di Rossella Boriosi
Autrice del libro “Nega, ridi, ama. Diario tragicomico di una menopausa”, Giunti.
Quando arriva la menopausa, la prima reazione è negarla: “Menopausa chi, io? Ma se ho un ritardo di soli diciotto mesi…”. Se anche tu stenti a riconoscerne i segnali – o se colpevolmente ti ostini a ignorarli – ecco una guida semiseria di comportamenti che dimostreranno in maniera certa e incontrovertibile che, spiace, ci sei dentro!
È successo vent’anni fa ma lo ricordo come fosse ieri: il web era agli albori e noi mamme di bambini piccoli ci confrontavamo nelle piazze virtuali dell’internet primordiale scambiandoci conforto e confronto, sentendoci depositarie di una sorellanza antica e, allo stesso tempo, pioniere di una forma di comunicazione avveniristica che rendeva i temi della maternità nuovi di zecca.
Nel tourbillon dei dubbi su svezzamento e dentizione spiccavano le preoccupazioni di una quarantottenne, puerpera attempatissima, che si diceva spaventata da una possibile nuova gravidanza. I segnali c’erano tutti: gonfiore, instabilità umorale, assenza di mestruazioni da ben sette mesi. “Che ne pensate?” chiedeva.
Pensavamo che fosse in menopausa, ecco cosa; che si mettesse l’utero in pace, a meno che la domanda non fosse una provocazione mal riuscita. Ma non lo era, e la signora ci rimase malissimo.
Siccome Dio è lento, ma giusto, qualche lustro più tardi mi sono trovata davanti al ginecologo nel tentativo di convincerlo che, a 49 anni, ero nuovamente incinta. Forse.
Lui mi rise in faccia e chiese se non avessi considerato l’ipotesi di essere in menopausa. Non lo ero, risposi piccata, e non lo sarei stata fintanto che avessi indossato jeans strappati e scarpe sportive.
Poi, si sa come vanno le cose: una mette insieme i segnali inequivocabili che il corpo le manda e questi si incastrano perfettamente come tessere di un puzzle restituendo un’immagine chiara e inconfutabile, una scritta nera su fondo bianco che recita: menopausa.
Eppure talvolta ancora non basta, ancora monitoriamo il nostro corpo e ci confrontiamo nei social: sono in menopausa da tre anni, possibile che stia ovulando? Non ho mestruazioni da mesi ma seni gonfi e capezzoli doloranti: secondo voi? M’è tornato il ciclo dopo due anni, significa che ero entrata in menopausa e ne sono uscita?
Su questa reticenza ad accettare l’inevitabile mi sono data una spiegazione: non importa quanto si sia consapevoli di sé e del proprio corpo, non importa che si sia passate attraverso le turbolenze del menarca, dei cicli dolorosi, delle gravidanze e del post parto e che ora non ci resti che arrivare a quell’ultimo, fisiologico traguardo: quando si inciampa nella menopausa la prima cosa che faremo sarà negarla.
Per evitare che questo accada ho predisposto un pratico elenco di segnali che toglieranno ogni dubbio. Non si tratta di evidenze scientifiche quanto piuttosto comportamenti, stati d’animo e paturnie che connotano anagraficamente le donne della mia età. Riconoscersi non significa essere in menopausa, ma le donne in menopausa vi si riconosceranno. E anche se hai tutti gli estrogeni al posto giusto, la riserva ovarica piena e una corretta lubrificazione, annuire ad almeno cinque di questi punti significa che sì, sei in procinto di entrare in menopausa e sì, sei pronta ad accettarlo.
Elenco dettagliato ma non esaustivo di comportamenti che dimostrano che sei prossima alla menopausa
- Quando sei in auto e parte la hit che ha fatto da colonna sonora all’estate del 1986, la canti a squarciagola mettendo in imbarazzo i figli. Se putacaso arrivi a destinazione prima che la canzone finisca, blocchi le portiere e li costringi ad ascoltarla tutta
- Quando tua figlia ti chiede di comprarle una nuova t-shirt ripensi alla tua adolescenza vissuta nel segno dei no che aiutano a crescere, e acconsenti. Poi però traduci il prezzo in lire e la rimetti sullo scaffale
- Ti chiedi come facciano i ragazzi di oggi a innamorarsi senza Careless Whispers
- Sull’autobus, insulti il tizio che ti lascia il posto a sedere proprio mentre gli stavi lanciando sguardi allusivi
- Chiami “ bambino” chiunque abbia meno di diciotto anni, mentre dai diciotto ai cento sono tutti “ragazzi” – ma, soprattutto, “ragazze”
- Sai che c’è gente nata dopo gli anni Novanta, ma non ci credi
- Quando“i bambini” ascoltano la musica anni Ottanta vestiti secondo la moda degli anni Novanta ti arrabbi perché non rispettano la giusta cronologia. E comunque ti arrabbi di più quando rifanno le cover delle canzoni della tua giovinezza. Ma come si permettono!
- Quando ti arrabbi ti vengono le vampate di calore
- Ti ricordi quando Trump compariva come ospite nella tua serie tivu preferita
- Dici più parolacce dei tuoi figli sentendoti supergiovane (ma loro ti guardano col sopracciglio alzato)
- Trovi che i Millennials siano una generazione di conservatori benpensanti e conformisti, ma ti guardi bene dal dirlo perché sono i tuoi capi
- Gli amici dei tuoi figli ti danno del Lei
- Guardando la foto di un attore sexy pensi quanto debba sentirsi orgogliosa sua madre. Poi vai su Wikipedia a controllarne l’età: potrebbe essere il figlio che non hai avuto quella volta che ti sei dimenticata di mettere il diaframma, nel 1992
- Cerchi di usare uno slang giovane ma ti escono parole come “togo” e “sfitinzia”, così poi devi spiegarne il significato (arrivata a “paninaro” ti viene da piangere)
- Cerchi su Google gli acronimi che i tuoi figli usano nelle conversazioni in chat
- Vai in rete a cercare le ragazze di Non è la Rai per vedere come sono invecchiate; decidi che stai meglio tu. Poi verifichi lo stato dei tuoi addominali e il grado di sventolio dei tuoi bicipiti
- Continui ad acquistare assorbenti e, peggio ancora, li indossi. Che diamine, sei troppo giovane per i pannoloni da incontinenza!
- Quando incontri un tuo vecchio compagno di classe pensi che sia invecchiato proprio male e che non l’avresti mai riconosciuto. Poi trovi una scusa per scandire il tuo nome nel timore che a lui capiti la stessa cosa
- I tuoi ex sono diventati brutti. A prescindere
- Tua figlia chiede se quando eri giovane esisteva il televisore. La metti in punizione per l’insolenza ma cambi discorso quando ti chiede del telecomando
- La tua idea di “home fitness” si ferma ai video di Jane Fonda e Olivia Newton John
- Quello che per i tuoi figli è tecnologicamente obloseto per te rappresenta ancora avanguardia
- Hai avuto il tuo primo cellulare nel 1998
- Ti senti orfana quando muore un cantante dei tuoi vent’anni
- Guardi Flashdance e lo trovi lento e noioso
- Non ti saresti nemmeno immaginata di arrivare a questa età. E invece…
Se non ti riconosci in nessuno di questi punti, sei salva: la menopausa è un obiettivo lontano. Se hai annuito più volte, sei pronta per la menopausa e la tua prima mezza età. Eccoti un pratico elenco di ginecologi che può aiutarti a superare la seconda metà in arrivo.
(*) Referenze
- Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
- Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
- Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379