Moltissime donne, dopo i 50 anni, avvertono e convivono con questo disturbo. Eppure sono poche quelle che riconducono irritazioni e bruciori alla menopausa e alle modificazioni che essa porta nel corpo femminile. È invece importantissimo parlarne al più presto con il ginecologo: ecco perché. (Alla fine di questo articolo abbiamo preparato anche un’infografica riassuntiva per te)
Il prurito intimo… chissà quante volte durante la vita hai sperimentato questa sensazione fastidiosa e stressante! Da ragazza hai avuto alcuni episodi di cistite, di infezioni da candida oppure semplicemente arrossamenti o irritazioni per via di prodotti per l’igiene intima sbagliati oppure per sfregamenti meccanici e sai che questo tipo di fastidio non trova sollievo facilmente.
Eppure, quando il prurito intimo si presenta in menopausa sono poche le donne che collegano il fastidioso sintomo a un “effetto” del tempo che passa e in particolare alle modificazioni ormonali che il corpo subisce durante la perimenopausa e la menopausa quando il livello di estrogeni scende.
Quasi la metà delle donne già dopo 3 anni dall’ultimo ciclo manifesta problemi di secchezza vaginale e se il fastidio non viene curato nel modo giusto, la percentuale è destinata a salire fino a diventare un problema generalizzato dopo 10 anni dall’arrivo della menopausa.
Quando la secchezza diventa un problema per la coppia
Inutile girarci intorno: durante il giorno, sebbene quel prurito noioso ci segua sempre, riusciamo a trovare un modo di non pensarci. Noi donne siamo così, siamo abituate a evitare pensiero del dolore e del fastidio facendocene una ragione. Il ciclo ce lo ha insegnato bene.
Ma quando accade che quello stesso prurito fastidioso insieme alla senzazione di secchezza diventa il motivo di una tensione di coppia, quando diventa il “terzo incomodo” di una relazione felice e tranquilla, quando impedisce persino di trovare il piacere di condividere dei momenti intimi con il tuo compagno di vita, allora quel fastidio si eleva a problema e diventa qualcosa che fa star male.
Molte donne pensano che sia normale, una sorta di martirio inevitabile dell’invecchiamento, ma non è così.
Il prurito intimo, così come la sensazione di secchezza e le piccole perdite ematiche (che possono intervenire dopo un rapporto oppure anche soltanto al contatto con la carta igienica o con l’asciugamano), sono la conseguenza di un assottigliamento dell’epitelio vulvare e vaginale: in pratica è come se i tessuti che compongono la vagina e la vulva si facessero via, via più fragili e sottili. Ecco perché a volte basta così poco per avere la sensazione come di un’infiammazione, di un’irritazione, di una lesione.
È chiaro che questa fragilità diventa un problema quando si crea l’occasione di un momento intimo con il partner. Avere delle perdite può essere imbarazzante, ma ancor di più essere costrette a fermarsi perché quello che sta accadendo è tutt’altro che piacevole: provoca dolore.
Il senso di sconfitta, la frustrazione, la tristezza per non essere in grado di soddisfare il partner possono prendere il sopravvento creando una piccola frattura nella coppia. Perché spesso lui non capisce, soprattutto se non ne fai parola, se tieni tutto per te, per vergogna o per paura.
Non è grave, specialmente se ne parli
Parlarne con il tuo partner, raccontare delle tue sensazioni e di ciò che sta accadendo al tuo corpo è il primo modo per far comprendere anche a lui cosa provi e perché il suo coinvolgimento sensuale non riesce a farti rispondere allo stesso modo. Non dipende dal sentimento, non c’entra nulla il sentimento. Ma lo stesso sentimento può essere motore per il superamento di questo ostacolo.
Se non riesci a essere sincera e a “metterti a nudo” in modo così profondo e privato, parlando della tua intimità (non siamo tutte uguali!) con il tuo partner non è un problema ma è invece fondamentale chiedere aiuto al tuo ginecologo o ad un ginecologo specializzato in menopausa.
A livello medico i problemi legati a secchezza e prurito intimi in menopausa sono estremamente comuni, così come lo sono le strategie per contrastarli. L’Atrofia Vulvo Vaginale (così come probabilmente la definirà lo specialista) quando viene diagnosticata nei primi tempi di insorgenza può essere efficacemente superata e tu potrai tornare a vivere la tua vita intima di coppia senza ansie, senza timori e con il giusto e normale coinvolgimento.
Basta una normale visita per diagnosticare il problema
Se pensi di essere in questa situazione non esitare a chiedere un appuntamento al tuo ginecologo oppure, se lo ritieni opportuno, puoi affidarti a un esperto in menopausa scegliendo dalla nostra lista il più vicino a te.
La visita sarà “normale”: un colloquio sui sintomi che ti preoccupano maggiormente e poi qualche test, come ad esempio quello sull’acidità dell’ambiente vaginale e sui livelli ormonali. Il primo si effettua appoggiando per qualche secondo una cartina tornasole alle pareti interne della vagina: è pertanto assolutamente indolore, oltre che veloce e fornisce immediatamente un risultato. Per l’esame che misura i livelli ormonali sarà sufficiente un semplice prelievo di sangue. Probabilmente il ginecologo effettuerà anche una ecografia per valutare lo stato generale di utero, vescica e ovaie e assicurarsi che non ci siano cisti o altre problematiche.
Niente di diverso rispetto a ciò che hai già affrontato chissà quante volte. Non preoccuparti. Fatti coraggio: è per il tuo benessere e per quello della tua vita di coppia.
(*) Referenze
- Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
- Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
- Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379