Quando la menopausa arriva prima del previsto, per cause naturali oppure perché indotta da una terapia medica, è sempre uno shock, innanzitutto a livello personale. I disagi si possono poi facilmente riflettere anche nella coppia. Vediamo come prendere consapevolezza e come reagire positivamente a questo evento.
Quando arriva non siamo mai pronte, anche se le avvisaglie della menopausa si fanno sentire – alle più attente ai sintomi – anche anni prima dell’ultima mestruazione. Ma quando accade a 40 anni scatta qualcosa, una rabbia, un senso di impotenza, un senso di disfatta, che rendono l’evento personalmente e socialmente inaccettabile.
“Non sono vecchia, cavolo, non sono ancora vecchia!” urlano i tanti forum online sulla menopausa precoce. Ed è proprio così. La menopausa precoce o Premature Ovarian Failure (POF) si evidenzia per circa l’1% delle donne italiane (per cause genetiche, ambientali o come conseguenza dello stile di vita) e arriva fra i 40 e i 45 anni. Alzi la mano chi chiamerebbe vecchia una quarantenne!
Per un altro 4% circa di donne l’età fertile termina prematuramente a causa di interventi chirurgici (di asportazione delle ovaie), chemioterapia o radioterapia. In questo caso si parla di cause iatrogene e per quanto possa sembrare incredibile, per il solo fatto che ci sia una ragione evidente e una causa alla quale si possano imputare disagi e fastidi, la menopausa è più “accettata”.
Possibili cause della menopausa precoce
La menopausa precoce spontanea è un evento naturale e fisiologico esattamente come per le altre donne che assistono a questo evento dopo i 50 anni.
Secondo la letteratura medico-scientifica, nella maggior parte dei casi (circa un terzo) si tratta di un evento legato all’ereditarietà: se tua madre, una sorella maggiore o una nonna, sono entrate in menopausa precocemente c’è una probabilità più alta del normale che l’evento si ripeta anche nel tuo caso, ovvero potrebbe essere questa la ragione per la quale si è verificato.
In pochissimi casi le cause sono idiopatiche, sconosciute: non si riesce, cioè, a stabilire una ragione evidente per la quale la menopausa compaia precocemente.
Per completezza, bisogna specificare che ci sono malattie (per fortuna rare) che possono determinare una menopausa precoce. Ecco quali sono:
- Malattie autoimmuni
In alcuni casi, quando cioè si sviluppano malattie autoimmuni, il corpo produce degli anticorpi che attaccano le ovaie, interferendo con le attività e l’ovulazione.
Si tratta di patologie spesso già note dalla giovane età come tiroiditi, lupus eritematoso (LES), morbo di Addison, artrite reumatoide, miastenia.
- Alterazioni genetiche
Le donne portatrici di alcune sindromi genetiche entrano più precocemente in menopausa. Si tratta di evenienze gravi, nelle quali la sintomatologia è nota sin dalla prima infanzia e nelle quali l’intero sviluppo sessuale è compromesso.
Si parla in particolare della Sindrome del cromosoma X fragile (una malattia genetica di tipo ereditario, che, nel soggetto interessato, è responsabile di difficoltà nell’apprendimento, ritardi nello sviluppo, problemi sociali e problemi comportamentali), della Sindrome di Turner (nella quale è del tutto assente il cromosoma X) e della Sindrome di Swyer, tutte e tre considerate malattie rare.
- Alterazioni metaboliche
Pochi sanno che alcune disfunzioni metaboliche o enzimatiche, come la celiachia o il diabete, possono portare a una menopausa precoce soprattutto se non opportunamente curate o diagnosticate. Altre alterazioni metaboliche, anche se più rare nelle donne, sono emocromatosi e galattosemia.
Ci sono però dei comportamenti che possono far aumentare sensibilmente i fattori di rischio di menopausa precoce e uno di questi è l’abitudine al fumo. Sulla rivista scientifica “Menopause” un team di studiosi ha realizzato una ricerca e ha evidenziato che le donne esposte al fumo sia in età prenatale che da adulte, come fumatrici attive, hanno un rischio 3 volte maggiore di arrivare in anticipo alla menopausa.
Sintomi della menopausa precoce
È già difficile decifrare i sintomi della menopausa normalmente, ancor di più lo è se questa arriva ben prima del previsto. Anche perché il monitoraggio attento del ciclo mestruale resta uno dei modi per accorgersi che “qualcosa sta cambiando”.
Le prime avvisaglie, nella maggior parte dei casi, sono il ciclo che si accorcia, il flusso che aumenta oppure compare in ritardo fino anche a saltare un mese intero. Certo è che quando è così, specie se stiamo parlando di donne che hanno meno di 40 anni, una delle prime cose alle quali si pensa è una gravidanza, non certo la menopausa. Per questo, invece di fare l’esame dell’FSH (l’unico modo certo per sapere se la riserva dei follicoli ovarici è in esaurimento) si fa magari un test di altro genere…
“Se non sono incinta, allora, cosa mi sta succedendo?” Il sequel di questa puntata è un mix di ansie e preoccupazioni e magari di esami clinici, che rendono l’ingresso in menopausa un periodo sicuramente non bello, non facile. Anche nella coppia.
Ma il climaterio è così per tutte, a qualsiasi età arriva. Specialmente quando, all’irregolarità mestruale, si associano anche altri sintomi, quelli più immediatamente accostabili alla menopausa: le vampate di calore, il cuore che di colpo va a mille (tachicardia), il sonno disturbato, l’umore a terra.
A livello psicologico si attraversa dunque un momento critico nel quale però, avvertono gli esperti, il lavoro, gli interessi, gli hobbies, la famiglia e la cultura sono fattori protettivi perché tengono alta l’attenzione altrove, mantengono il corpo e il cervello attivi e fanno sentire la donna – in questo momento più fragile e “svuotata” dalla sua incapacità riproduttiva – attiva e partecipe, indispensabile, utile, necessaria.
Menopausa precoce: come la vive la coppia?
Il nervosismo si riflette anche nella vita familiare, nel rapporto con il partner, che spesso subisce (suo malgrado, diciamolo!) questo momento, senza poter capire ciò che sta accadendo. “La menopausa precoce è un grosso trauma innanzitutto per la donna, ma può essere un colpo duro da superare anche per l’uomo”, dice la ginecologa Alessandra Graziottin, che aggiunge: “Come si comportano gli uomini quando la loro donna va in menopausa? In tanti modi diversi: con profondo affetto, con complicità, con sollievo, ma a volte anche con rabbia o indifferenza, o con la fuga, reale o simbolica…”
Così, quando c’è un buon equilibrio e una buona sintonia, insomma quando la coppia è solida, si può imparare a percorre questa nuova strada insieme, più ripida solo all’inizio perché poi, dopo qualche tempo, i disagi e i dolori (psicologici e fisici) della menopausa tendono a scomparire.
Anche se il desiderio cala e la vita intima diventa anche più difficoltosa per via dell’incidenza della secchezza o dell’atrofia vulvo-vaginale, una coppia affiatata impara presto a coltivare i “piaceri di una stagione diversa, ma non meno ricca e intensa”, dice ancora Graziottin. Così è quando la menopausa arriva nei tempi previsti ma anche quando arriva prima. Non c’è nulla di differente.
“Il sollievo emerge quando la relazione sessuale era gradevole ma eternamente frenata dal timore di gravidanze indesiderate – continua il medico – In questi casi di solito è l’uomo che, sul finire della visita ginecologica, chiede combattuto fra l’imbarazzo e la speranza: “Ma davvero d’ora in poi possiamo andare tranquilli?”. Lei di solito lo fulmina con gli occhi, guardandolo di traverso, ma si vede che non è del tutto aliena dallo stesso sollievo!”
Inutile negare, però, che non è sempre così. Il partner potrebbe vivere negativamente il disagio della propria compagna: il calo del desiderio, magari il dolore ai rapporti potrebbero suonare come un rifiuto, specialmente se unito con mancanza di dialogo e di necessarie spiegazioni.
Questo può comportare tensioni e nervosismi nella coppia, litigi frequenti e malumori.
Superare i disagi della menopausa precoce e tornare a vivere intensamente, più di prima
Bene, che l’ingresso in menopausa non sia una passeggiata l’abbiamo fin troppo chiaro. Ma quel che è certo è che c’è luce in fondo al tunnel e che questo benedetto tunnel non è neppure troppo lungo!
A 40 come a 50 anni la cosa migliore da fare è rivolgersi a un ginecologo specializzato in problematiche legate alla menopausa. L’argomento non è tra i più gettonati dagli specialisti e spesso si tende – anche a livello medico – a liquidare la cosa come “condizione fisiologica”, facendo ben intendere alla donna che è una cosa da accettare e che c’è ben poco che si possa fare. Come dire: “Prima ti rassegni e meglio è”.
Ma non è così. C’è molto che si possa fare.
Innanzitutto è importante scegliere una figura professionale con cui costruire nel tempo un rapporto di fiducia e di confidenza, in modo da sentirsi a proprio agio e nelle condizioni di riferire eventuali disturbi della sfera intima e difficoltà nei rapporti sessuali. La cosa migliore da fare, specie se la coppia “accusa” questo momento, è di intraprendere questo percorso in coppia.
Lo racconta una donna, in una delle tante testimonianze di menopausa precoce che spiega come il giusto approccio medico-psicologico possa segnare la fine dei disagi e dei dolori (dentro e fuori): “Dopo un mese il dolore era completamente scomparso, e al primo rapporto che abbiamo avuto dopo tanto tempo sono rimasta sbalordita per come tutto era cambiato: addirittura mi sembrava meglio di prima della menopausa!
“A quel tempo, fumavo 30 sigarette al giorno, e la dottoressa mi disse che mi avrebbe seguita ma a patto che smettessi di fumare, iniziassi a dimagrire e a prendermi cura di me. La settimana successiva buttai le sigarette e da allora non ho più fumato, sto dimagrendo e – cosa più importante – ho cambiato stile di vita. Risultato: mi sento benissimo, piena di energia, di nuovo donna. Non sono più la stessa, tutto sta cambiando dentro di me… Quale grande trasformazione sto vivendo! Da un momento che vivevo come un lutto, allo scoprire che c’è tutta una vita fantastica che mi aspetta! Sarò sempre grata a quella dottoressa, alla sua coerenza, al suo impegno e alle sue doti professionali e umane. Se qualcuna di voi sta leggendo questa testimonianza, e magari teme la menopausa o la sta vivendo male come è capitato a me, le consiglio di non aspettare: non ce lo meritiamo di vivere quel momento di passaggio nel dolore e nella solitudine, ci meritiamo di vivere nella gioia e nella pienezza”.
(*) Referenze
- Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
- Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
- Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-37