Quando in una coppia c’è qualcosa che non va ci sono tre strade: continuare ad andare avanti nonostante screzi e problemi, decidere che è ora di cambiare vita oppure provare una terapia di coppia per riallacciare i nodi allentati. Abbiamo intervistato una professionista per capire quando e come andare in terapia.

Quando ci sono problemi all’interno di una coppia, la vita quotidiana può diventare difficile e carica di tensioni. È una condizione che va risolta, per il bene comune ma anche, e soprattutto, per il benessere personale.

Quando ciò accade dopo tanti anni di matrimonio, e si tratta perciò di una relazione di lunga durata, è più difficile sciogliere un legame nel quale entrano in gioco molti fattori, che solo in parte appartengono alla sfera dei sentimenti.

Ecco che la terapia di coppia potrebbe essere una strada da percorrere insieme, un modo per scoprirsi sotto un’altra luce, per ritrovarsi con un abito magari un po’ diverso da prima, e per dare il via a un’altra stagione di vita e di passione.

Abbiamo posto delle domande, in proposito, alla dottoressa Roberta Rossi, sessuologa e psicoterapeuta.

Quando si decide di fare terapia di coppia?

“Solitamente le coppie decidono di provare un percorso di terapia se ci sono delle difficoltà nel rapporto intimo oppure nella comunicazione. Per esperienza possono dire che la sessualità è un importante indicatore: problemi nella gestione del rapporto intimo possono essere sia causa della crisi di coppia, sia conseguenza.

Per questo motivo, quando iniziamo un percorso con una coppia nuova, cerchiamo innanzitutto di ottenere un quadro completo della situazione, per capire se oltre a problemi di natura comunicativa o psicologica, possono esserci anche ragioni mediche che comportano una limitata funzionalità sessuale, sia nell’uomo che nella donna.

Nella terapia di coppia si lavora moltissimo in collaborazione con il ginecologo o con l’andrologo: se ci accorgiamo che la donna avverte – ad esempio – i classici sintomi dell’Atrofia Vaginale, come dolore ai rapporti sessuali, bruciori, ipersensibilità intima, immediatamente consigliamo una visita di approfondimento da uno specialista, che sappia indicare una strategia di risoluzione del problema complementare a quella psicologica”.

Lavorare sulle credenze e sui pregiudizi sulla menopausa

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“Notiamo che c’è una forte componente problematica legata alle credenze e ai convincimenti sulla menopausa. Molte donne pensano ancora che, quando termina la vita fertile, incominci una fase di vita nella quale non esiste una componente sessuale, ma così non è.

Quello che possiamo fare è cercare di far comprendere a queste signore quanto invece sia importante mantenere un’intimità attiva e soddisfacente, non solo per la mente, ma anche per il corpo.

È capitato più di una volta di ricevere coppie che da un po’ di tempo non condividevano più l’intimità: si erano creati come un muro intorno al corpo, una specie di pudore anacronistico che è quasi un controsenso nelle coppie di lunga durata. In questi casi ci sono situazioni in cui la coppia torna ad avere vergogna della nudità propria o del partner, nonostante si tratti di un legame che dura da decenni.

In questi casi occorre recuperare gradualmente l’intimità partendo dai preliminari”.

Durante una terapia di coppia, vengono assegnati dei compiti da portare a termine?

“Quando si parla di ristabilire un’intimità perduta all’interno della coppia non c’è una ricetta valida per tutti, ci singoli casi specifici. Anchecos'è l'atrofia vulvo vaginale per questo i primi incontri sono importantissimi per fare un quadro generale e anche perché il terapeuta ha bisogno di conoscere le persone che ha di fronte. Solo così può essere un consulente davvero efficace e seguire la coppia all’interno di un percorso risolutivo.

La terapia sessuale si costruisce con le persone: solo loro che danno indicazioni su esperienze, preferenze, che poi il terapeuta chiede alla coppia di fare. In ogni caso gli incontri con il terapeuta sono soltanto finalizzati a un’analisi di ciò che la coppia ha fatto nel privato… non bisogna fare nulla durante la seduta.

Gli incontri sono periodici, diciamo una volta ogni 10 o 15 giorni, durante gli incontri si parla e la coppia relaziona sugli eventuali avanzamenti nel periodo, se le attività sono andate meglio o peggio, se ci sono stati problemi, se sono venute fuori nuove cose, etc.”

Quanto dura una terapia di coppia?

“Non c’è una durata specifica. Si può decidere di andare dal terapeuta solo per una consulenza, in questo caso si tratta di uno o pochi incontri. In alternativa la coppia può decidere di intraprendere un percorso di terapia più propriamente detto. In questo caso quando si decide che il risultato è stato raggiunto, quando gli obiettivi che la coppia si era posta, secondo la coppia sono stati raggiunti in modo soddisfacente, allora si interrompe la terapia”.

E nel caso di donne single che non hanno un rapporto continuativo, come si fa?

“Si possono fare dei percorsi di terapia anche singolarmente, il terapeuta dà delle indicazioni di sostegno alla persona e al rapporto che sta vivendo. In questi casi, molto spesso, i disagi legati alla menopausa diventano ostacoli a nuovi amori e nuovi rapporti che non vegono vissuti con disinvoltura e tranquillità.

In questi casi si lavora sull’incoraggiamento, sulla fiducia in se stesse, sulla possibilità di mettersi alla prova.

Tuttavia c’è una componente che rende più interessante, per le persone che sono sole, un nuovo rapporto: è la presenza del desiderio in misura maggiore rispetto alle coppie di lunga durata che invece riferiscono spesso il calo dell’attrazione come un problema.

Grazie a questa straordinaria spinta, spesso, chi è di fronte a una nuova relazione, trova la forza di superare qualsiasi problema legato all’Atrofia Vulvo Vaginale, alle difficoltà di avere rapporti intimi, alle modificazioni del corpo, ad altri timori.

Se ti interessa approfondire il mondo della vita di coppia in menopausa, puoi visitare la sezione di articoli ad essa dedicata, cliccando qui.

Book readerI medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.


Staff Medico

Emmanuele A. Jannini

Ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica

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Roberta Rossi

Psicologa, Psicoterapeuta e Sessuologa

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Psicologo, Psicoterapeuta

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Rossella Nappi

Clinica Ostetrica e Ginecologa

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MSL & Medical Advisor

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Maria Vittoria Oppia

Medical Advisor Shionogi
(Ottobre 2016/Agosto 2018)

Staff Medico

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MSL & Medical Advisor Shionogi (agosto 18/settembre 20)