con una serie di avvisaglie che tante donne tendono a sottovalutare:

Donna con Atrofia vulvo-vaginale Donna con Atrofia vulvo-vaginale
Icona menopausa Buono a sapersi

Fastidi intimi durante la menopausa

Ne soffre più della metà delle donne.

Verifica subito i tuoi disturbi, fai il test anonimo

Se hai letto queste parole e hai qualche dubbio, ti invitiamo innanzitutto a prendere un appuntamento con il tuo ginecologo: sappi che si può fare molto per recuperare il benessere intimo e ci sono tanti trattamenti anche orali, tra i quali puoi trovare quello che meglio si adatta alle tue preferenze e al tuo stile di vita.

Se però vuoi farti intanto un’idea, puoi fare il nostro test anonimo.

Fonti per questo articolo:

Book readerI medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.


Staff Medico

Emmanuele A. Jannini

Ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica

Staff Medico

Roberta Rossi

Psicologa, Psicoterapeuta e Sessuologa

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Psicologo, Psicoterapeuta

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Clinica Ostetrica e Ginecologa

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MSL & Medical Advisor

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Medical Advisor Shionogi
(Ottobre 2016/Agosto 2018)

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MSL & Medical Advisor Shionogi (agosto 18/settembre 20)