La secchezza vulvare è un problema che le donne tendono a non condividere. Confidarsi con un’amica può essere un ottimo sistema per aprirsi e successivamente trovare il coraggio per parlarne e rivolgersi ad un ginecologo esperto in menopausa.
“L’amicizia è un’anima che abita in due corpi, un cuore che abita in due anime”.
(Aristotele)
Quando ho avuto il ciclo per la prima volta, da ragazzina la mia mamma non perdeva l’occasione per annunciare, fiera, a parenti e amici che ero “diventata signorina”. Io avrei voluto sprofondare, diventare invisibile: perché mai urlare al mondo una cosa così personale e privata? Perché la mia vita intima sarebbe dovuta diventare un qualcosa di pubblico dominio? Una volta si usava così. Ma quel senso di vergogna mista a violazione non mi si sono scollate più di dosso.
Ricordo che passò molto tempo, quasi un anno, prima che mi decisi a parlarne con un’amica, chiedendole se anche lei… e fu un vero sollievo sentirsi dire di sì, che anche lei aveva avuto il ciclo per la prima volta. Da lì ci siamo fatte forza l’una con l’altra e ci siamo raccontate dei nostri mal di pancia, dei malesseri, della noia che la gestione del ciclo mestruale comportava. Abbiamo trovato una spalla e quando avevamo disagi o fastidi, sapevamo a chi potevamo rivolgerci.
Così per la menopausa e per i disturbi che la caratterizzano. Sono fatti privati e comprendo benissimo che moltissime donne abbiano vergogna a parlarne, ma trovare una “spalla” con la quale condividere e confidarsi è fondamentale per imparare a parlarne senza vergogna e per risolvere fastidi, dolori e disagi.
Parlarne fa bene e condividere “alleggerisce il cuore”
Da qualche tempo i rapporti con il tuo compagno hanno subito una battuta d’arresto. Non è una questione legata alla passione oppure al sentimento, è che da quando sei in menopausa è come se il tuo corpo non collaborasse più, non partecipasse più alle tue emozioni, lasciando che tutto fili liscio come al solito.
Se durante il giorno sono pruriti continui e fastidi anche solo quando le parti intime sfregano la biancheria o l’asciugamano dopo l’igiene quotidiana, alla sera, quando tu e il tuo partner tentate di vivere dei momenti piacevoli, sono addirittura dolori.
Non sai cosa ti accade, è come se tu volessi ma il tuo corpo non più.
E non è facile da spiegare, senza essere fraintese. Ecco perché moltissime donne nicchiano e aspettano parecchio prima di parlarne con il partner o – ancor di più – con il ginecologo. Qualcuna confonde la secchezza e il prurito con una infezione (da cistite oppure da candida) ma quando i sintomi e la secchezza non passano ecco che i pensieri, i timori e gli imbarazzi si insinuano nella mente.
Cosa avrò? È giusto parlarne con qualcuno? Come lo racconto? A chi lo racconto?
Avere un’amica con la quale parlarne è molto confortante e a volte dà la misura giusta a ciò che ti accade. Se può esserti di conforto sappi che una donna su due, dopo la menopausa ha problemi di secchezza e che desiderare di avere ancora una vita di coppia attiva è normale, così come è normale desiderare un rapporto soddisfacente sotto tutti i punti di vista.
Non sentirti inadeguata: è vero che le insicurezze fanno parte del genere umano ma quel senso che ti porta a non sentirti “a posto” non genera emozioni positive, anzi produce più frequentemente ansia, vergogna e senso di colpa.
Un’amica può aiutarti a rimettere nel giusto quadro le tue emozioni e il tuo disagio, semplicemente ascoltandoti e lasciandoti parlare.
Non solo. Il fatto di parlarne “alleggerisce” l’ansia e la tensione che il tuo disagio può portare nelle tue giornate e costituisce – nel contempo – anche una sorta di “prova generale”: raccontare la stessa cosa al ginecologo sarà più semplice.
Confidarsi prima di andare dal ginecologo? Sì, ma…
Confidarsi con un’amica raccontando i disagi che si provano nella vita intima, le problematiche connesse con l’atrofia vulvo-vaginale con la menopausa e con la vita quotidiana è senza dubbio l’inizio di un percorso positivo di sollievo.
Ricorda, però, che un’amica può essere la tua confidente, può comprenderti ed essere partecipe dei tuoi dolori e fastidi ma non potrà essere contemporaneamente anche il tuo medico (a meno che non lo sia per davvero).
Dopo esserti sfogata e alleggerita, è necessario che tu chieda anche il parere di un ginecologo, possibilmente esperto in questioni inerenti la menopausa, perché non c’è nulla che possa essere più efficace di una terapia ad hoc, studiata dunque su misura dei tuoi sintomi e dopo aver analizzato esami anamnestici e aver elaborato una precisa diagnosi.
Evita il fai-da-te oppure il “me l’ha consigliato la mia amica”, perché potresti scegliere un percorso inconcludente e non risolvere i tuoi disagi.
(*) Referenze
- Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
- Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
- Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379