Uno degli ultimi tabù che ancora persiste sulla menopausa è quello legato all’urgenza minzionale. Cos’è e perché devi parlarne.

La menopausa porta dei cambiamenti a carico dell’apparato genitale. Tra essi può esserci un “rilassamento” del pavimento pelvico che è la fascia muscolare che sostiene utero, retto e anche la vescica.

Ecco perché, se trascuri alcune avvisaglie, questo rilassamento potrebbe condurre fino a un disturbo molto fastidioso e impattante per la vita quotidiana: l’urgenza minzionale. In poche parole: se ti scappa, devi scappare.

È un fenomeno piuttosto comune tanto negli uomini quanto nelle donne (per ragioni diverse) e si può manifestare anche ben prima della menopausa, specialmente nelle donne che hanno avuto uno o più parti naturali, ma può essere particolarmente frequente al termine della vita fertile.

Il fatto di prendere sotto gamba o non per tempo alcune avvisaglie, come possono essere le piccole perdite d’urina quando hai la tosse, starnutisci o in corrispondenza di una sonora risata e che ti fanno sentire l’“urgenza” di correre in bagno, può determinare il progressivo peggioramento di questo disturbo e sfociare in un disagio ancora più importante e impattante come l’incontinenza urinaria.

Ecco perché è importantissimo parlarne con il ginecologo.

In questo articolo vogliamo spiegarti sia che non c’è nulla di patologico nell’urgenza minzionale, e quindi tranquillizzarti, sia che però puoi fare moltissimo sia per limitare questo disturbo, sia per evitare che peggiori nel tempo.

Urgenza minzionale e menopausa: perché c’è un legame

Le alterazioni nei livelli di ormoni che sono fisiologiche quando si avvicina la menopausa, unite ad alcune abitudini inaspettatamente scorrette della vita quotidiana, possono provocare il rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico e, complice il naturale invecchiamento dell’apparato genitale, determinare la necessità di urinare spesso insieme all’incapacità di trattenere completamente lo stimolo.

Se vuoi sapere di più sul
pavimento pelvico e capire perché è così importante questa è la nostra pagina dedicata

Con l’arrivo della menopausa la massa muscolare naturalmente diminuisce e perde di tono (ancora una volta per responsabilità degli ormoni): pensa a come cambia la forma dei glutei o delle cosce, del seno o delle braccia. Ahinoi, si nota un certo “rilassamento” [SB1] che riguarda soprattutto alcune parti sensibili che abbiamo citato.

Abbiamo già detto che il pavimento pelvico è un muscolo e pertanto non subisce sorte differente.

L’urgenza minzionale non è solo imbarazzante

L’urgenza minzionale è quella condizione che ti costringe ad andare in bagno spesso, a volte arrivando appena in tempo, oppure dopo che qualche goccia è già perduta. Di notte, poi, è quella che ti fa svegliare ed alzare una o più volte durante il sonno (nicturia), con tutte le conseguenze indirette che ne possono derivare:

Molte donne tacciono questo disturbo perché tutto sommato – pensano – si tratta di qualcosa di gestibile: basta un salvaslip e quel che scappa viene assorbito senza danno.

Ma questo pensiero non potrebbe essere più sbagliato: innanzitutto perché indossare assorbenti tutti i giorni può essere dannoso perché impedisce alla pelle di traspirare e, a lungo andare, può causare candidosi e infezioni. In secondo luogo perché l’urgenza minzionale può essere evitata, limitata o arrestata efficacemente per evitare evoluzioni più severe e più fastidiose.

La perdita di tono della muscolatura pelvica può infatti evolvere, in misura più seria, nel prolasso dell’uteroodellavescica: la conseguenza più immediata è l’incontinenza urinaria, un vero e proprio handicap che può impedire una vita quotidiana normale.

Urgenza minzionale: sai andare in bagno nel modo giusto?

Ci sono una serie di condizioni e comportamenti – apparentemente non connessi con essa – che possono agevolare la lassità del pavimento pelvico e quindi generare, nel tempo, una urgenza minzionale.

Né troppo spesso, né troppo poco

Andare in bagno è un’operazione che si impara da piccolissime, ma poche sanno che ci sono modi corretti e altri meno corretti per fare pipì!

Innanzitutto bisognerebbe evitare di trattenere troppo a lungo, quindi andare in bagno troppo raramente. Urinare solo due volte al giorno non è assolutamente normale (così come non lo è far pipì ogni mezz’ora). Trattenere potrebbe causare infezioni ricorrenti, già più frequenti in menopausa per via del cambiamento del pH vaginale. Oltre ciò, la vescica potrebbe riempirsi troppo e tendersi eccessivamente, causando – alla lunga – qualche problema funzionale.

Allo stesso modo, correre in bagno non appena si avverte un minimo stimolo e non sono passate più di due o tre ore dall’ultima volta, potrebbe essere un metodo scorretto di gestione della minzione. Questa abitudine potrebbe generare, infatti, un circolo vizioso sia psicologico che fisiologico: la vescica potrebbe diventare più sensibile e quindi “abituarsi” a contrazioni troppo frequenti al minimo accumulo di liquido.

Per un adulto, andare in bagno ogni quattro/cinque ore (nelle ore di veglia) è considerato più che sufficiente per una condotta regolare.

Niente sforzo quando sei in bagno

Molte persone hanno fretta persino quando sono in bagno. Niente di più sbagliato!

Sforzarsi per urinare è dannoso perché può ledere la normale funzionalità del pavimento pelvico e la sua tenuta muscolare. Quindi prenditi il tuo tempo: non è necessario farla “fino all’ultima goccia” né sbrigarsi in una manciata di secondi. Puoi sedere e aspettare che fluisca naturalmente. Rilassati.

Ovviamente vale lo stesso per tutte le altre operazioni che si compiono sul water. Prenditi il tuo tempo, almeno in queste occasioni.

Evita di restare “sospesa” quando vai in bagno

Per alcune persone è una questione di igiene: in ufficio tutto il giorno, si usano i WC in comune con i colleghi. Così non resta altro da fare che restare sospese, cioè usare il bagno senza appoggiarsi mai sulla tavoletta. Anche questa è una modalità da evitare, specialmente quando diventa frequente.

Restare sospesa significa tendere i muscoli delle cosce, i glutei, gli addominali e anche – ovviamente – i muscoli del pavimento pelvico che impediscono alla vescica di svuotarsi con agio.

La posizione corretta è quella dello squat che fai in palestra, quindi con i fianchi che sono allineati al di sotto delle ginocchia. È una buona norma tenere i piedi leggermente sollevati da terra: puoi usare uno sgabello per appoggiarti quando sei seduta sul water, a mo’ di rialzo. In questo modo permetti al pavimento pelvico di rilassarsi completamente e vedrai che tutto fluirà con molto meno sforzo e con più facilità. Non dovrai spingere e questo renderà tutto più fisiologico e naturale.

Stai ben dritta e non piegarti in avanti

Fino a questo punto abbiamo detto quanto sia importante restare rilassata e persino comoda quando vai in bagno. Questo però non vuol dire assumere una posizione “a uovo” piegandoti in avanti col busto sulle ginocchia, oppure all’indietro. Quando sei seduta sul water devi mantenere il busto eretto. Insieme alla corretta posizione delle ginocchia (vedi sopra) questo fa sì che il pavimento pelvico si faccia da parte e che lasci spazio alla liberazione.

Il parto naturale può essere causa della lassità del pavimento pelvico

Le donne che hanno avuto uno o più parti naturali, specialmente quando questi sono stati particolarmente traumatici, possono aver rilevato subito dopo l’evento una maggiore difficoltà a mantenere l’urina. Questo si verifica proprio perché il pavimento pelvico potrebbe essere compromesso dalle forti spinte nella fase espulsiva e dal passaggio stesso del feto che potrebbe danneggiare le fibre muscolari.

Generalmente una buona attività di riabilitazione del pavimento pelvico attraverso esercizi “invisibili”risulta efficace per sanare eventuali situazioni di lassità e tornare a una situazione normale o quasi normale di tonicità e sostegno. Chiedi consiglio al tuo ginecologo!

Urgenza minzionale in menopausa: cosa fare

Nonostante il tuo impegno sembra che ti scappi all’improvviso?

C’è molto che puoi fare per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico tramite una ginnastica ad hoc e prevenire i prolassi dell’utero e della vescica.

Ginecologo esperto in menopausa
Cerchi un esperto in menopausa nella tua zona?

Non aspettare che i tuoi fastidi passino,perchécol tempo potrebbero tendere a peggiorare: vale la pena indagarne subito la natura e l’unico che può aiutarti a farlo è il ginecologo.

Spesso gli specialisti consigliano una rieducazione del pavimento pelvico che sostanzialmente insegna anzitutto a individuare i muscoli pelvici, poi a controllare le contrazioni e, attraverso una serie di esercizi, a rinforzarli per consentire non solo un tono migliore e quindi una rapida soluzione di alcuni problemi di lieve entità, ma anche a gestire meglio l’urgenza minzionale.

Le conseguenze dell’urgenza minzionale in menopausa: vincere il tabù e chiedere aiuto

Il primo e più utile passo per risolvere il problema, lo abbiamo appena detto, è quello diprendere appuntamento con un ginecologo.

Per aiutarlo a formulare una diagnosi precisa e ad individuare i trattamenti più efficaci per te, però, è importante riportare il tuo problema allo specialista senza vergogna e imbarazzo. Soltanto se instaurerai un dialogo schietto e sincero tra voi, infatti, potrai diventare alleata del tuo ginecologo e risolvere, con lui, le diverse problematiche imbarazzanti che la menopausa potrebbe portare con sé e che spesso costituiscono un tabù difficile da superare.

Che si tratti di semplice urgenza nella minzione diurna o di un vero e proprio disturbo di nicturia, fino ad arrivare al problema più severo dell’incontinenza, parliamo in ogni caso di condizioni che vanno risolte al più presto.

Oltre al fastidio pratico di dover andare spesso in bagno, infatti, queste situazioni possono essere responsabili anche di:

Donna con Atrofia vulvo-vaginale Donna con Atrofia vulvo-vaginale
Icona menopausa Buono a sapersi

Fastidi intimi durante la menopausa

Ne soffre più della metà delle donne.

Urgenza minzionale in menopausa: quando potrebbe essere un campanello d’allarme

Ci sono casi nei quali la frequenza nella minzione (talvolta accompagnata da bruciore) rappresenta il segnale-spia di una condizione ulteriore che merita di essere indagata e diagnosticata con certezza: la Sindrome Genito Urinaria. Questo è un disturbo cronico che, come dice il nome, riguarda l’apparato genitale e quello urinario.

La Sindrome Genito Urinaria è molto diffusa tra le donne in menopausa perché ha una relazione stretta con la carenza di estrogeni e racchiude al suo interno una serie di disturbi che riguardano la sfera intima e sessuale, come l’Atrofia Vulvo Vaginale.

Si manifesta con un complesso di disturbi come:

Si tratta di condizioni particolarmente impattanti sulla salute e sul benessere femminile, con riflessi importanti anche sulla relazione di coppia.

Per questi motivi vogliamo sottolineare la necessità di squarciare il velo del silenzio su queste problematiche, troppo spesso non diagnosticate o sottostimate (perché se ne parla ancora poco) e per le quali, invece, la diagnosi precoce è fondamentale.

Se noti sul tuo corpo alcuni di questi sintomi, sforzati di superare l’imbarazzo e la vergogna e rivolgiti immediatamente al ginecologo: il tuo specialista saprà indicarti il trattamento adeguato perla tua situazione.

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Emmanuele A. Jannini

Ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica

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MSL & Medical Advisor Shionogi (agosto 18/settembre 20)