L’intimità di coppia dopo i 50 anni può subire un cambiamento. Ecco qualche film che può aiutarti (anche solo per qualche ora) a riderci sopra.

Amori finiti o appena nati, lunghe storie di passione o flirt veloci come un’estate, appuntamenti rocamboleschi su isole caraibiche o noiose routine che si trasformano in impensabili avventure. I protagonisti? Tutti over 50 (o giù di lì) che danno vita a storie di sentimento ed emozione che tengono il pubblico incollato alle poltrone: perché qui parliamo di storie d’amore da film, quelle che mettono al centro la coppia e che possono diventare persino “terapeutici”.

Sì, perché un film può aiutare anche a ritrovarsi sentimentalmente e intimamente, ed è scientificamente provato. lo ha rivelato uno studio realizzato da Ronald D. Rogge, psicologo e professore all’Università di Rochester. “Il film potrebbe diventare uno strumento di auto-aiuto, visto che è un ottimo modo per incoraggiare e avviare una conversazione e rende molto più facile, alle coppie, rafforzare i rapporti”.

Ed essere in grado di parlare con il partner, mantenendo nel tempo o inaugurando un processo di comunicazione profonda, sincera e virtuosa, può significare superare piccole e grandi crisi di coppia con più semplicità e rendere il rapporto duraturo e sereno.

Uno dei motivi di crisi nelle coppie mature è legato alla diminuzione o all’interruzione della vita intima: dopo la menopausa infatti, molte donne preferiscono “accantonare” i rapporti con il partner, complice qualche difficoltà in più che può nascere da pruriti, bruciori o dispareunia ovvero dai sintomi di quella che potrebbe essere atrofia vulvo-vaginale.

In questi casi, specie se l’amore c’è ancora e con esso la voglia di stare insieme, non è certo la rinuncia all’intimità a risolvere un problema che non è “normale” in menopausa ma può invece essere superato in prima istanza parlandone: con il tuo compagno che potrà comprendere e leggere il tuo disagio nel modo giusto e poi con il tuo ginecologo che potrà consigliarti la terapia migliore.

Esiste il film perfetto e “terapeutico” da guardare insieme?

Il film perfetto da guardare in coppia – si legge ancora sul rapporto di Rogge – è quello che mostra i partner in vari momenti sia di alti che di bassi del rapporto (e ovviamente anche nei momenti di intimità). Hollywood potrebbe infatti creare aspettative surreali sulle relazioni romantiche: l’idea che ci si possa innamorare istantaneamente e stare insieme senza sforzi non è una condizione pertinente con la realtà per molte coppie”.

Molti dei film indicati dallo studio sono comici o leggeri e non necessariamente realistici, ma “sono abbastanza stimolanti da creare un dialogo”.

Se vuoi un suggerimento per un film “giusto” al momento giusto, che ti aiuti a trascorrere momenti piacevoli con il tuo partner e che sia anche un pretesto per parlare del vostro rapporto, migliorandolo e stimolando intesa e voglia di stare insieme, ecco per te un repertorio di pellicole da guardare insieme.

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Per riderci su: “Date Night – Notte folle a Manhattan”

“Date Night” è una divertente commedia dal ritmo incalzante che lascia spazio a una grande ilarità, prendendosi gioco di qualche luogo comune delle commedie americane dove c’è posto sempre per poliziotti corrotti, boss col sigaro in bocca e persone apparentemente normali con una doppia vita notturna.

La storia racconta di una normalissima coppia di New York, sposata con figli, un po’ annoiata dalla routine e che attraversa una altrettanto normale fase di crisi e calo del desiderio.Phil e Claire (questi i nomi dei protagonisti), decidono di passare una serata chic e diversa dal solito andando a cena in un rinomato ristorante di Manhattan. Al loro arrivo, però, scoprono che non ci sono posti disponibili, perché tutti già prenotati da Vip e persone famose.

Così, visto che nessuno rivendica un tavolo per due, si presentano al maitre, sotto mentite spoglie. Da questo ingenuo e apparentemente innocuo scambio di identità si scatena una vera girandola di eventi che, come una trama ben congeniata merita, diventa un viaggio simbolico di un marito e una moglie che riscoprono le ragioni del loro affiatamento.

Ironico e leggero: “L’amore secondo Dan”

Il protagonista di questa commedia tutta girata in riva al mare sulle spiagge di Rhode Island è un uomo, Dan, vedovo e depresso, dallaFastidi intimi durante la menopausa vita routinaria e senza eccessi. L’unico extra che si concede sono i suoi tranquilli weekend in spiaggia insieme alla famiglia e a suo fratello. A sorpresa Dan conosce una donna, Marie, sofisticata e affascinante, della quale si innamora ma scopre ben presto essere già fidanzata, per di più con suo fratello.

Il fatto di essere “costretto” per via della vacanza a vivere un intero weekend a stretto contatto con la donna dalla quale è attratto e – per di più – circondato da parenti ficcanaso, determinati a interrogare la sua vita professionale e a dispensare consigli su quella sentimentale, fa scattare qualcosa nel rassegnato Dan che decide di darsi una seconda chance per tornare ad avere una vita sentimentale felice. Un ottimo film, godibile e leggero, da guardare in coppia. 

Un grande classico: “I ponti di Madison County”

Un grandissimo film d’amore che racconta la storia di due persone mature che si incontrano casualmente e follemente si amano, solo per 4 giorni. La loro appassionata e sincera quanto brevissima storia viene scoperta lentamente, nel film, dai diari della donna ritrovati dai figli di lei e diventa subito chiaro quanto struggente sia questa love story.

I protagonisti sono attori iconici: Clint Eastwood e Meryl Streep conducono lo spettatore attraversano l’amore tutte le sue forme: quello erotico e passionale, quello struggente che fa soffrire, quello proibito e immorale (perché pur sempre di una “scappatella” si tratta), quello tenero e delicato, quello che non si scorda mai.

Così Robert, il personaggio interpretato da Eastwood, sussurrerà a Francesca (Meryl Streep): “Non sono sicuro di averti dentro di me, né di essere dentro di te, e neppure di possederti. E in ogni caso, non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato, e che si chiama noi“.

L’idea che i due siano troppo avanti con gli anni per amarsi appassionatamente? Neanche per idea. Questo film dimostra perfettamente come l’amore dopo i 50 anni può essere ancor più intenso e appagante.

Il film Made-in-Italy: “Pane e tulipani”

Un film dalla trama delicata e improbabile che dimostra come anche dopo gli “anta” ci possa essere tempo, modo e cuore per ricominciare una vita da capo e liberarsi delle vecchie abitudini forse non più soddisfacenti. In questo film di Silvio Soldini, Licia Maglietta che interpreta la casalinga Rosalba resta sola in autogrill, dimenticata dal conducente dell’autobus che riportava a casa un gruppo di turisti in gita a Paestum.

Così invece di aspettare che qualcuno – il marito o i figli – la andassero a prendere, decide di far da sé, provando a tornare a casa approfittando di un passaggio in auto. Per una serie di situazioni non del tutto casuali si ritrova invece in viaggio verso Venezia (doveva tornare a Pescara), dove decide di restare, affascinata dalla città ma soprattutto dall’occasione di vivere un’esperienza diversa dal solito.

Senza un soldo, viene ospitata in casa da Fernando, un cameriere irlandese e trova presto lavoro presso un fioraio. Rosalba è attratta sempre più dalla personalità delicata, romantica e misteriosa del discreto cameriere, così diversa dal temperamento del marito e tra i due si instaura un rapporto fatto di piccoli gesti quotidiani e di tenere attenzioni. Lontano da casa, la vita di Rosalba ritrova una dimensione nuova e la donna riscopre interessi, spazi, rapporti che sembrava aver dimenticato.

Anche se il finale è piuttosto scontato, è una deliziosa commedia che pone l’accento sul lato romantico dell’amore e sull’empatia che può nascere tra due persone aperte l’una nei confronti dell’altro.

Insieme si può superare qualsiasi problema: “Amore e altri rimedi”

All’apparenza si tratta una commediola americana neppure troppo pretenziosa, quella di Edward Zwick, che racconta la storia di Jamie, un rappresentante farmaceutico piacione e donnaiolo che se ne va in giro a fare il suo mestiere alternando maniere più o meno ortodosse per piazzare i suoi prodotti sul mercato. Tra le donne che seduce, ad un certo punto incontra Maggie (Anne Hathaway) una donna molto bella, refrattaria ai rapporti lunghi e (dice) al coinvolgimento sentimentale.

Tra i due c’è solo una storia di sesso, all’inizio, ma che poi lentamente prende un’altra piega perché il vero piacere di stare insieme inizia a farsi sempre più presente. Maggie ha però un segreto da rivelare a Jamie: è affetta dal morbo di Parkinson al primo stadio, una malattia che è destinata a evolvere.

Il film non diventa drammatico ed è questa la sua forza e la sua lezione: riesce a dimostrare come la comunicazione tra partner è fondamentale per superare qualsiasi problema fosse anche quello di una malattia.

Amore sensuale dopo i 50: “Il matrimonio che vorrei” 

David Frankel (quello de “Il diavolo veste Prada”) dirige questo film riuscitissimo e profondo scrivendo una specie di analisi universale del matrimonio e del rapporto tra i coniugi nella mezz’età. I protagonisti di questo film si chiamano Arnold e Kay (Tommy Lee Jones e Meryl Streep) e sono sposati da oltre 30 anni. I due hanno perso la loro intimità e non hanno contatti fisici da molto tempo. È l’infelicità di Kay che la convince a reagire e a cercare l’aiuto di un professionista, il dottor Feld, che consulta per provare a salvare, o concludere, il loro matrimonio.

Si può cambiare? Si può riaccendere la fiamma della passione quando questa si è ormai spenta da diversi anni? I due coniugi si ritrovano a dover ricostruire un rapporto, ricominciare tutto da zero e come due sconosciuti imparare a conoscersi nuovamente. Ritorna la goffaggine della prima volta, come liceali imbarazzati che faticano per (ri)trovare l’intimità, ritornano le domande sul fatto che sia “giusto” oppure no, arrivano le conferme. Con una delicatezza non comune il film riesce a parlare di sesso dopo gli “anta” e di paura dell’intimità dimostrando, ancora una volta, che non solo si può, ma si deve, fa bene e può addirittura essere meglio di prima.

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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