La secchezza intima in menopausa viene spesso percepita come un fastidio noioso. Ma può non essere solo questo: bisogna imparare a prenderlo “sul serio” e gestirlo con l’aiuto dello specialista. Ecco perché.

Quando parliamo di menopausa, spesso ci focalizziamo su disturbi come le vampate di calore o l’irritabilità, sicuramente più noti e meno “privati” giacché non riguardano la sfera intima. Ma c’è un altro aspetto che merita una particolare attenzione: la secchezza vulvare e vaginale.

Questo disturbo è estremamente comune e, secondo uno studio1, rappresenta il problema più frequente associato all’Atrofia Vulvo Vaginale, interessando ben il 70% delle donne coinvolte.

Secchezza intima: ma cosa significa?

Di solito inizia con il prurito, a volte la sensazione è di bruciore.

Ogni donna potrebbe avere una percezione differente della secchezza intima; è abbastanza frequente che si possa avvertire inizialmente solo fastidio o prurito nella zona intima, come per una infezione locale.

Già a questo punto iniziale, infatti, è piuttosto comune che si pensi proprio a un’infezione ricorrendo magari – in automedicazione – ad antisettici locali blandi, saponi disinfettanti o lavande, affidandosi alle consuetudini che ogni donna ha costruito nella sua vita rispetto ai piccoli disturbi che sono abbastanza tipici nella vita intima di ciascuna di noi. Tuttavia, queste automedicazioni possono anche essere inappropriate e non sono comunque una pratica consigliata.

Il “pensiero” nasce però quando questo fastidio non passa. Passano i giorni, le settimane, i mesi, ma questo prurito, magari accompagnato da una sensazione di bruciore, sembra addirittura peggiorare. Potrebbero anche iniziare a manifestarsi sensazioni dolorose, specialmente durante i rapporti.

Di solito, a questo punto, le donne comprendono che è necessario rivolgersi a un ginecologo.

Ma perché non farlo prima?

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Secchezza intima e Atrofia Vulvo Vaginale

Il fatto è che nella maggior parte dei casi – abbiamo visto i risultati dell’indagine – questi pruriti che si possono manifestare dopo la menopausa possono essere le prime avvisaglie di una condizione progressiva (cioè, che peggiora nel tempo) che interessa almeno il 50% delle donne.

L’AVV (come viene solitamente abbreviata) può condurre a disturbi molto impattanti sul benessere quotidiano: da difficoltà nella vita sessuale, a dispareunia, a perdite ematiche fino – nei casi più gravi – a difficoltà nel movimento: anche camminare o star sedute potrebbe diventare fastidioso o doloroso.

L’Atrofia Vulvo Vaginale può essere gestita con un approccio in fase iniziale: quanto prima riesci a parlarne con il ginecologo, tanto meglio puoi controllare i disturbi correlati e mantenere la tua vita intima soddisfacente e, soprattutto, attiva.

Impatto dell’Atrofia Vaginale e della secchezza sulla vita sessuale

L’Atrofia Vulvo Vaginale non è solo una questione di disagio fisico; ha un impatto significativo anche sulla vita intima delle donne in menopausa. Ed è un elemento importante, giacché oltre la metà delle over50 – com’è giusto che sia – è attiva sessualmente.

Secondo la ricerca che abbiamo citato1:

  • Il 62% delle donne riferisce difficoltà nella vita intima
  • il 72% ha problemi nei rapporti sessuali
  • il 66% sperimenta una riduzione della sessualità a causa dei fastidi
  • nel 60% dei casi questo influenza la relazione con il partner

Il supporto del ginecologo è fondamentale

Abbiamo visto quanto l’Atrofia Vulvo Vaginale e il prurito intimo ad essa spesso connesso, possano essere impattanti sulla vita quotidiana e sul benessere delle donne.

In questo senso un dialogo schietto e sincero con il ginecologopotrebbe essere risolutivo per la gestione dell’AVV negli anni a venire.
Ma c’è un… ma.

Più della metà delle donne (62%) discute della condizione intima con il ginecologo1 ed è sicuramente un fatto positivo: i ginecologi, infatti, si fanno promotori di conversazioni sull’Atrofia Vulvo Vaginale solo nel 10% dei casi.

Questo dato mette in luce la necessità di trattare apertamente il tema, nonostante il senso di vergogna che potrebbe riguardare una porzione di donne, specialmente se vengono tirate in ballo tematiche che riguardano la sessualità.

Trattamenti per l’Atrofia Vulvo Vaginale

La ricerca citata racconta di una gestione del problema spesso tardiva. Si potrebbe intervenire efficacemente sin dai primi pruriti intimi visto che esistono trattamenti, anche orali non-ormonali, che possono aiutare anche nel lungo periodo.

  • La ricerca dice che la maggior parte delle donne ricorre a prodotti da banco come primo trattamento
  • Il 32% delle donne non ha mai ricevuto trattamenti
  • Il 60% delle donne trattate ha ricevuto indicazioni dal ginecologo

Circa il 45% delle donne si dichiara soddisfatta del trattamento. Le maggiori criticità che le donne incontrano nel seguire le prescrizioni sono legate alla modalità di somministrazione dei farmaci (specialmente nel caso di trattamenti topici) e al timore diffuso nei confronti dei prodotti ormonali. Sappi, però, che esistono alternative orali e non ormonali efficaci che puoi discutere con il tuo ginecologo.

Intervieni al più presto: cerca supporto presso il ginecologo, può aiutarti davvero

Per le donne in menopausa è fondamentale non isolarsi e cercare attivamente supporto e consulenza medica. È essenziale non solo per trattare i sintomi ma anche per migliorare la qualità della vita e mantenere un’intimità soddisfacente.

Ricorda: la tua salute intima è importante e merita attenzione e cura. Non esitare a parlare apertamente con il tuo ginecologo e a cercare le soluzioni più adatte a te. La menopausa è una fase naturale della vita di una donna, e con il supporto giusto, può essere gestita efficacemente.

Per trovare un ginecologo nella tua zona e ricevere consulenza specifica, visita il nostro sito e utilizza il nostro servizio di ricerca. Non lasciare che la menopausa definisca la tua vita: prendi in mano la tua salute oggi stesso.

Fonti:

  1. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26581580/

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