In menopausa alcune infezioni vaginali, possono essere più frequenti. Ecco perché e come non confondere i sintomi dell’una con quelli dell’atrofia vulvo-vaginale.
Il pH vaginale nelle donne in premenopausa è minore di 4.5 e riflette la produzione di acido lattico da parte della flora dei lactobacilli. Il pH vaginale aumenta fino ad oltre 6 nelle donne in postmenopausa a causa della riduzione della colonizzazione vaginale da parte dei lattobacilli, in conseguenza di una diminuzione del glicogeno, e di un assottigliamento dell‟epitelio vaginale. Per tali ragioni, la vagina in postmenopausa è a rischio di infezioni e infiammazione e anche di atrofia vulvo-vaginale.
Così come la cistite, anche le infezioni vaginali causate da batteri o funghi sono scomode “compagne di viaggio”. In particolare l’infezione da Candida è particolarmente diffusa durante l’età fertile ma può presentarsi anche in menopausa spesso in forma recidivante.
La candidosi è una forma di vaginite causata da un fungo, scientificamente noto come Candida albicans (il più comune). Come nel caso dell’Escherichia Coli, che è già presente nel nostro organismo come microrganismo attivo nell’ultimo tratto intestinale, così anche la Candida fa parte della flora microbica presente in vari distretti del nostro organismo come l’intestino, la vagina e la bocca.
È in presenza di particolari condizioni che la Candida “silente” diventa aggressiva e causa la comparsa di infezioni che possono comparire in parti differenti del corpo:
- sulla cute in forma di dermatite
- nella bocca come un’afta o una stomatite
- nella mucosa vaginale come vaginite
I sintomi della vaginite da candida, individuarla senza confonderla con l’atrofia vulvo vaginale
In particolare questa infezione ha un sintomo piuttosto specifico nella comparsa di perdite caseose, ovvero biancastre e dalla consistenza grumosa, simili a latte cagliato. Queste perdite, che si concentrano tutto attorno all’ingresso della vagina e all’interno delle piccole labbra, possono accompagnare altri sintomi tipici:
- bruciore e irritazione delle parti intime
- gonfiore nella zona vulvo-vaginale
- dolore durante i rapporti sessuali
- prurito forte, talvolta incontenibile, ai genitali, anche notturno che non trova sollievo neppure grattandosi
La maggior parte di questi sintomi sono comuni anche ad altri disturbi, primi fra tutti quelli direttamente correlati con la menopausa, come l’Atrofia Vulvo Vaginale . Anche nel caso dell’atrofia vulvo-vaginale si possono avvertire dolori e fastidi durante i rapporti, possono frequentemente occorrere irritazioni oltre a stati pruriginosi, connessi al senso di secchezza vaginale.
Proprio per questa somiglianza nei sintomi è importante chiedere il parere di un ginecologo e sottoporsi agli esami di routine necessari per individuare eventuali infezioni batteriche o da candida (di solito un tampone vaginale). Tuttavia dopo aver individuato la presenza di candidosi, come spiega la ginecologa Alessandra Graziottin: “È essenziale che il medico, di fronte a un’infezione […] specie se recidivante, faccia una rapida ma rigorosa valutazione dei diversi fattori in gioco, per formulare una diagnosi accurata e disegnare una strategia terapeutica multimodale personalizzata che abbia la massima probabilità di:
- curare bene il singolo episodio;
- evitare la progressione verso la vestibolite vulvare (che interessa ben il 22% delle donne con Candida);
- ridurre la probabilità e la frequenza delle recidive”.
Fattori predisponenti e fattori precipitanti della candida vaginalis
Da un lato esistono, come sottolineano gli specialisti, dei fattori predisponenti ovvero delle condizioni che rendono delle donne più vulnerabili all’infezione rispetto ad altre.
È il caso di donne con problemi di metabolismo glucidico nelle quali, anzi una candidosi recidivante può essere anche il primo marker di diabete non ancora diagnosticato, o di fattori immunitari o endocrini più complessi. Tuttavia la candida recidivante può essere anche dovuta a errori nella dieta, quando è troppo ricca di zuccheri semplici e lieviti. In alcuni casi anche l’uso esclusivo di biancheria intima sintetica, di salvaslip o di abbigliamento eccessivamente attillato possono costituire un fattore predisponente.
Accanto a questioni legate ad abitudini o predisposizioni genetiche o metaboliche, ci sono dei fattori precipitanti che favoriscono la comparsa di una infezione: “scatenano la Candidiasi sintomatica, […] inducono la moltiplicazione della Candida, l’aumento della sua aggressività nei confronti delle cellule della mucosa vaginale e/o l’alterazione della qualità delle difese dell’ospite”.
È il caso di trattamenti antibiotici, che possono influire sulla flora batterica a difesa naturale della zona vulvare, oppure di rapporti intimi quando la lubrificazione è scarsa o assente.
Secchezza e prurito intimo: ecco perché possono essere concausa di una infezione da candida
Durante la menopausa uno dei fattori che più spesso le donne lamentano, volendo mantenere una vita di coppia attiva, è la comparsa di secchezza vaginale che non dà la possibilità di avere rapporti intimi fluidi. Spesso proprio il tentativo di vivere un momento privato con il partner si trasforma in una serie di tentativi dolorosi, frustranti e imbarazzanti che portano molte donne, alla fine, a rinunciare all’impresa.
La secchezza intima infatti può portare a irritazioni e micro-lacerazioni delle pareti vaginali che di per sé costituiscono un fattore precipitante per la candida.
In questi casi è perciò ancor più importante parlarne con il ginecologo che, individuando la giusta cura, sia per l’infezione da candida o da altri batteri che per la secchezza vaginale, può riportare la coppia a vivere momenti sereni.
Come prevenire l’infezione da candida
La prevenzione è un fattore protettivo molto efficace per scongiurare l’insorgenza di infezioni intime. Per questo motivo è importante:
- Seguire un’alimentazione bilanciata senza eccesso di prodotti lievitati o dolci. È fondamentale seguire uno stile nutrizionale sano che tenga conto dell’età e dello stile di vita.
- Una dieta bilanciata con il giusto apporto di fibre aiuta anche a mantenere una funzione intestinale regolare, un altro elemento importantissimo per scongiurare candidosi recidivanti.
- Curare correttamente l’igiene intima che non sia troppo blanda né troppo aggressiva: in menopausa è bene scegliere detergenti adatti e delicati proprio per non interferire con le difese – già più blande del solito – delle parti intime. Per lo stesso motivo non bisogna eccedere con la pulizia, due bidet al giorno sono sufficienti.
- È bene usare biancheria intima di cotone naturale, possibilmente senza percentuali di sintetico, perché proteggono in modo più delicato e non “scaldano”, irritando per sfregamento.
- In caso di necessità si possono utilizzare assorbenti o proteggi slip in cotone bianco lavabile: possono apparire scomodi e demodé ma sono in grado di offrire una protezione per le piccole perdite senza irritare la vagina.
- Sarebbe bene evitare indumenti sintetici e stretti specie nella zona del cavallo o in vita. In caso di infezione da candida è importante lasciar respirare i tessuti.
(*) Referenze
- Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
- Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
- Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379