Dagli sbalzi d’umore all’ipertensione, molti dei fastidi tipici in menopausa dipendono da cambiamenti ormonali. Ecco come, cosa e perché accade.

Ad un certo punto della vita di ogni donna le mestruazioni terminano e con esse il periodo fertile. È in questo momento che inizia la menopausa ma l’interruzione del ciclo è uno dei pochi segnali visibili di questo cambiamento. In realtà, dentro il tuo corpo, la produzione ormonale, insieme a quella ovarica, subisce dei cambiamenti meno visibili.

Sbalzi ormonali in menopausa

Come ricordato dalla ginecologa Alessandra Graziottin, lo psichiatra francese Lavastine già nel 1908 parlò, nel caso delle donne, di “endocrinologia psichiatrica”, sottolineando come gli ormoni siano uno dei fattori che determina, più di qualunque altro aspetto fisiologico, “l’attività emotiva, cognitiva e neurovegetativa” della donna.

In realtà i cambiamenti ormonali iniziano prima della menopausa e interessano un periodo che precede l’ultima mestruazione: la perimenopausa. In questo periodo si possono infatti notare già dei cambiamenti nella composizione ormonale, anche se la possibilità di percepirli, così come il momento del loro inizio, è molto soggettiva e varia da donna, a donna.

Avvertire le avvisaglie premenopausali non deve mettere in allarme: ognuna di noi ha un corredo di ovuli determinato geneticamente dalla nascita. La menopausa è un fattore fisiologico e non deve essere percepita come una malattia, ma come una fase che copre circa un terzo della vita e che può e deve essere vissuta appieno, tenendo semmai sotto controllo le manifestazioni più fastidiose che solitamente sono determinate – in una fase iniziale – proprio dallo sconvolgimento ormonale che la menopausa comporta.

Gli sbalzi ormonali in menopausa possono influenzare la vita di coppia.

In questo senso, qualche domanda in più al tuo ginecologo o il semplice resoconto di ciò che sta accadendo al tuo corpo, può renderti non solo più tranquilla nell’affrontare questa normale fase della vita ma può anche contribuire a individuare per tempo frequenti disturbi che si evidenziano proprio in questo periodo (come l’atrofia vulvo vaginale), riducendone le conseguenze.

Vediamo cosa accade agli ormoni prima della menopausa, quando questa si manifesta e dopo qualche tempo dal suo arrivo.

Quali ormoni si modificano in perimenopausa?

L’età nella quale si entra in menopausa dipende innanzitutto da fattori genetici, tuttavia si può dire con buona certezza che per la maggior parte delle donne a partire dai 40 anni la produzione di ormoni da parte delle ghiandole endocrine diminuisce.

Oltre a estrogeni e progesterone, calano anche la serotonina e la melatonina, importanti per la regolazione del ritmo sonno-veglia, gli androgeni, che regolano la libido, e l’ormone della crescita, che aumenta fino ai 25 anni e poi inizia pian, piano a diminuire.

Insieme a questi ormoni diminuiscono naturalmente anche i livelli dello steroide DHEA (dall’impronunciabile nome scientifico deidroepiandrosterone) il più presente in assoluto nell’organismo umano. Questo steroide, prodotto dalle ghiandole surrenali, interviene sulla produzione di testosterone, di estrogeni e di progesterone ed è considerato importante anche per il benessere fisico e mentale.

Conseguenze degli sbalzi ormonali in menopausa

Si sta peggio di prima? Non necessariamente. In molte donne questa fase non provoca grossi fastidi, tuttavia potrebbero manifestarsi lievi disagi come:

Queste manifestazioni sono tanti i piccoli avvertimenti che fanno capire che le ovaie non lavorano più a pieno ritmo. Ma non c’è niente di patologico e, soprattutto, puoi fare tanto per recuperare il tuo benessere quotidiano!

Quando ci si avvicina alla menopausa vera e propria gli ormonideterminano le prime alterazioni del ciclo mestruale. Anche in questo caso la soggettività e il fattore genetico generano sensibili differenze da donna, a donna, tuttavia quel che accade più di frequente è che dai 28 giorni “normali” di ciclo si passa a intervalli più brevi, il flusso diventa più abbondante e possono verificarsi perdite ematiche tra una mestruazione e l’altra.

Anche questo accade perché gli equilibri ormonali non sono più gli stessi e il progesterone, responsabile della proliferazione della mucosa uterina, non riceve più stimoli in maniera “abituale”.

Quando poi calano anche gli estrogeni il ciclo invece torna ad allungarsi e le mestruazioni iniziano a diradarsi e a saltare. La menopausa, però, non è ancora effettiva e infatti la produzione uterina non è interrotta del tutto: in questo momento sei ancora fertile.

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Sbalzi ormonali: c’è chi scende e c’è chi sale

Quando le ovaie cessano del tutto la loro attività e il ciclo mestruale si interrompe definitivamente è segno che la menopausa vera e propria è arrivata.

In questa fase il livello di tutti gli ormoni prodotti dal sistema endocrino (non solo estrogeni e progesterone) diminuisce in modo determinante e sensibile: la tiroide, le ghiandole surrenali, l’ipofisi, lavorano meno.

C’è qualcosa che però il nostro corpo produce maggiormente, almeno nella prima fase della menopausa e si tratta di cortisolo e adrenalina i cosiddetti “ormoni dello stress” che possono agire in modo sfavorevole sul sistema nervoso e determinare momenti di crisi e disagio.

Gestire gli sbalzi ormonali in menopausa

Tuttavia ci sono almeno 3 modi di ovviare in modo naturale al disequilibrio ormonale proprio di questo periodo:

Attenzione, non è – come sembra – solo una questione psicologica.

Certamente sport, amore e cultura fanno bene all’umore, ma anche in questo caso la spiegazione può trovarsi negli equilibri ormonali che fanno la loro parte: le endorfine e l’ormone della crescita (che ha effetto, ad esempio, sul tono muscolare) mantengono livelli più elevati rispetto a chi conduce una vita sedentaria, “casta” e senza stimoli mentali.

Sbalzi ormonali? Si torna all’equilibrio in postmenopausa ma attenzione a…

Per molte donne la post menopausa può essere un momento di ritrovato benessere, una vera “età dell’oro” durante la quale spesso si torna a godere della vita di coppia, visto che ormai i figli sono grandi e autonomi, ci si può dedicare a viaggi e hobbies con più tranquillità e agli affetti familiari.

Questo accade perché – di fatto – anche gli ormoni trovano un nuovo equilibrio: attraversata la fase più critica di passaggio dalla fase fertile a quella della menopausa, il corpo si “riabitua” a questa nuova situazione. Infatti, la maggiorparte dei disturbi, nella maggiorparte delle donne, diminuisce spontaneamente.

C’è però un fattore da tenere ben d’occhio: si tratta della salute intima. Pruriti continui e sensazione di secchezza sono da controllare e riferire al ginecologo: si potrebbe trattare di una condizione che interessa il 50% delle donne in menopausa e postmenopausa. Si chiama Atrofia Vulvo vaginale e può avere ripercussioni sul benessere quotidiano e sul benessere della coppia.

Donna con Atrofia vulvo-vaginale Donna con Atrofia vulvo-vaginale
Icona menopausa Buono a sapersi

Dolore ai rapporti

Il 59% delle donne in post-menopausa evita l'intimità sessuale.

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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