Anche in menopausa si può ancora contrarre l’HPV, noto anche come papillomavirus. Ecco cosa devi sapere.
Il papillomavirus – o HPV (Human Papilloma Virus) – è un tipo di infezione trasmissibile per via sessuale, piuttosto diffusa sia tra gli uomini che tra le donne, anche giovanissime. Negli ultimi anni è stato sperimentato con successo un vaccino che viene proposto già a partire dai 12 anni di età.
In questo post parleremo di:
Esistono circa 200 ceppi diversi di HPV, classificati tra “alto rischio” e “basso rischio”: alcuni sono particolarmente temuti perché, quando l’infezione non si risolve spontaneamente mediante la naturale risposta del sistema immunitario, il papillomavirus può evolvere in forme tumorali.
Le lesioni da HPV, infatti, possono causare:
- tumore della cervice uterina
- tumore della vagina e della vulva
- tumore di faringe e laringe
- altre lesioni benigne dell’apparato genitale (verruche e condilomi)
Come per tutte le malattie sessualmente trasmissibili, i fattori di rischio possono essere legati a rapporti occasionali non protetti, numero di partner e frequenza dei rapporti. L’identikit delle persone più esposte, dunque, ricalca quello di persone con una vita sessuale attiva. Non c’entra l’età, dunque, ma l’attività intima: il papillomavirus si può contrarre anche in menopausa.
Quali sono i rischi che porta il papillomavirus?
In menopausa, a causa dei cambiamenti nell’equilibrio ormonale, le infezioni potrebbero essere più frequenti del solito; cistiti o infiammazioni vulvo-vaginali possono attecchire più spesso perché le variazioni nei livelli di estrogeni e progesterone modificano il pH dell’ambiente vaginale che diventa meno acido e dunque meno efficace nella sua funzione di difesa naturale da virus e batteri.
C’è da aggiungere anche un’altra considerazione circa la possibilità di ammalarsi di HPV alla fine della vita fertile: c’è un legame tra carenza di estrogeni e indebolimento del sistema immunitario e questa condizione potrebbe esporre maggiormente all’ “attacco” del virus.
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Quali sono i sintomi dell’infezione da papilloma virus (HPV)?
Nella maggior parte dei casi l’infezione da papillomavirus umano è asintomatica, quindi non presenta sintomi specifici e viene addirittura “risolta” spontaneamente dal sistema immunitario. È dunque possibile che nel corso della vita tu abbia contratto l’HPV e che poi tu lo abbia sconfitto senza neppure avvertire la presenza di questo agente patogeno. Si tratta naturalmente dei ceppi più innocui che non provocano degenerazioni cellulari.
In altri casi, invece, il virus dell’HPV potrebbe determinare verruche, escrescenze o condilomi nella zona genitale (sia interna che esterna), dove possono creare prurito e bruciore. Queste lesioni possono comparire anche nella mucosa del cavo orale. Anche in questo caso, di solito, non si tratta di ceppi particolarmente aggressivi.
I casi più gravi riconducibili ai ceppi di papillomavirus ad alto rischio che provocano cioè lesioni degenerative che possono condurre a forme tumorali, allo stesso modo, non presentano una sintomatologia specifica. Tuttavia, quando l’infezione è in una fase più avanzata, si possono rilevare anche:
- perdite ematiche
- prurito e bruciore intimi
- dolore pelvico
- dolore durante e dopo i rapporti
Come vedi, si tratta di disturbi piuttosto generici che possono essere riconducibili anche ai più comuni fastidi intimi della menopausa.
Come si scopre il papilloma virus?
Quanto abbiamo appena detto è sufficiente per comprendere che non ci sono veri e propri campanelli d’allarme. Questo significa che la cosa più utile da fare è quella di fare un test periodicamente, almeno ogni 2 anni, come consigliano tutti i ginecologi.
Ecco perché è buona regola prenotare ogni 12 mesi una visita dal ginecologo, soprattutto negli anni della menopausa, nei quali è ancora più importante monitorare il tuo stato di salute rispetto ai cambiamenti che possono coinvolgere l’organismo in conseguenza del calo nella produzione di ormoni.
Per essere tranquilla che tutto sia a posto, bastano una visita ginecologica, un’ecografia e un Pap-Test, l’esame più importante per l’indagine sul papilloma virus. Si tratta di un esame rapido e totalmente indolore che ancora oggi si conferma lo strumento principe per la diagnosi precoce del papillomavirus, del cancro del collo dell’utero e di altre patologie.
HPV in menopausa: la prevenzione
Certamente una vita affettiva stabile – come può essere in genere consueto nell’età matura – diminuisce drasticamente il rischio di contrarre l’HPV. Il pap-test e le visite ginecologiche sono e restano poi un’ottima consuetudine da mantenere come prevenzione.
Se invece non hai una relazione stabile, devi porre particolare attenzione. Il motivo è che in menopausa, non dovendoti più preoccupare del rischio di una gravidanza indesiderata, probabilmente l’uso del preservativo potrebbe essere abbandonato. In realtà, è una più che buona regola averlo sempre, proprio perché il condom ha una funzione protettiva rispetto alla maggior parte delle malattie infettive a trasmissione sessuale che esistono ancora e – anzi – sembrerebbero persino in aumento.
Il preservativo protegge anche dall’HPV e quindi usarlo è ancor più importante, anche se non con funzione anticoncezionale. Bisogna essere consapevoli, inoltre, che molte infezioni a trasmissione sessuale si possono contrarre anche senza un rapporto completo: è sufficiente il contatto tra secreti infetti e mucose. Ecco perché è importante usare il preservativo dall’inizio del rapporto: può contribuire a tenerti alla larga da infezioni e malattie.
Se hai contratto l’HPV: trattamenti possibili
Come abbiamo già spiegato sopra, è possibile che le lesioni causate da HPV guariscano spontaneamente senza alcun trattamento. Questo però non deve indurti a pensare che si tratti di una infezione innocua o banale. Anche quando i segnali esterni scompaiono (verruche o irregolarità nelle mucose), il virus può infatti essere ancora presente nell’organismo umano.
Il ginecologo saprà consigliare il trattamento più adeguato a ciascun caso: esistono soluzioni antivirali per curare le manifestazioni cutanee lievi mentre, nei casi più severi, è possibile intervenire chirurgicamente con diverse modalità e tecniche. Anche eventuali lesioni precancerose vengono trattate chirurgicamente.
Ricorda sempre che la prevenzione è fondamentale: più precoce è la scoperta dell’infezione, meno severe saranno le conseguenze.