Se nella cinematografia americana il tema delle coppie di lunga durata e ancora appassionate non è nuovo, per un regista italiano si tratta quasi di un esordio. Parlare di sessualità over 50 è ancora quasi un tabù che questo film aiuta a superare con tenerezza.

Si chiama “Ella & John – The Leisure Seeker” ed è stato presentato tra gli applausi della platea all’ultimo Festival del cinema di Venezia. L’ultimo film di Virzì, la sua prima pellicola in lingua inglese, uscirà nelle sale italiane a gennaio e porta l’attenzione del pubblico su una tematica delicata, tenera (anche se spostata su un registro tecnicamente drammatico dal regista), quello dell’amore e della passione dopo una certa età, over 50 (e diciamolo, coraggio!) quando cioè i capelli bianchi e le rughe sono diventate così tante che l’intimità di coppia, agli occhi di parenti, amici e familiari, non è contemplata, né presa in considerazione.

Nella coppia composta da Ella & John, interpretati da Helen Miller (classe 1945) e Donald Southerland (1935), oltre i normali disagi dell’età c’è l’aggravante di serissime complicazioni mediche per entrambi i protagonisti – ed è il movente nella trama del film – che decidono infatti di compiere un simbolico ultimo viaggio insieme verso la casa di Ernest Hemingway a Key West a bordo del loro vecchio camper al quale avevano dato il nome simbolico di “The Leisure Seeker” (letteralmente il “cercatore di tempo libero”).

Più che di un viaggio sembra si tratta di una fuga, dai medici e dalle terapie “accanite”, dai familiari apprensivi, dalle paure delle reciproche malattie  condito con tutta la tenerezza di un rapporto di lungo termine che va ben oltre l’amore e che diventa complicità, supporto reciproco, capacità di divertirsi insieme, gli ingredienti fondamentali perché una coppia funzioni al di là del tempo. 

Una coppia dove c’è ancora spazio per l’intimità nella quale il film trova la sua vera forza, quella “che può nascere solo in un grande e lungo amore. Scena centrale di questo film quella che vede Ella pulire, con materno affetto, l’incontinenza del marito e, scoperto poi il suo eccitamento, accettare di fare sesso con lui senza troppa ginnastica. Frase cult quella che dice Ella, con vera felicità ogni qualvolta vede apparire il suo vero John, quello di cui si è innamorata tanti anni prima: ≪Sono così felice quando torni da me≫” 

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Intimità dopo i 50 anni: può essere vera gioia se si abbraccia il cambiamento

Per la donna il periodo della premenopausa e della menopausa si rivela spesso una autentica rivoluzione. Quello che cambia non è tanto l’aspetto esteriore, che con le dovute attenzioni e cure può restare tal quale per molto tempo ancora, quanto piuttosto la testa, ovvero i pensieri, le priorità, lo sguardo sul mondo.

La menopausa è una fase ulteriore di crescita e bisogna approfittare di questo periodo con positività cogliendone le opportunità. Dopo la menopausa, come dopo ogni fase importante della vita, si diventa più sagge e si acquisisce la capacità di cambiare punto di vista sul mondo. “Nello stesso modo in cui un bruco si trasforma in una farfalla, durante la menopausa una donna cambia forma per trasformarsi da madre a regina, dall’essere sessuale ormonale all’essere sessuale animico. Mentre questa trasformazione è in atto, la donna accede alla propria piena, matura e corposa saggezza femminile e quella saggia donna la si sente crescere sempre più forte, dentro di sé”.

Filosofia? Non solo. L’autore di questo bel passaggio esorta alla menopausa cosciente anche e soprattutto dal punto di vista dell’intimità. Se c’è consapevolezza di quello che il corpo sta affrontando si può “abbracciare il cambiamento, rinnovando credenze obsolete”, aggiornando i propri rapporti nell’ottica di un corpo che sta cambiando.

Abbracciare il cambiamento significa, per tornare all’inizio, fare quello che fa Ella nel film: vivere la felicità nel momento in cui essa si manifesta, senza confronti con il “com’era prima” (ha senso?), senza “sarebbe stato meglio che”.

La vita è ora, hic et nunc, come dicevano i latini e uno sguardo rivolto all’indietro oppure al futuro fa – di fatto – perdere delle opportunità presenti.

Quando l’intimità diventa complicata

Per molte donne, però, menopausa significa anche fastidi e disagi che non permettono, di fatto, di vivere appieno un rapporto di coppia così come si vorrebbe. Secchezza, dolore, perdite e bruciore possono compromettere l’intimità di coppia anche laddove i presupposti di un rapporto di lunga durata ci sarebbero anche.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, dei sintomi dell’Atrofia Vulvo Vaginale, una condizione che riguarda la metà delle donne in menopausa e che nelle situazioni più avanzate può compromettere addirittura alcune attività di vita quotidiana.

Per far fronte a questa condizione c’è una sola arma: la consapevolezza. Prendi sul serio i tuoi sintomi, impara a riconoscerli e parla con il tuo ginecologo. Se hai vergogna di raccontare della tua vita intima puoi chiedere il parere di un altro specialista, puoi consultarti con il medico di famiglia oppure confidarti con la tua migliore amica: può essere un ottimo sistema per aprirti e successivamente trovare il coraggio di parlarne (come ha fatto Marta nella storia che ti abbiamo raccontato).

 

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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