Quando inizia la menopausa, oltre ai “sintomi” visibili, nella tua intimità avviene un cambiamento più silenzioso ma che può comportare un aumentato rischio di irritazioni e infezioni. Ecco di cosa si tratta e come puoi contrastare isintomi.

Questo articolo è stato approvato dalla dott.ssa Elena Vita

Con l’arrivo della menopausa molti  parametri fisiologici subiscono modificazioni importanti: un cambiamento che è connesso  ai valori ormonali che mutano.

Come ricordiamo spesso, la menopausa è un momento fisiologico e non deve spaventare, ma c’è bisogno di qualche attenzione in più per il proprio corpo al fine di mantenere la salute e il benessere quotidiano. Un esempio è quello legato alla salute intima e all’aumentato rischio – in menopausa – di sviluppare irritazioni e infezioni vaginali.

Irritazioni intime in menopausa: cause principali

Le modificazioni ormonali portano con sé un cambio nell’ecosistema vaginale: cambia l’acidità propria della zona vulvare che ha normalmente una efficace funzione protettiva contro infezioni e batteri endogeni.

In menopuasa infatti il pH vaginale, normalmente acido, subisce una vera e propria neutralizzazione. Questo comporta che l’ambiente intimo diventi improvvisamente ospitale per alcuni batteri, che “approfittano” e infettano più spesso di prima la zona vulvare, riuscendo a giungere – a volte – anche alle basse vie urinarie e alla vescica.

In questo modo si sviluppano cistiti, candida, e una serie di altre infezioni comuni nelle donne, ma che si presentano con maggior frequenza proprio in menopausa.

Se hai riscontrato un aumento delle infezioni vaginali da quando sei in menopausa, ti consigliamo di leggere questi articoli per comprenderne cause, conseguenze e buone prassi per evitarle:

Irritazioni intime da sfregamento: quando la causa è l’Atrofia Vulvo Vaginale

Durante la menopausa, non cambia solo l’acidità dell’ambiente vaginale. Le modificazioni ormonali incidono anche sui tessuti: in modo più esteso sulla pelle di tutto il corpo, dove si manifestano L'Atrofia Vulvo-Vaginale interessa una donna su 2rughe, macchie e cheratosi, ma anche sui tessuti vaginali che possono soffrire una particolare fragilità: le pareti vaginali si assottigliano e diventano più delicate e sottoposte a microlesioni che possono bruciare oppure addirittura sanguinare.

Oltre ciò, la menopausa porta anche a una perdita di idratazione naturale dei tessuti vaginali (così come di tutta l’epidermide, del resto) che genera secchezza e prurito.

L’unione delle due cose – il bruciore dovuto alle microlesioni che la fragilità comporta, e la secchezza vaginale – danno origine a una condizione di fastidio generalizzato, spesso di dolore, che possono essere confusi con una semplice irritazione.

Un’irritazione ricorrente che nel tempo, però, non migliora. Anzi: tende a peggiorare.

Provi anche tu questi disturbi? La diagnosi potrebbe essere di Atrofia Vulvo Vaginale. Per saperlo, la via più certa è consultare il tuo ginecologo e confrontarti in modo aperto e schietto su quelli che sono i sintomi e i disagi che provi.

Irritazioni intime: le conseguenze sulla vita quotidiana

Il 50% circa delle donne in menopausa avverte i disagi dell’Atrofia Vulvo Vaginale che, allo stadio iniziale può essere confusa con altro: abbiamo già citato la sovrapposizione di alcuni sintomi con quelli di irritazioni e infezioni.

Le conseguenze di un’irritazione intima sono note per la maggior parte delle donne: bruciore che si avverte anche allo sfregamento della lingerie, prurito insistente, secchezza, dolore. L’Atrofia Vulvo Vaginale comporta esattamente questo tipo di disagi.

La patologia però tende a peggiorare nel tempo: avanza se non viene diagnosticata correttamente e non si prendono correttamente le precauzioni suggerite dal ginecologo.

Ecco che si possono manifestare – a lungo termine – perdite ematiche lievi o più marcate, anche e soprattutto dopo i rapporti intimi, dolori  durante o più raramente dopo i rapporti sessuali (dispareunia) . Questi dolori possono rendere difficoltoso anche lo svolgimento di alcune attività normali, come correre, star sedute o addirittura – nei casi più gravi – camminare.

Quello che succede più spesso, però, è che la vita intima di coppia subisca un brusco rallentamento, se non un vero e proprio arresto: la paura di provare dolore, l’impossibilità correlata di provare piacere, l’imbarazzo dovuto alla secchezza e alle perdite, fanno sì che la donna si ritragga in un mondo d’astinenza forzata, e spesso si convinca che forse è proprio “arrivato il momento di chiudere bottega”.

Ovviamente non è così: l’AVV e i suoi disagi, possono essere efficacemente trattati. È fondamentale un colloquio con il ginecologo che possa aiutarti a trovare una strategia personalizzata, tollerata, discreta e, soprattutto, efficace.

Irritazioni intime e AVV: la soluzione è nella diagnosi precoce

Trova un esperto

Proprio perché nelle fasi iniziali può essere confusa con altro, la diagnosi precoce è importante. Un’indicazione della paziente sui sintomi è fondamentale per consentire al ginecologo di  diagnosticare correttamente la patologia.

Quando avverti i primi disagi ora lo sai: puoi consultare senza vergogna né problemi il tuo specialista. Nel caso in cui volessi un secondo parere puoi fare una ricerca sul nostro elenco di specialisti per trovare quello più vicino al tuo Comune.

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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