di Rossella Boriosi
Autrice del libro “Nega, ridi, ama. Diario tragicomico di una menopausa”, Giunti.

Una volta era semplice individuare una donna in menopausa: era quella che indossava abiti leggeri per far fronte alle vampate di calore, larghi per nascondere il girovita in espansione, sobri per armonizzarli con la nuova situazione ormonale e scuri perché, in effetti, non c’era niente di cui essere allegri. Ma oggi siamo sicure che queste regole abbiano ancora senso?

Il guardaroba della donna in menopausa secondo mia nonna

Iniziamo subito a deresponsabilizzarci dicendo che una volta era più facile. Una volta quando si entrava in menopausa – ma anche prima, anche molto prima – ci si procurava un guardaroba coerente con la nuova situazione ormonale: abiti larghi, linee severe, colori… Quali colori? Solo le regine inglesi erano legittimate a indossare tinte pastello, le comuni mortali si rassegnavano a vestire cinquanta sfumature di grigio.

C’era un comune sentire che accomunava menopausa e decadimento fisico e dunque alla sobrietà, ma non una sobrietà discreta, no: si trattava piuttosto di una sobrietà prepotente e molesta che si intrometteva tra una donna e il suo guardaroba per allungare orli, allargare girovita, ricoprire gomiti, nascondere ginocchia, evitare i tacchi.

Ne vedevo gli effetti osservando mia nonna sparire dentro abiti che ne mortificavano il fisico e ne nascondevano la bellezza, capi che indossava nel tentativo di presentare un’immagine di sé coerente con il suo status di donna in menopausa – cioè una donna che, persa la capacità riproduttiva, si faceva da parte cancellando le tracce di quello che era stata: bellissima, rompiscatole, divertente, assertiva.

La guardavo coprirsi con grembiulini che sceglieva pescando a caso nell’armadio e trovavo fosse giusto così: la nonna aveva almeno cinquant’anni e dunque era vecchia, vecchissima. Logico che volesse sottrarsi alla vista delle persone. Dietro lei mia madre, appena trentenne, iniziava a porsi gli stessi problemi: era opportuno che continuasse a indossare abiti dai colori lisergici e gonne sopra il ginocchio? Anche in quel caso conoscevo la risposta: no, assolutamente.

La menopausa e il guardaroba delle signore con velleità

Ricordi che tornano alla mente mentre, nel camerino di un brand di moda giovane, sono intenta a provare gli stessi jeans che mia figlia sta provando nel camerino a fianco, solo alcune taglie più grandi. Ora che sono in menopausa – chiedo allo specchio – non corro il rischio di apparire ridicola o, Dio non voglia, giovanile? Non sarebbe il caso che rinunciassi al prontomoda a favore di un abbigliamento più classico e consono alla situazione di deprivazione ormonale, così come la nonna mi aveva insegnato?L'Atrofia Vulvo-Vaginale interessa una donna su 2

Il problema è che la menopausa può essere un momento di grande smarrimento, si corre il rischio di perpetrare l’ideale estetico delle nostre età precedenti diventando la parodia delle ragazze che siamo state.

La menopausa e refrattarietà alle regole (anche quelle della moda, già)

“Dai retta a me: il mondo là fuori è totalmente indifferente alla nostra situazione ormonale” mi conforta Anna.

Facile a dirsi quando si è belle come lei, zazzera bionda (“Non è bionda, è bianca!”) e fisico atletico. La mia consulente di immagine preferita è lontananissima dagli stereotipi legati all’aspetto della donna in menopausa e siede scomposta appoggiando la caviglia sul ginocchio rivelando che, sotto la tunica nera di pizzo, indossa leggins e anfibi .

“Capi rubati al guardaroba delle figlie!” confessa ridendo. “Quando ero giovane, la regola voleva che l’unico percorso possibile fosse quello che andava dall’armadio delle mamme a quello delle figlie. Ma le regole sono fatte per essere infrante e questo vale soprattutto se sei in menopausa e le “regole” non le hai più, che si tratti di ciclo mestruale, di convenzioni sociali o di abbigliamento. Anfibi e leggins sono fantastici per le donne della nostra età: ci fanno stare comode e sono identici a quelli che indossavamo nel 1985, così anche l’effetto-nostalgia è accontentato.”

Menopausa e giovanidentro: un connubio tremendo

Il fatto è, cara Anna, che trent’anni fa ne avevo venti e il rischio di voler sembrare a ogni costo giovane dentro o, peggio ancora, di trasformarmi nella versione âgée della ragazza che sono stata, è altissimo. Poi ho promesso a me stessa di non indossare capi che portavo trent’anni fa e che mi stavano male già da allora, inoltre sono sicura che mia nonna non approverebbe: lei sosteneva che il ginocchio andasse coperto dopo i trentacinque, i gomiti anche prima. Non oso pensare cosa avrebbe detto se ti avesse vista conciata così.

“Eppure è proprio nell’abbigliamento che la menopausa ci regala le maggiori soddisfazioni. Sai cosa diceva Coco Chanel? Che le mode sono fatte per passare, quindi tanto vale indossare quello che ci fa stare bene”

Lo so. È colpa sua se adesso indosso dei boyfriend jeans.

Gli effetti (positivi!) della menopausa sul guardaroba

“E fai bene. Se ci pensi, quando si tratta di guardaroba, noi donne di mezza età abbiamo un sacco di vantaggi.

Il primo: abbiamo imparato a conoscere i punti di forza e di debolezza del nostro fisico e quegli amori improvvisi per capi improbabili che sapevamo ci sarebbero stati malissimo, ma li avremmo comprati comunque, non scoppiano più – così risparmiamo.

Il secondo: alla nostra si età è acquisita una personalità ben definita che ci permette di scegliere cosa indossare indipendentemente dal gusto dei più, e la sicurezza che si guadagna compensa la giovinezza che si perde.

Il terzo: possiamo investire nell’abbigliamento quel soldino in più che ci consente di continuare a lagnarci della menopausa, ma con una mise adeguata.

Quello che dobbiamo fare è liberarci dai condizionamenti – quelli ci vorrebbero nascoste dentro abiti informi e quelli che impongono di aderire a modelli inarrivabili di perfezione estetica – e imparare a lasciarci andare, giocare con forme e colori. Questo non significa fregarsene della moda, ma farla diventare nostra complice per sistemare certi disagi legati all’età: ti si allarga il girovita? Buttati sulle linee a trapezio che sono donanti e fanno star comoda. Hai le vampate di calore? Approfitta delle maniche a tulipano, vere prese d’aria per raffreddarci senza darlo a vedere. Soffri di secchezza vaginale? Spiace, ma la moda non può far nulla (vestiti larghi, sì, ma non basta): devi correre da un ginecologo!”.

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(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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