Negli ultimi anni i casi di malattie sessualmente trasmissibili sono in aumento: clamidia, tricomoniasi, condilomi e altre infezioni frequenti si presentano più spesso di un decennio fa. Specialmente in menopausa possono essere frequenti. Proviamo a capire cause e prevenzione con lo specialista in malattie infettive.

Infezioni e disturbi intimi possono essere scomodi “compagni di viaggio” durante la menopausa e si possono manifestare con frequenza, comportando notevoli fastidi e disagi. La responsabilità può essere, in parte, imputata ai cambiamenti che giungono con il climaterio e che riducono la capacità delle mucose di auto-idratarsi, rigenerarsi e proteggersi mantenendo un ambiente generalmente poco ospitale per batteri e virus.

Ma non è solo questo. Abbiamo intervistato la dottoressa Emanuela Di Ilio, specialista in malattie infettive, dirigente medico presso la Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale SS. Annunziata di Chieti.

Quali sono le malattie sessualmente trasmissibili che oggi, nel nostro Paese, hanno una maggiore rilevanza al livello di frequenza diagnostica?

Le malattie sessualmente trasmissibili più comuni al mondo sono attualmente la clamidia, il condiloma, le piattole, la scabbia, la sifilide e la tricomoniasi. Con esse anche epatite B o C (HBV o HCV), gonorrea, herpes genitale (HSV) e naturalmente anche Aids (HIV) e il Papilloma virus (HPV).

“Nel nostro Paese – spiega la dottoressa Di Ilio – gonorrea, sifilide e pediculosi del pube sono le uniche Infezioni sessualmente trasmesse (IST) a notifica obbligatoria e per le quali sono disponibili dati nazionali. Dunque per sopperire alla mancanza di dati sulle altre infezioni e in accordo con le direttive di organismi internazionali in tema di sorveglianza e controllo delle IST, in Italia sono stati attivati due sistemi di sorveglianza sentinella, entrambi coordinati dal Centro Operativo AIDS (CoA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Dopo il 2000 si è verificato un incremento delle segnalazioni delle malattie a trasmissione fino a cinque volte quelle che avevamo 15 anni fa. In particolare, nel 2020 rispetto al 2000 i casi di gonorrea sono aumentati di circa tre volte tra le donne”.

Cosa causa queste malattie?

“Queste malattie possono essere causate da virus (come nel caso di HIV, epatiti, condilomi, herpes genitale, HPV), da batteri (clamidia, gonorrea, sifilide), protozoi (tricomoniasi) o anche parassiti (piattole, scabbia)”, spiega la dottoressa.

“Il contagio avviene soprattutto per via sessuale quando i microrganismi vengono portati all’interno del corpo attraverso lo sperma o le secrezioni vaginali… ma lo stesso contagio può avvenire anche attraverso il sangue oppure, in altri casi attraverso il contatto diretto pelle contro pelle o con il contatto tra le mucose che rivestono le parti intime, la bocca o l’ano”.

La menopausa può rappresentare un rischio maggiore, nel caso in cui si contraggano queste malattie?

Abbiamo già ricordato come il pH genitale cambi naturalmente dopo la menopausa, riducendo la portata acida a favore di un tenore più neutro. Questo fatto, di per sé, riduce la capacità delle mucose di difendersi dagli “attacchi” di batteri endogeni, che cioè vivono già nel corpo, come nel caso dell’escherichia coli, spesso responsabile della candida o di altre infezioni.

Non siamo però del tutto capaci di proteggerci naturalmente dalle malattie infettive “soltanto i metodi contraccettivi di barriera come il preservativo possono proteggere in modo valido dalle malattie che si trasmettono con i rapporti sessuali (MST)” specifica la dottoressa.

“Anche se non c’è un rischio di gravidanza perché l’attività ovarica è cessata, è importantissimo continuare a usare il preservativo, specialmente nel caso di rapporti occasionali. Il fatto che una donna non sia più fertile, non significa che possa considerarsi anche immune da una serie di malattie infettive a trasmissione sessuale. Non dimentichiamoci che queste infezioni possono avere conseguenze serie, tantopiù in un organismo che invecchia, e per questo vanno tenute il più possibile lontane”.

Quali sono le buone prassi per evitare queste malattie?

“Proteggersi e proteggersi sempre. Persiste ancora un’ingiustificata percezione negativa nei confronti del preservativo – conclude la dottoressa Di Ilio – la cui richiesta di utilizzo viene vissuta spesso come una mancanza di fiducia nel partner, come una barriera a una sessualità libera e spontanea. Ma anche in menopausa bisogna pensarci: il prezzo da pagare è troppo alto in termini di benessere futuro. Un’infezione virale come l’herpes genitale o il Papilloma virus (HPV), può interferire fortemente con il vissuto sessuale e diventare un’eredità difficile da smaltire negli anni della maturità”.

In ogni caso al minimo sospetto di aver contratto una malattia infettiva o un’infezione è sempre buona regola rivolgersi allo specialista, sia per evitare che l’infezione peggiori, sia per evitare di allargare il contagio ad altre persone ma anche per evitare l’effetto “ping-pong” nel quale continuamente ci si contagia e ri-contagia a vicenda. “Molte di queste malattie sono praticamente asintomatiche – specifica Di Ilio – per cui solo un’attenzione e un controllo constanti possono evitare conseguenze più serie”.

In generale, il consiglio è quello di eseguire visite periodiche dal ginecologo, almeno una volta l’anno, anche dopo la menopausa e di ripetere il pap-test ogni volta che lo specialista lo ritiene opportuno. Per altre malattie come epatite e HIV è possibile inserire l’analisi tra gli esami del sangue, anche questi da ripetere almeno una volta l’anno per tenere il controllo non solo di queste infezioni, ma di tutti i valori ematici dell’organismo (compresi colesterolo e trigliceridi).

E poi, così come l’autopalpazione per rivelare possibili anomalie del seno, anche per i genitali è importante osservarsi e guardarsi: è un aiuto molto efficace che può rivelare anomalie. E se noti qualcosa di strano chiama il ginecologo, ti potrà dare rassicurazioni e indicazioni preziose per chiarire i tuoi dubbi.

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